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8 giugno 2011

Maratone.

Rincorrimi ancora come quella volta sulla spiaggia che non abbiamo mai raggiunto per colpe che non dipendevano da noi. Prendimi di nuovo come quella notte di cui non ricordo più nulla per i nostri vizi troppo pronunciati. Guardami fisso come quando la vita aveva un senso che credevamo di aver trovato una volta per tutte e ci sentivamo i migliori del mondo. Prendimi a schiaffi come quella volta che non l'hai fatto, ma io il dolore l'ho sentito ancora più forte. Urlami contro come quando giocavamo nei parchi a nascondino, senza nasconderci mai. Perché noi eravamo più belli degli altri, ma la bellezza, si sa, è effimera e noi siamo un sacco invecchiati.
Io corro da sola per non perdere mai l'allenamento, arrivasse qualcuno, non si sa mai. Io mi prendo a schiaffi da sola, perché sono decisamente meglio da donna vissuta. Mi urlo addosso, mi riempio di grida e risate senza abbandonare mai il vizio che si è decisamente estrinsecato. Perché alla fine è utile e poi io non sto così male con le vene pronunciate del petto.
Conosco un sacco di gente che mi sopporta, questo è rincuorante. Intanto, ricordo momenti di felicità perché non mi fanno stare più male, spero solo che le occhiaie non mi abbandonino mai, cosìcché io possa sempre ricordarmi tutto il male del bene e tutto il bene del male.
Fra un po' è il mio compleanno e solo allora mi sarà concesso esprimere un desiderio. Forse so già cosa pensare al soffio della candelina. Poi bisogna vedere se la candelina ci sarà, ma alla fine sono cose simboliche. Un desiderio ce l'ho. Non il tuo. Un altro.
Ma io vorrei tanto sapere perché non posso limitarmi a compiere i miei 22 anni in santa, santissima pace?
I vizi.
Maledizione.

7 commenti:

  1. Bel post, un po' malinconico ma bello.

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  2. ehm, wow! :)
    Grazie Paolo, ormai sono nel mood malinconico da un bel po'.

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  3. è un bel pezzo.. spero che tu riesca a trascorrere un bellissimo compleanno.. A presto..Sibilla

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  4. La candelina non importa. Importa il desiderio, secondo me...mi mancavi, qui :)

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