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28 novembre 2012

T per Tabacci. (S)battute/76


Ci scusiamo per l'assenza domenicale, ma cose sporche ci hanno atteso. Questo post è opera de il_cesco e di Michele_D 


Taranto, tromba d'aria sull'ILVA. Forse 3 morti. Prima o poi.

Berlino: la fine del mondo si avvicina? L'ultimo desiderio è il sesso a tre. E c'è chi guarda.

Tre alpinisti italiani dispersi da 48 ore. "Ricerche disperate".Si preparano per l'ultimo desiderio.

Film porno: quattro donne su cinque li guardano anche senza il partner. Lui l'ha già visto.

Palermo. Condanna annullata per don Turturro: era accusato di abusi su due ragazzini. "Niente sacciu".

Padova, incinta di 3 mesi, 28enne tenta di abortire a casa: morta con il feto. Certi feti sono proprio cattivi.

Australia, l'acqua del mare è rosso sangue: chiuse le spiagge del surf. Collettivo di teenager in sviluppo?

Agiamo in buona fede, tuttavia, se ci dovessero essere battute non "autentiche" vi invitiamo a segnalarle mandando una mail a crashtestbloggers@live.it  

26 novembre 2012

Scendo in campo

Buongiorno a tutti. Innanzitutto mi scuso per l'assenza, ma c'è una novità, da cui capirete il motivo di tale assenza.

Ho deciso di scendere in campo anche io. Sì è vero, lo stanno facendo tutti, specie in questo periodo. Ma d'altra parte ho parlato con varie persone e diversi mi hanno detto "Paolo, è l'ora che scendi in campo pure tu." E così eccomi qui.

Spero di essere diverso da altri: molti diventano famosi e alla fine lo fanno solo per soldi, diventa un lavoro e si fanno pagare. Io ovviamente mi considero piccolo e scarso, non aspiro a chissà che: io voglio semplicemente divertirmi e far bene nel mio piccolo.

Come? Con chi scendo in campo? Niente nomi grossi del panorama, ho scelto un gruppo piccolo ma motivato. I gruppo grossi non mi piacciono: troppa competizione, troppi soldi che girano. E poi non mi andava l'idea di andare in tv, subire commenti e giudizi della gente, io do il meglio se non sono sotto pressione.

Detto questo vi saluto. Ah dimenticavo, se volete venirmi ad assistere, ogni giovedì io mi alleno sul campo, potrete magari vedere qualche battuta ed un po' di schiacciate. Sì, è pallavolo, cosa avevate capito?

21 novembre 2012

Palestina: lasciate che i pargoli vengano a me.(S)battute/75


Questo post è opera de il_cesco e di Michele_D 

Arrestato cappellano di San Vittore: "Sesso per shampoo e sigarette". Per prima e dopo.

Roma, auto contro bus in via Prenestina. Due morti, uno tra le lamiere. Hanno rifatto il video dei Cardigans?

Mahmud, 4 anni, disabile, ucciso da un missile perché voleva giocare. Bombe intelligenti.

Cassino: partorisce in casa ma non si trova il neonato. Provato nell'umido?

Agiamo in buona fede, tuttavia, se ci dovessero essere battute non "autentiche" vi invitiamo a segnalarle mandando una mail a crashtestbloggers@live.it  

20 novembre 2012

tierresseppì. (non un insolito acronimo bimbominkia, ma peggio)


non so cosa mi stia più sul cazzo di trsp, se il tono con cui dicono messa&rosari, da cane bastonato, con sofferenza strascinata e apatia inclusa nel prezzo (chiavi in mano, e non solo riferito ai preti che secondo me uh come prendono il consiglio nonostante ti dicano che volersi bene da soli sia sbagliato) oppure la monotonia della programmazione di suddetta tivvì.

c'è un meccanismo nella mia testa che dice che molte persone che pregano abbiano loro stessi la non-certezza che pregando i loro desideri verranno esauditi.

"preghiamo per le anime del purgatorio". il purgatorio. da piccolo ricordo ancora la cassettina delle offerte "per le anime del purgatorio". credevo il purgatorio un posto tipo campeggio, sperduto, senza telefono.

"ma perché tu non credi?" ho le mie buone motivazioni non per non credere, ma per non essere interessato alla religione. sono agnostico, non ateo. diventerò ateo, di questo passo, ma non lo sono ancora. ho visto preti che si rifiutavano di fare funerali a persone che non avevano abbastanza cartamoneta&conoscenze in parrocchia, e preti (gli stessi) che chiedevano la "tariffa" per una messa per i morti e poi ti facevano prediche struggenti credo a questo punto preconfezionate e replicate ad ogni funerale (tanto è difficile che ricapiti la stessa gente).

