Ogni tanto devo scrivere qualcosa, sembra un po' come liberare quel qualcosa che hai dentro e che dai uscire quando appoggi le dita sulla tastiera. Me lo dico sempre così spesso: devi scrivere. L'altro mio collega annuisce in silenzio o semplicemente con un "eh". Il problema spesso e' dare contenuto a quel foglio, farlo diventare intriso di pensieri, scrivere una frase che poi darà la melodia a tutto. Nel trovarla spesso non fai altro che pensarci e ripensarci senza sosta trovando solo parole vuote o frasi senza logica. Delle volte vai alla finestra (per chi ne ha una, c'e chi ne ha due o anche più) e aspetti che quell'idea possa arrivare dal cielo o da chissà dove. Poi si prova a buttar via un incipit, sperando nel buon senso della logica. Ma nel rileggere si cerca di capire dove vadano quelle quattro parole messe in croce. Da nessuna parte. E da nessuna parte arriva qualcosa. Allora chiudi gli occhi e sogni, pensando ad altro e sfruttando il flusso dell'immaginazione. La si libera, ma anche quella che fino a poco da aveva galoppato all'impazzata, sembra si sia fermata come davanti ad una scarpata, rinunciando a proseguire. Fatto sta che il foglio è bianco e le mani appoggiate sulla tastiera hanno usato principalmente un tasto. Backspace.
Succede, il backspace è uno dei tasti più consumati, insieme al tasto invio :-D Ci sono quei giorni in cui vorresti scrivere ma non sai cosa mettere e tutto sembra banale.
RispondiEliminail mio e' l'apostrofo, che piu' che consumato e' rotto...
EliminaA volte potrebbe essere una scelta essere banale...:)
Sossoldi?!?
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