Disclaimer

Licenza Creative Commons
aprovadicrash by Aprovadicrash is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
Based on a work at aprovadicrash.blogspot.com.
Permissions beyond the scope of this license may be available at crashtestbloggers@live.it.
E' consentita la copia del materiale contenuto in questo blog, purché non a fine lucroso, e comunque mediante citazione delle fonti. La proprietà intellettuale resta comunque dei singoli autori. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica. Esso viene aggiornato senza alcuna periodicità.

Visualizzazione post con etichetta nessun tag. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta nessun tag. Mostra tutti i post

2 settembre 2011

disturbi anatomici.

mi è capitato di avere i crampi. al cuore.

12 agosto 2011

io non mi sento.

io non mi sento pronto alla vita di coppia.

voglio dire: non che non mi ecciti (malpensanti) pensare che ci sia una persona che al ritorno da qualsiasi posto (luna compresa, all'una, in una fiat uno) possa tirarmi su (malpensanti^2).
non è quello.

è che mi rendo conto di essere troppo complicato.
mi spiego.

ogni persona la possiamo schematizzare come un cruciverba. le "orizzontali" e le "verticali" definiscono la personalità. "sì, frà, ma i "buchi"? le caselle nere?" bella domanda: la caselle nere, boh, forse sono i segreti, le frustrazioni, i traumi. fate vobis.

cosa c'entra con me questo fatto del cruciverba? beh, credo che in me oltre che alle orizzontali e alle verticali ci siano le "diagonali". e chi te lo dice che il cruciverba non sia a tre dimensioni? che non sia un "incrocio-verba" a cui non si sa se dare o avere precedenza? bah.

fatto sta che io la vita di coppia non è che non la desideri. la vorrei.

ma non voglio accontentarmi. voglio che lei abbia gli "occhi speciali": la vista a raggi x, per vedere sia quello che ho mangiato, sia per capire come sono fatto dentro. e, possibilmente, senza che mi faccia venire, a lungo andare, il cancro ai testicoli (per i raggi x, mica per altro).

"frà, ma allora che cerchi?" ah, boh. non lo so. so cosa non cerco.

non cerco "il vistoso". pailettes e lustrini banditi.
non cerco "il rumoroso". via i "tessooorooo" e "ammoreeee" che fanno molto smeagle e platinette.
non cerco "la porta accanto". anche se forse dovrei provare a guardarci dentro.

maccàzzo, credo che arrivato a 24 anni sia un po' demotivante sapere che qualche tempo fa ti sia passato per la testa di mettere nell'umido della differenziata il fegato, gettare da un fosso cuore e cervello (sperando che la forestale non ti veda) e svendere il pisello su ebay. fortuna che sono rinsavito. fortuna che è andata a finire meglio. ora il cervello ce l'ho sul web, ma non al miglior offerente, il cuore è sotto mescalina, il fegato me lo rodo (ma così forse si sgonfia). 

ah già, il pisello? beh, fatti miei, no?



(questo post non è un post maschilista, a scanso di equivoci)

9 agosto 2011

discovery channel.


io no, dico, non puoi invadere la mia "privacy di zona", cristo.

è cacca, questo comportamento.

ognuno nasce nel suo quartiere e anche a miglia di distanza c'ha piantato le radici, ha schizzato un po' di urina come i cani, per dire "questa è casa mia".

e in casa degli altri non ci si entra, se non si chiede "permesso".  oh.


perciò, raus. non credete?

1 luglio 2011

no, non è quello, è che.



no, non è la matematica e i suoi problemi che non sono i miei, è che sono i tuoi problemi che vorrei fossero miei.

no, non è la vita di un architetto né le sue opere, ma la tua, di vita, ciò che hai fatto tu. 

no, non è il pane e marmellata che a volte è anche indigesto, è che ormai ho la carie, ma non ai denti.

no, non è una negazione, ma è semplicemente non volere ammettere qualcosa.

no, non è la colonna sonora di un film stupido, è che è stata utilizzata per un film stupido.

no, non sono i pogues, è quello che dicono i pogues. anche se il film non è che sia orribile. ma discutibile sì.

(questo pezzo è nato da un sogno oppure no. e, ne sono sicuro, sarà comprensibile per pochi.)

25 giugno 2011

considerazioni "comuniste".

è comodo essere umili e schivi, in seta e cashmere.

21 giugno 2011

calma e sangue freddo.


accidempolina. perdindirindina. caspita. cavoli. porca paletta. mannaggia la merla. cristoforo colombo. mannaggia la pupazza. diobbuòno. accidenti, accidenti, accidenti.

dovrei mantenere più spesso la calma, credo.



16 giugno 2011

16 agosto 2008.


io e te, ed una spiaggia. due amici. due eclissi fa. bottiglie di birra, qualche cicca, uno spugnone in due ed una strabiliante luna rossa. il tempo passa, però a quanto pare, le cose si ripropongono.

