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Visualizzazione post con etichetta parole nonscritte e nonpensate. Mostra tutti i post
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15 maggio 2013

Un nuovo post, una volta tanto.



Non sarebbe male ricominciare a scrivere, a prendere la penna in mano o farsi passare i tasti sotto le dita con quel rumore da scrittore seriale.
Non sarebbe male ma il tempo che scorre ci porta sempre troppo lontano del farlo e dall'esprimerci. Si finisce, ben presto, a far i conti della nostra espressione con qualcosa di più  immediato, come le immagini o le citazioni di qualcun'altro, senza superare processi di coscienza che attraversando i contorti sviluppi del nostro io, si trasformano in parole. Semplici o complesse che siano. Lo scrivere cosi' diventa un mettere apposto le nostre idee e i nostri pensieri traducendo il tutto in un unicum più  o meno consistente. Spesso pero' tutto questo consta di minuti passati dietro un foglio a cercar di buttar giù  qualcosa e giorni a cercar di trovare il motivo per farlo. E ci si ritrova, per me troppo spesso, a immaginare idee che sembrano fantastiche arrivando, nell'attimo dopo, a smontarle per scoprire che erano fiaschi tremendi.
Ci si ferma.
Ci si chiede il motivo di tutto questo cercare.
Si riapre Fb e si aspetta che la voglia ritorni. Tutto questo magari dopo ore di lavoro/studio.
Questo loop, per me come penso per altri, va avanti da mesi, lasciando cosi' questo spazio vuoto di cose nuove, rimanendo attivo grazie a quel qualcuno che legge post datati, facendo un sorriso o una smorfia. Non ne faccio un colpa a nessuno, neanche a me stesso, poiché so che spesso il tempo per metter in ordine la testa io non lo trovo mai.
Oppure si e faccio altro.
Oppure lo faccio mentre aspetto qualcuno o qualcuna.
Come ora.
In quel momento ci si ferma e basta.

29 marzo 2012

Nuovo file di testo



Ogni tanto devo scrivere qualcosa, sembra un po' come liberare quel qualcosa che hai dentro e che dai uscire quando appoggi le dita sulla tastiera. Me lo dico sempre così spesso: devi scrivere. L'altro mio collega annuisce in silenzio o semplicemente con un "eh". Il problema spesso e' dare contenuto a quel foglio, farlo diventare intriso di pensieri, scrivere una frase che poi darà la melodia a tutto. Nel trovarla spesso non fai altro che pensarci e ripensarci senza sosta trovando solo parole vuote o frasi senza logica. Delle volte vai alla finestra (per chi ne ha una, c'e chi ne ha due o anche più) e aspetti che quell'idea possa arrivare dal cielo o da chissà dove. Poi si prova a buttar via un incipit, sperando nel buon senso della logica. Ma nel rileggere si cerca di capire dove vadano quelle quattro parole messe in croce. Da nessuna parte. E da nessuna parte arriva qualcosa. Allora chiudi gli occhi e sogni, pensando ad altro e sfruttando il flusso dell'immaginazione. La si libera, ma anche quella che fino a poco da aveva galoppato all'impazzata, sembra si sia fermata come davanti ad una scarpata, rinunciando a proseguire. Fatto sta che il foglio è bianco e le mani appoggiate sulla tastiera hanno usato principalmente un tasto. Backspace. 

13 ottobre 2011

Untold Words



Molto tempo fa, quando ancora avevo un sacco di chili in piu' e una montagna di capelli in testa, usavamo, con gli amici, fermarci a parlare, anche di cavolate, seduti su un gradino di una casa per strada. Delle volte ci fermavamo fino a notte inoltrata. Non ci importava cosa sarebbe successo una volta oltrepassata la porta di casa. Si partiva da argomenti stupidi per finire su quelli piu' seri per poi ritornare all'ennesima stupidaggine da commentare. Non avevamo pensieri, e se anche ce ne fossero stati, non erano mai cosi' grandi. 
Ed ora che potremmo stare per quanto tempo vogliamo in giro, per quanti pensieri abbiamo, per quanti potrebbero essere argomento di lunghe conversazioni, per quanto siamo ancora amici non abbiamo lo stesso tempo, la stessa testa e quando ci incontriamo ci facciamo una divertente chiacchierata. Tornando a casa nel nostro indomabile silenzio con tante parole non dette.

18 giugno 2011

Lettera a .....




Cara (inserite un nome, anche unoacaso)

...nelle mani hai una lettera mai-scritta e forse solo pensata nelle ore di silenzio. In quei momenti in cui guardavo qualcosa che mi ricordava te. Qualsiasi cosa. Ora so che, forse stai sorridendo e forse aspetti qualcosa che in queste parole non troverai, per quello poco prima detto. Puo' darsi che stai scuotendo la testa, come per dire "non ci hai azzaccato!" e se pure fosse, ci ho provato. Anche solo per un attimo a immaginarti. Con i tuoi movimenti, i tuoi sguardi, i tuoi sorrisi che ti rendono unica.
Probabilmente non avrai il tempo per fermarti a guardare ed a pensare su parole inesistenti, perche' non-scritte. Cestinerai questa,immaginando un'altra cavolata, e poi penserai bene di lasciare un commento a quel link che ti e' piaciuto tanto.
Forse per questo, non ho mai scritto questa lettera, sarebbe stata un'ennesima perdita di parole pensate e mai-scritte.


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