(ho avuto un nonno che ha sempre condotto uno stile di vita retto, figlio della tolleranza e dell'umiltà, e alla fine è morto sofferente).

vi bastano come motivazioni? potrei continuare. non additate l'agnostico come un appestato. domanderei a voi: perché credete? perché non siete disinteressati alla fede? sarei curioso. e sarei curioso, sia che apparteniate ad una sia che apparteniate all'altra "scuola" di sapere cosa ne pensate. 

magari un dibattito fa bene a tutti.

13 novembre 2012

iniziative.

sto aderendo al no shave november (noshember).





(ho scoperto che anche le donne sono invitate a partecipare. perdonatemi, ma mi è venuto un brivido).


8 novembre 2012

Una storia. La mia.




Questa “cosa” doveva essere inviata (in tempo) ad un concorso che si faceva qui intorno.  Ma (voi lettori) conoscendo l’autore sapete che (come al solito) se ne è ricordato in ritardo.

Sapeva una cosa: aveva trovato qualcosa di unico.  Un tesoro che solo lui avrebbe apprezzato; non perché altri non erano stati capaci di vederlo ma solo perché ognuno non gli aveva dato il giusto valore. Passo dopo passo pensava alle cose dolci successe nella serata. Alle risate, ai gesti timidi, agli sguardi intensi e allo stare abbracciati per il gusto di farlo. Pensava alle parole dette e non cercando di trovare quel qualcosa che avrebbe potuto far svanire tutto. Senza riuscirci.
Il freddo della notte non lo scalfiva, l’unica brezza che percepiva era quella che gli faceva smuovere qualcosa dentro. Non lo colpiva il sentimento provato ma l’intensità dello stesso, la forza impetuosa che quella serata aveva compiuto. L’immaginazione aveva già costruito regni, cosa comune a tutti e particolarmente viva in lui. Non erano distanti i metri che separavano le due case e quella passeggiata appena accennata gli dava modo di mettere in ordine i pensieri, Morfeo avrebbe pensato al resto.  Aprire il portone di casa è come svegliarsi da un sogno alla fine, sapeva di averlo vissuto e tornare alla realtà un po’ lo incupiva. Guardò lontano cercando di scorgere la sua casa nascosta da un’altra, senza riuscirci. Chiuse il portone di casa e fischiettando un vecchio jingle per le scale, pensava alla magia di quella sera con la paura che presto si sarebbe svegliato da un sogno.

Egoist!

Ieri sera leggevo su Faccialibro lo status di un'amica - che sarebbe più preciso definire conoscente: si lamentava della soppressione del treno che avrebbe dovuto portarla a casa per colpa di un incidente lungo la linea. Le voci parlavano di un generico investimento, ma chissà perché l'amica e i suoi amici che hanno commentato il fatto davano quasi per scontato che si trattasse di un suicidio.
Sono rimasta sconvolta dalla superficialità e dall'egoismo di queste persone di fronte a una tragedia, e dalle loro espressioni di disprezzo nei confronti di un poveretto colpevole di aver turbato le loro vite perfette e fatto perdere il loro preziosissimo tempo.

Ho trascorso diversi anni da pendolare e so cosa vuol dire avere a che fare tutti i giorni con treni iper-affollati, sporchi, frigoriferi in inverno e forni in estate (per non parlare del viceversa, che sa di presa per i fondelli), con coincidenze impossibili, puntualmente in ritardo, con biglietti e abbonamenti in perenne aumento senza che ci sia un corrispettivo miglioramento del servizio e l'unica consolazione di un misero sconto all'anno, proposto ovviamente a luglio o settembre, quando gli universitari maggiori utilizzatori del servizio non hanno la necessità di una trasferta quotidiana.
So bene cosa significhi cominciare la giornata sperando che il treno sia in orario per non arrivare in ritardo a lezione, e concluderla a tarda sera con l'unico desiderio di un bagno caldo e di un paio d'ore svaccati davanti alla tv.
So anche cosa voglia dire trovarsi davanti a un ritardo indefinito a causa di un incidente, dato che purtroppo mi è capitato due volte: e ogni volta dovevo tapparmi le orecchie per non sentire i commenti stizziti di chi si trovava intralciato e chiudermi la bocca per non sbranarli.