14 maggio 2011

a(s)senso.


c'è da dire che è strano.

pensavo non esistessi più.
pensavo fossi scorsa via come i pensieri e il tempo che è passato in questi mesi. e invece sei ancora qui.

ho visto che hai avuto "la scossa", quel "leggero fulmine" che ti passa per la spina dorsale mentre vedi ciò che (chi) non avevi previsto di fronte a te, neanche fossi una sedicenne scoperta a toccarsi in bagno.

(lo so è un paragone forte, me ne rendo conto. ma sono fatto così e credo che talvolta sia il modo giusto di esprimersi.)

è stato diverso da quando pulsavo nel vederti. qui c'è stato il nulla, o quasi.
forse sono diventato uno zombie. ma no, dai, è il caldo.

sarà che forse la primavera mi mette buonumore. sarà che forse non ci sono più le mezze stagioni. sarà che forse ho voglia di trovare una spiegazione veloce per questa "apatia sensoriale", e i luoghi comuni calzano a pennello.

mi hai fatto un po' pena, sai. nel dimostrare, in quei pochi secondi, nell'ostentare. cosa? semplice: il tuo "stare bene".
ho provato tristezza. neanche rancore. il rancore passa.

(cos'è il rancore? fatevelo spiegare da aldo, giovanni, e giacomo. io, in questo momento, non ne ho voglia.)

26 aprile 2011

unauno. (semplici elucubrazioni mentali.)



qualche giorno fa ero in macchina.

non ce l'ho con le città. non ce l'ho con nessuna città. ma in quel momento ne ho odiata una, che era quella che mi ha fatto mettere su quel pezzo, con quel traffico, in quella giornata di sole, e con quei ritmi.

flashback. odio averli. dovremmo svegliarci ogni giorno dimenticando una porzione del passato.

non sapevo si potesse viaggiare nel tempo ma è così. ho bisogno di una resettata.

ho cacciato la freccia e ho accostato. ho portato il pollice alla bocca e ne ho rosicchiato una porzione, magari è una voglia di tornare bambino, magari non so. è dura quando un posto ti ricorda parecchi fatti, soprattutto se "quel posto" è quello che ti porta da una parte all'altra ogni giorno.

dovrei comprarmi un'auto nuova. magari vendo il culo, tanto va di moda.

tutto questo in poco meno di un'ora. poi ho chiuso il garage, la "uno" riposava lì.

"ci vediamo dopo, va'", ho detto. e questo valeva anche per la macchina.

io non so perché, ma qualcosa mi torna ancora in mente.

(qualcosa di questo è successo, altro no.)

12 aprile 2011

(senza titolo.) / 2

non so perché, ad un tratto, iersera, mi è tornata in mente una canzone. una di quelle che non c'azzecca nulla con la vita che ti gira intorno adesso.

ho aperto "il tubo" e ho rivisto il video. e un po' di me. capita.

31 marzo 2011

(senza titolo.)

faccio il punto della situazione. tiro le somme. una linea dritta e giù con il totale, scritto anche con un uniposca, magari, su un foglio di carta sdrucita.
tra le cose da sottrarre e le cose già sottratte è rimasto ben poco. ma fa nulla. zero è meglio di meno-uno. oppure no. boh. non so.

una grossa indecisione nella testa.

so solo che basta una merda di film a farmi andare in crisi. e un pugno di ore lontano da casa non sono altro che un "ci vediamo più tardi" con il mio cervello.
sono costretto a chiudermi in un bunker, certi giorni, sperando che non mi bombardino, altrimenti userò scudi umani e ve lo metterò nel culo a tutti quanti (ma senza far salire il prezzo della benzina).

voglio vedere il costo. non scorrerà un centesimo sul vostro fiume di cazzate, ma non era quello l'onere a cui alludevo.

credo che il silenzio sia la cosa più giusta.
credo che la felpa che porto sia ora di togliersela.
credo che l'abito non faccia il monaco, quindi con o senza questa felpa, o con una foglia di ficus poco cambia.

so solo che questa giornata sarà dura da terminare.

certe cose ti sfiancano, e te le porti dietro. e poi sembra che quelle cose lì abbiano sentito per telefono e si siano messe d'accordo con altre cose per dire "ehi, ma guarda un po' quel fesso lì che tenta di godersela", 'sta cavolo di vita.

non ricordo da quanto non riesco a provare un'emozione diversa da quelle robotiche.

talvolta credo che i complottisti abbiano ragione: abbiamo un chip piantato nella nuca, siamo androidi, ché ci sono cose che non riesco proprio a fare, e che un normale essere umano dovrebbe fare, dovrebbe almeno provare a fare.

forse non ci avete capito un cazzo, e nemmeno io.

Post più popolari