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30 marzo 2012

Tu bi or not tu bi

Facciamo un'ipotesi: abbiamo un desiderio che vorremmo si realizzasse. Ho usato il verbo appositamente al riflessivo, per intendere che quel che potevamo fare l'abbiamo fatto, ora sta tutto al destino.
Nell'attesa del momento della verità, ci rodiamo il fegato come un criceto con una carota, il cuore si dedica all'imitazione di John Travolta al meglio della sua forma, le nostre viscere assomigliano sempre più al nodo di Gordio e la scorta di camomilla corretta valium cala a vista d'occhio.
Cerchiamo di concentrare il pensiero positivo sul nostro obiettivo, ma un dilemma ci assale: meglio immaginare un risultato positivo, uno negativo o niente del tutto?
Prendiamo un esempio pratico: desideriamo un pony.
Le moderne scuole di pensiero niueig incoraggiano alla visualizzazione positiva, perché solo così i nostri desideri si trasformeranno in realtà. Quindi eccoci a fantasticare sul nostro nuovo animale, sulla sua sistemazione, sulla frequenza delle nostre visite e scampagnate. Visualizziamo noi stessi alle prese con striglie e fieno, con finimenti e selle. Abbiamo già scelto il perfetto completo da cavall...pony-erizzo, e sgomberiamo una mensola per i futuri trofei.
Questo dovrebbe bastare a far avverare il nostro desiderio. Eppure la vita insegna che per quanto ci sforziamo di immaginare eventi futuri nel modo più realistico, comprendendo tutte le variabili possibili, una sorpresa c'è sempre, ed è pure spiacevole.
Così cominciamo a prendere in considerazione l'alternativa scout, estote parati. Ovvero, se qualcosa può andare storto, lo farà.
Ci prepariamo mentalmente all'eventualità che il pony non arrivi. Rimpiangiamo le lunghe passeggiate agresti, i pomeriggi pigri sulla groppa del nostro micro-cavallo, chiudiamo in uno scatolone con la naftalina il completo da cavallerizzo che ci eravamo mentalmente cuciti su misura. Ci rassegniamo alla fatalità della vita e alla morale di Verga.
Ecco quindi che il pony *non* arriva. E noi cominciamo a picchiare la testa contro il muro.
Perché il destino ci ha letto nel pensiero? Perché siamo stati negativi e allo stesso modo veniamo ripagati? Perché il mondo ci odia.

Fin qui, il pony non è arrivato. Abbiamo imparato che pensare il bene o il male non ha influenza sul corso degli eventi. Quindi la prossima volta non penseremo affatto.

Come quando ti dicono di non pensare a un elefante rosa. Complimenti, grande idea.
Durante il giorno non è poi così difficile, ha un lavoro e una casa da portare avanti, non c'è tempo per il pony. Tranne quando vai al bar e trovi lo zucchero in zollette. O quando il fruttivendolo ti offre carotine tenerissime. O quando...
La sera, però, all'ora della nanna, il gioco di fa duro. Leggi un po', poi spegni la luce, chiudi gli occhi, e zac!, immagini di pony ti si affacciano alla mente. Provi a deviare il corso dei tuoi pensieri, andando alla vacanza al mare di qualche anno fa. Immagini il tramonto, sulla spiaggia. Senti la brezza che ti sfiora il viso...no, non è brezza, è il fiato di un pony.
Uffa, ricominci da capo. Questa volta vai in montagna, sull'Ortigara magari, lassù ci sono solo pietre, sterpaglie e marmotte. E pony.
Ancora, un bel respiro, andiamo in immersione sulla barriera corallina del Mar Rosso: pesci pagliaccio, pesci arcobaleno, coralli, cavallucci marini...pony.

È una partita persa in partenza. Vorresti rinunciare a priori al tuo pony, per evitare tale tormento. Ma rinunceresti anche alla possibilità di averlo, quel pony.
Che vita grama, che grama vita...

Viviamo.


E in questo momento "vivo". 

