Da accanita bevitrice di latte mi sono trasformata in una latteria ambulante: ah, la poesia dell'allattamento materno!
Prima
di tutto, non credevo che l'abitudine del latte finto (= artificiale)
fosse così radicata in passato, visto che tutti quelli della generazione
precedente si preoccupano che sia io ad allattare il Apelle (figlio di
Apollo, ndr) e mi fanno pure tanti complimenti: vogliamo mettere
la comodità di avere il latte sempre pronto, a portata di mano, della
temperatura giusta, contro la scomodità della preparazione del biberon?
Basterebbe questo a far vincere tetta contro bibe 1-0.
Non credevo
però che allattare fosse così complicato! Come, complicato?, vi
chiederete: non basta tirar fuori la tetta e attaccarci il pupo? Magari!
In
principio furono le ragadi: vai a partorire in ospedale, mi dicevano,
ché sei in una botte di ferro. Come no! L'infermiera vede il mio seno
martoriato, mi chiede se ho qualcosa e al mio diniego si limita a un
laconico "Ah..." e se ne va. La volta successiva chiedo qualcosa, mi
viene risposto "passo dopo" e il dopo lo sto ancora aspettando. Grazie,
eh!
E poi vennero i dolori, per buona pace della letteratura che
sostiene che allattare non deve essere doloroso. Apelle ha le mandibole
d'acciaio e non ci si può fare niente. Come non posso fare niente per un
difetto del mio davanzale, altra causa delle poppate extra-strong del
pupo: mi ritrovo con l'idrante dei pompieri al posto di una tetta.
Ridete voi, bravi: poi fate come Apollo, che al mio getto di 30 cm ha
fatto un salto così. Poi mettetevi la canna di un liquidator in bocca e
premete il grilletto: capirete cosa prova il piccolo Apelle quando cerca
di mangiare. Ogni tanto mi sembra di torturarlo, povera stella! Siamo
diventati contorsionisti della poppata, per trovare la posizione meno
traumatica: manca solo a testa in giù e poi le ho fatte tutte.
Ora
mi raccomando preparate i pomodori maturi e le uova marce, perché
quello che sto per dire farà incavolare i genitori che agognano una
notte di sonno senza interruzioni: Apelle dorme dalle sei alle otto ore
filate, ma io ogni notte prego che si svegli. Non sono impazzita, ma la
suddetta tetta sì: di giorno fa la brava, idrante a parte, ma ha deciso
che di notte deve produrre, quindi mi ritrovo dopo appena 3 ore dalla
poppata con una tetta di marmo che Michelangelo se le sognava, sulle sue
statue. Per i profani, "tetta di marmo = male": prima inizia il
fastidio, poi può essere doloroso e, ciliegina sulla torta, si rischia
l'ingorgo. Quindi spesso e volentieri mi ritrovo a mungere me stessa nel
cuore della notte, abbastanza da alleviare la tensione ma non troppo
per non innescare nuovamente la produzione. Non avendo le tette
graduate, non è un'operazione così semplice.
La consulente dell'allattamento dice che ai tre mesi la situazione potrebbe migliorare. Potrebbe, appunto.
In attesa della scadenza, abbastanza vicina da infondermi coraggio, mi rassegno a fare la mucca Carolina: muuu!
27 febbraio 2013
11 febbraio 2013
Si è dimesso
Il Papa si è dimesso: una carnevalata.
Dimesso un Papa se ne fa un altro.
Un Pontefice che si dimette: certe cose succedono una volta ogni morte di papa.
Il Papa si dimette: l'ennesima sconfitta della Roma potrebbe aver fatto maturare questa decisione.
Il Papa si è dimesso, protesta Berlusconi: durante le elezioni non dovrebbero succedere questi eventi che distraggono l'elettore.
Casini su dimissioni Papa: se vanno male le elezioni, proveremo l'elezione in Vaticano.
Papa dimesso, ora farà il senatore a vita.
AAA cercasi casa urgentemente in Roma, chiamare in orari pasti. J.R.
Dimissioni Papa, fermento di Prada per conoscere l'erede - e il suo numero di scarpe -.
Non mi vengono in mente altre battute stupide su questa vicenda. Certo che ci voleva un evento così raro per farmi tornare a scrivere su AProvaDiCrash.
10 febbraio 2013
.(S)battute/85. San Valentino is cuming.
Questo post è opera de il_cesco e da Michele_D
New York bloccata dalla neve: 2 morti e 650mila senza luce. Vista dai primi.
Rimane incinta per un intervento gratis all'addome: "Ho la pelle flaccida". E le labbra screpolate.
Avellino, finisce in ospedale per paura di un tumore, scopre di essere incinta e partorisce. Allora le labbra screpolate sono proprio un problema comune.
Agguato a Napoli, 39enne colpita al volto: "Ho pensato ad uno scherzo". A Carnevale ogni scherzo vale.
Venezia, dall'ospedale chiede alla moglie di comprare un farmaco: "Qui non c'è". Mica è una farmacia.
Piacenza, soffoca col cuscino la madre 90enne: "Voleva i soldi per il videopoker". La pensione non le bastava.
USA, scomparve nel 1994: ritrovato dopo 19 anni, "Stava con i nonni". Come si vede che non hanno "Chi l'ha visto?".
"Muore di infarto", ma è ancora vivo. Muore assiderato in cella dell'obitorio. Ah, è morto?
Agiamo in buona fede, tuttavia, se ci dovessero essere battute non "autentiche" vi invitiamo a segnalarle mandando una mail a crashtestbloggers@live.it
9 febbraio 2013
agrodolce/51.
certe volte la vita è così stronza che ti fa incontrare un mattoncino lego sotto il piede.
3 febbraio 2013
Mela (rosso)nera. (S)battute/84
Questo post è opera de il_cesco e da Michele_D
Sognava il calcio, resto' cieco e invalido per un incidente. Potrebbe sempre ingaggiarlo il Pescara.
L'amico sta morendo, lui gli ruba il bancomat e preleva 6000 euro. Era piu' semplice digitare solo il codice.
Uomo nudo in strada a Genova davanti a dei bambini. Chiamare ore pasti.
Canada: nasce la Chiesa per atei: "Senza horror e superstizione". E con tante scuse.
Francia: stop alla pillola anti acne. Provoca decessi e trombosi. "Sorellina, prova YouDerm!"
La bici fa male al sesso delle donne: "Riduce la sensibilita' dei genitali". Provassero a mettere il sellino.
Agiamo in buona fede, tuttavia, se ci dovessero essere battute non "autentiche" vi invitiamo a segnalarle mandando una mail a crashtestbloggers@live.it
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