Perché mi chiedo la gente non mette da parte la piccolezza della propria vita di fronte a un dolore, a una tragedia così grandi come può esserlo la morte di un poveraccio, soprattutto se è stata una sua scelta.
È tanto facile scadere nei luoghi comuni del "niente è irrisolvibile", "basta chiedere aiuto", "ci sono tante soluzioni diverse dal suicidio", "è un atto di egoismo/codardia", per concludere con un "se proprio deve, che lo faccia a casa propria e non venga a rompere le scatole agli altri".
Queste persone per cui è tutto così facile si sono mai chieste cosa voglia dire trovarsi a vivere un dolore così grande per cui l'unica scappatoia possibile sia solo la morte? Cosa ne sanno del chiedere aiuto? Magari quella persona ci ha provato più volte e in cambio ha ricevuto solo incomprensioni o porte sbattute in faccia. Magari le soluzioni che ha tentato non sono state sufficienti. Probabilmente la sua è stata una scelta tristemente meditata di fronte a una prospettiva di dolore e miseria.
Che ne sanno loro del senso di solitudine che provano i suicidi? Della completa inaiutabilità che avvertono attorno a sé.
Che ne sanno loro di cosa voglia dire porre fine ai propri giorni, rinunciando alla speranza che ormai hanno perso, condannando i propri cari al rimorso ma non trovando in questo abbastanza forza da farli desistere?
Di solito chi sceglie di buttarsi sotto a un treno lo fa quando passano i convogli ad alta velocità: avete presente la furia dell'attimo in cui il treno passa? Lo spostamento d'aria, lo sferragliare delle ruote, la velocità così implacabile da non poter essere fermata.
E pensate a cosa voglia dire trovarsi a morire lontano da casa, magari al freddo, al buio, lasciando dietro di sé solo un macabro puzzle irriconoscibile.

Di fronte a un fatto del genere, l'unica parola degna di essere pronunciata è "silenzio". Tenetevi per voi le vostre lamentele, risparmiate le proteste per quel tempo che state perdendo, meditate sulla vostra piccolezza e godete della vita che ancora avete.

Il mondo non gira attorno a voi.

4 novembre 2012

Barack, ti presento Sally. (S)battute/74



Questo post è opera de il_cesco e di Michele_D 


Gira nudo in cattedrale, 60enne bloccato dalla polizia. Un pezzo di legno e si sarebbe mimetizzato.

("No, diciamo che è direttamente Gesù Cristo"
"Con dei chiodi avrebbe fatto la sua porca figura"
"Dai, fai il bravo, torna sulla croce".
"Non era sessantenne dai."
"33."
"Soli 33."
"Ma portati malissimo."
"La barba invecchia"
"La corona di spine è out".
"Sì Sì, Non è glam")

Ossa umane nella centrale elettrica. "Come sono realistici questi cartelli di pericolo!"

Bimbo di 4 anni ucciso da un leopardo: 294 dollari per chi lo cattura. Ne hanno altri.

Bari, 17enne scomparsa da 5 giorni: "Il suo telefonino è sempre spento". Non aveva l'ultimo I-Phone.

Chieti, ritrovati i fidanzatini in fuga. Hanno cambiato provincia.

Baby nuotatore rasato a zero per punizione dagli istruttori, i genitori: "come agli ebrei". Dopo, doccia.

Belluno, fa sesso con la fidanzatina 14enne del figlio. Cioè, non so, tipo, sì.

Agiamo in buona fede, tuttavia, se ci dovessero essere battute non "autentiche" vi invitiamo a segnalarle mandando una mail a crashtestbloggers@live.it  

3 novembre 2012

quizzettone.


piacere sono francesco, da chieti (pe). 

sì chieti (pe). 

no, non è un ennesimo post campanilista. è un post per dire che non me ne frega una beneamata. 

mi domando quanti anni avete per partecipare ancora a delle "lotte per la provincia che ce l'ha più lungo". mi avete stancato con luoghi comuni legati alla gestione delle cose, legati all'istruzione, legati all'ordine. 

certo, siete amanti della vostra provincia. 

allora elencatemi, senza sbirciare wikipedia, quindici comuni quindici sotto la grande egida della vostra (vecchia) provincia. 

sto ancora aspettando.

1 novembre 2012

un post originale.


a settembre era la pfm.
ora sono i guns 'n' roses.
l'ultimo dell'anno a-e-i-o-u-y o come cazzo si chiama.

creatività, perdìo.

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