Inspiro. Espiro. 
Dentro. Fuori

Come se fosse un ricambio continuo di emozioni ed aria, una concezione venuta fuori da non so quale santone zen. 

Sorrido, nei bar, nelle edicole, comprando le sigarette, alle persone che conosco oppure no. Ma la vita è davvero quella che ci impone cordialità e serenità anche se la sensazione che si ha dentro è avversa e  "vaffanculo, tu mi stai su"? Evidentemente no. 

La vita è fatta di abbracci, e carezze, e schiaffi, e lingue tese e gestacci. E' fatta di passioni, ma anche di "passione" (tipo quella di Cristo, con le cadute e le croci portate a spalla). E faccio di tutto per non nasconderlo. Faccio di tutto affinché le passioni prendano il sopravvento. A volte tendo(no) a prendere decisioni imprecise, quasi come uno schizzo, un'idea. Un'idea? No. Voglio qualcosa di tangibile, la mia costruzione, con tanto di firma dell'architetto, e con tanto di relazione, magari meno “tecnica” e più “concreta”, e passionale.

29 marzo 2012

Non sentite un senso di vuoto



Qua ci vorrebbe la sigletta che mette la Gialappa's quando esce uno del Grande Fratello o quando veniva esonerato un allenatore di A. Oggi l'informazione perde un personaggio che non passava inosservato, un personaggio molto legato al suo datore di lavoro.

Chi prenderà in giro ora Striscia? Chi ci farà ridere con i suoi fuori onda? Chi ci farà incazzare per i suoi incredibili modi di difendere l'indifendibile? L'informazione non sarà più la stessa ora.

Nuovo file di testo



Ogni tanto devo scrivere qualcosa, sembra un po' come liberare quel qualcosa che hai dentro e che dai uscire quando appoggi le dita sulla tastiera. Me lo dico sempre così spesso: devi scrivere. L'altro mio collega annuisce in silenzio o semplicemente con un "eh". Il problema spesso e' dare contenuto a quel foglio, farlo diventare intriso di pensieri, scrivere una frase che poi darà la melodia a tutto. Nel trovarla spesso non fai altro che pensarci e ripensarci senza sosta trovando solo parole vuote o frasi senza logica. Delle volte vai alla finestra (per chi ne ha una, c'e chi ne ha due o anche più) e aspetti che quell'idea possa arrivare dal cielo o da chissà dove. Poi si prova a buttar via un incipit, sperando nel buon senso della logica. Ma nel rileggere si cerca di capire dove vadano quelle quattro parole messe in croce. Da nessuna parte. E da nessuna parte arriva qualcosa. Allora chiudi gli occhi e sogni, pensando ad altro e sfruttando il flusso dell'immaginazione. La si libera, ma anche quella che fino a poco da aveva galoppato all'impazzata, sembra si sia fermata come davanti ad una scarpata, rinunciando a proseguire. Fatto sta che il foglio è bianco e le mani appoggiate sulla tastiera hanno usato principalmente un tasto. Backspace. 

25 marzo 2012

Flash [4] - (S)battute/50


Questo post è opera de il_cesco e di Michele_D  

A otto mesi ingoia un palloncino e muore soffocato. Ed ecco a voi un barboncino.

Maxi Raduno dei massoni D'Italia, Cecchi Paone e Giannino presenti. Era meglio non sapere cosa cazzo facevano, a 'sto punto.

Rapisce figlio di 3 anni e si nasconde per 15 giorni, poi si consegna ai carabinieri. Tana.

Foggia, I bulli 15enni al professore disabile: "paga o ti incendiamo l'auto". E' la nuova polizza furto o incendio.

Agiamo in buona fede, tuttavia, se ci dovessero essere battute non "autentiche" vi invitiamo a segnalarle mandando una mail a crashtestbloggers@live.it     

24 marzo 2012

mocciamoccia.

cioè, potresti pure prendere un pezzo del mio cuore, pure perché la coratella mi fa cagare.

22 marzo 2012


ho cominciato a scrivere per un blog che non sapevo come scrivere per un blog, tempo addietro.

ho cominciato a scrivere per un blog due volte: la prima a 14 (?) anni ed è andata male, la seconda a 24. dieci anni che hanno fatto la differenza. sono cresciuto.

"perché l'hai fatto?" 

la prima volta per noia, e una volta passata la noia, beh, ho chiuso. non mi ricordo nemmeno l'indirizzo di quel blog, ricordo solo che era un blogspot.

come è incominciata la mia avventura qui? ormai lo sapete, ed è "merito" sia mio sia di michele, senza il quale tutta questa "creatura" non sarebbe esistita.

inizialmente volevo parlare di stronzate, far vedere, tendenzialmente, un lato: il pagliaccio, il buffone, la marionetta. ma purtroppo sono sempre stato un "cubo"

"perché un cubo?" 

perché un cubo, appoggiato, mostra cinque facce, ed una la nasconde. e così, eccolo francesco: coglione, spiritoso, sarcastico, simpatico o antipatico. ma anche "low - fi" (come quelle canzoni vintage piene di toc toc e rumori di fondo), di basso profilo, dai suoni cupi e disturbati.

ultimamente il cubo è stato scosso e sta mostrando la faccia in ombra. il lato "serio". sarà forse il quarto di secolo che mi fa sentire "grande", massì. 

"cosa ti turba?" 

mi ha sempre turbato la solitudine. è questo il lato oscuro della mia luna. non vorrei essere solo neanche il giorno del mio funerale, nella mia cassa. credo che mi farò mettere un peluche, sì, il teddy bear.

"ho capito. hai bisogno di svuotare le palle".

parliamone. potrei farlo in qualsiasi momento, se volessi. è qualcosa di più profondo. e non profondo come un esame prostatico. è una questione di mancanze, di vuoti, a perdere - non a rendere - putroppo, e nessuna dispersione di seme può ovviare a tutto ciò, da sola. 

in tutto ciò, la rete, e le persone dietro a dei nick come il mio, è solo un surrogato di una soluzione che tarda ad arrivare, è uno splendido surrogato, ma sempre un surrogato.

la verità è questa: nessun blog potrà mai colmare la benché minima solitudine che la persona fisica, non virtuale, possa avere. e questa, purtroppo, è una sconfitta. ma è una vittoria sapere che, almeno  virtualmente, c'è qualcuno con te, ci siete voi.

e per questo, vi ringrazio. 

(questo post, attenti osservatori, non ha titolo)

21 marzo 2012

Utile sproloquio di un maratoneta


La partenza e' sempre qualcosa di emozianante, qualcosa di trascinante, qualcosa che ti fa capire di esser parte di un mondo. Quella della maratoneta ha una carica decisamente diversa. Tutti quelli che sono vicino a te hanno messo il proprio corpo dinanzi ad una sfida, hanno fatto lunghi allenamenti e sanno che il giorno e' arrivato. Si reagisce in due modi nel giorno pre-gara: o si e' euforici o si e' preoccupati. Nessuno dei due ha lavorato meno. Il colpo che da il via spinge la folla a camminare, alcuni ad accennare una timida corsetta e solo quando la strada si allarga si puo' liberare il corpo dalla costrizione della calca. 
In quel momento non pensi a quanto devi fare, ne verresti travolto dal solo conteggio. Ora li si pensa solo a correre e a divertirsi. C'e' chi dice che la maratona sia una sfida con se stessi e la si deve fare in solitaria e chi la vede come una lunga pazzia da fare con qualche amico. Per questo si vedono persone che, pieni della loro determinazione, procedono verso il traguardo e chi, invece, in maniera molto rumorosa parla e ride. Questa mescolanza di gente che passa tra strade cittadine vede coinvolti anche gli spettatori che, in maniera piu' o meno incitante, ti esortano a non fermarti. Quello che invece si sente bene e' il sanpietrino che da fastidio in modo proporzionale ai chilometri che hai fatto.
L'ultimo pezzo della gara e' fatto di grande concentrazione, anche il più' rumoroso gruppo si ammutolisce e fa parlare solo le gambe, che se potessero urlare lo farebbero molto volentieri. Non si risponde neanche più alla folla, la mente va avanti per inerzia cosi' come i passi, uno avanti all'altro. Si conta solo il quanto manca. L'ultimo chilometro rimane per me un mistero, in quel momento sapendo che tutto e' finito, cominci a velocizzare il passo. Non so la forza da dove venga dopo 41km, ma l'idea di aver fatto questo fa scattare un meccanismo che ti da una spinta non razionale. Il traguardo diventa la liberazione a tutto. Chi sa di aver superato una sfida, chi un buon tempo e chi di aver fatto una pazzia. Tutti questi all'arrivo hanno la stessa faccia. Stanca e felice.

18 marzo 2012

Spring is cuming: uno stupro non fa Primavera. (S)battute/49


Questo post è opera de il_cesco e di Michele_D  

George Clooney arrestato: "protestava per i diritti umani". Imagina, puoi.

Massacro di civili in Afghanistan, "a sparare una squadra di 20 Marines". Chi li becca sulla kefiah vince un orsacchiotto!

Meningite la stronca in meno di 24 ore. Muore a 12 anni. Due ore ad anno.

Camusso boccia le proposte sull'articolo 18. A tempo indeterminato.

Funerali di Stato per Placido Rizzotto. Ok del Cdm alla proposta di Monti. Dopo 64 anni hanno avuto la certezza. Era morto.

Reggio Emilia: donna di 47 anni stuprata al parco in pieno giorno. E' iniziata la primavera.

In manette le pussy riot, band punk anti Putin. Sad ( o) but true.

Veneto, sms in cerca di sangue. Sicuramente è Tim.

Agiamo in buona fede, tuttavia, se ci dovessero essere battute non "autentiche" vi invitiamo a segnalarle mandando una mail a crashtestbloggers@live.it     

17 marzo 2012

pratico e comodo.

mi son serviti 600 km per capire qualcosa.

15 marzo 2012

Hello, Milano.


Ci sono esperienze che si devono fare. Follie. Barbonate. Viaggi della speranza, con ritardi annessi e manciate di km sotto le scarpe.

Ci sono blogger che conosci ma che prima non conoscevi fisicamente ma ora sì ed è stata una cosa più che giusta.

Ci sono ragazze dai capelli di fuoco e dall'animo della stessa natura che hai visto in vita tua 0/1 volte ma con cui ti ci trovi subito in sintonia e ti auguri di non fare più 600 e rotti km per rivederle, ma molti, molti di meno.

Ci sono persone della calze colorate e gli occhi lucenti (anche dopo una giornata di lavoro) che ti trasmettono calore ed energia e ti chiedi se davvero ci sia possibilità di averle incontrate in una vita precedente perché si stava così bene che sembravi del posto, con loro, ché è una bella serata, con loro, davvero.

Ci sono linee che dovresti prendere, tossici che incontrerai, a cui non dovresti dare retta ma che comunque per la creatività delle loro scuse "massì trenta centesimi te li sei anche meritati".

Ci sono egiziani o pachistani o algerini che recitano il corano con braccia ingessate e che non colgono l'ironia di ragazze più speziate nel carattere dei loro kebab e ti informano che "non hanno paura di morire", e ci sono altrettanti poliziotti in borghese che li invitano a scendere a Cadorna.

C'è questo Duomo, prima, con orde di barbari che lanciano bottiglie di birra e che facessero il sapone nella loro città, piuttosto che vandalizzarne altre.

Ci sono idee confuse che in soli tre giorni si dissolvono, lasciando spazio ad altre, confuse forse anche quelle.

Ci sono attese, ritardi, fremiti, polvere.

C'è il ritorno. Più breve dell'andata. Più traumatico.

I Beatles dicevano "Why you say goodbye I say hello". I Beatles sono un gran gruppo.

Hello.

(questo post ha le maiuscole, eccetto in queste parentesi, perché scritto da francesco e non da il_cesco. sapevatelo.)

13 marzo 2012

L'ho conosciuto

Oggi ho incontrato sua immensità, ho avuto l'onore di starci a fianco e mangiarci insieme. Debbo dire la verità? Devo dare la mia impressione? E' proprio un Cesco, ed è proprio una persona simpatica, anche in carne ed ossa.

Che forza, il primo blogger che conosco dal vivo, mi sono scordato di chiedergli un autografo :-D

11 marzo 2012

Zigozago. (S)battute/48




Questo post è opera de il_cesco e di Michele_D 



Il corpo di Lamolinara arriva a Ciampino: è stato il rinculo dei colpi.

Fratture e ustioni al bimbo di 3 anni: arrestati mamma e patrigno. E vissero tutti felici e contenti.

Tsunami solare oggi investirà la Terra. E' la buona occasione per vedere ddù sise.

Anonymous attacca Trenitalia: "Viaggiare con voi è un lusso". E il tempo è denaro.

Muore Alice, travolta e uccisa sulle strisce, da una Smart. La scatoletta, ora è sopra.

Prosperino, il cane dell'Aquila: "Liberatelo!". Marò!

Agiamo in buona fede, tuttavia, se ci dovessero essere battute non "autentiche" vi invitiamo a segnalarle mandando una mail a crashtestbloggers@live.it   



10 marzo 2012

sondaggi marzulliani.

altruismo che non paga, o egoismo genuino?

8 marzo 2012

8 marzo

Auguri a tutti i fiorai e ristoratori, oggi è la vostra festa - con tutti i soldi che vi fate oggi, farete un festone -.

Se io fossi una donna mi incazzerei, si ricordano dei diritti l'8 marzo, intanto le lavoratirci dell'OMSA rimangono senza lavoro, se rimani incinta rischi il licenziamento e le associazioni che dovrebbero difenderle sanno solo scannarsi contro una farfalla di Belen o pretendere che gli ex mariti facciano la fame per pagare alimenti, senza vedere i propri figli.

Sveglia, non siamo negli anni 50, ma alcuni problemi sono quelli di quegli anni mentre altri nuovi si sono aggiunti.

(sì lo so, mi ero promesso di non fare più post contro questa data, ho rispettato la promessa non scrivendo nulla su Paòloblog).

lo spettacolo.


la moda è quella di essere depressi, di essere tristi o qualcosa di simile.

beh, io sono alla moda, stavolta. detesto dirlo, ma è così. 

ieri ho passato una giornata davanti a pc e scartoffie e ho deciso di staccare la spina per un attimo, di ossigenare il cervello, di smettere di non essere umano.

non l'avessi mai fatto. 

è arrivata la malinconia, quella cosa che non mi prendeva da eoni. e lo so io con che cosa fa rima eoni. mailittolponi? robbertofriccantoni? leonardopieraccioni? maccèrto.

la verità è che un po' mi sono rotto i littoltoni, che non sono più tanto littol, ma va bene va bene va bene va bene...va bene così. (semi - cit.)

la cosa che mi sconcerta è che la vita media è di settantacinque anni per noi essere con gli affari penzolanti

settantacinque? 

ciò significa che ne è già passata un terzo. è tempo di ricapitolare, allora. è tempo di resoconti, senza che però i resomarchesi me ne vogliano.

cose concluse nel mio terzo di vita? ah, boh.
lavoro? no. 
laurea? no. sono ancora in tempo per essere definito "sfigato" da "quel tale prof. ordinario a 29 anni che chissà quale talento avrà". 
vita di coppia? buahahah. 

cristo, iersera mi son sentito solo. non mi sentivo solo da parecchio tempo. e il bello è che il giorno prima tutto avevo provato tranne quella solitudine.

l'altroiersera sono arrossito più di una volta, incrociando certi sguardi. ahia, mi son fatto male. e quasi quasi una lacrimuccia ci scappava, ma non so perché: se per felicità (che è un bicchiere di vino con un panino? mah, non mi fiderei di uno che c'ha le vigne e scopiazza le canzoni degli helloween) o per tristezza (che, per favore, vai via).

scusate lo sfogo. lo spettacolo può cominciare.

7 marzo 2012

senza nome.


ho gli occhi pesanti e la mente annebbiata.
ho nelle vene delle note di una di quelle canzoni che ti pigliano e non ti abbandonano. 

l(')oro.

ho nella testa parecchie cose che fanno un g8, ma quello fuori dalla zona rossa.
ho nel petto polmoni sporchi che si stanno pulendo, e se è vero che l'anima esce con il respiro, spero che si purifichi anche quella.
ho nella mente neuroni e notti, ma non di quelle di ligabue.
ho nelle gambe i kilometri passati sotto le suole, ma poi sono sempre tornato a casa.

6 marzo 2012

Challenge Accepted: I piaceri dell'anima

- Sai mi hanno sfidato? 
- Ma chi? Ma che dici!?
- Paolo, non uno qualsiasi, il Paolo che scrive anche sul nostro blog...
- Ah si? Ma in che senso?
- Nulla di preoccupante, niente armi stavolta. L'unica regola scrivere dei piaceri dell'anima. Dieci per l'appunto...
- Ah, e quali sono per te questi dieci piaceri dell'anima?
- Ehm...cosi' su due piedi?
- Non ne vedo altri, oltre ai miei...
- Feticismi a parte...ci provo...allora...mmm...(sguardo in alto in atto di riflessione...)
  
#1 Cominciare la giornata con un raggio di sole che illumina la camera, aprire la finestra e trovarsi uno di quei cieli azzurri che si vedono solo nei desktop dei pc.
#2 Ascoltare la canzone giusta al momento giusto.
#3 Correre all'aria aperta magari in una di quelle giornate del punto [uno], osservando paesaggi che in auto passano troppo velocemente.
#4 Doccia calda post-corsa. Con il sottofondo di pensieri.
#5 Birra con amici con annessi picchi di stupidita' o di grande profondità'. Anche se la prima batte la seconda, il più' delle volte.
#6 Un buon libro o quello che non ti aspetti sia cosi' bello.
#7 Fotografare. Far essere, in uno scatto, partecipe qualcuno che non e' li con te.
#8 Ridere e far ridere.
#9 La primavera.
#10 The Last but not the least. Gli occhi di chi ti fa battere il cuore. I suoi di occhi.

- ... (sorriso)
- ... (sorriso)

La sfida non la rilancio. Sono pigro come il_cesco e non vorrei dimenticarmi di nessuno. Chi vuole raccogliere la sfida lo faccia pure. Lo sfido in pubblico, anzi no sfido il pubblico. Postate un commento o il link al vostro post sul vostro blog.




5 marzo 2012

i piaceri dell'anima (il piacere è tutto mio).


c'è questo signore qui, che oltre a scrivere su questo blog ed essere una penna instancabile ha ben pensato di lanciare grandi sfide.

io la sfida la raccolgo, ma non la rilancio, perché fondamentalmente...sono pigro.

dieci piacere dell'anima? beh, ce ne sono di più "stupidi", e di più seri (ma non seriosi, lo dico sempre).

number 1: parlare e saper ascoltare

number 2: il latte e caffè la mattina

number 3: la musica che sembra scritta per te

number 4: gli occhi della "gente" (e per "gente" dico di alcune persone particolarmente brave a smuoverti dentro, ma non in senso intestinale, tipo in senso entomologico tipo "farfalle nello stomaco" e così via)

number 5: correre all'aria aperta e sentirsi in un videoclip

number 6: le passeggiate in macchina da solo con i propri pensieri (senza traffico annesso)

number 7: il cornetto a fine serata (se la serata è andata bene)

number 8: le parole dette ma soprattutto quelle non dette

number 9: (il silenzio)

number 10: la realtà, che per fortuna non è quella dei libri di fabbiovòlo.

grazie per l'attenzione, grazie a Paòlo, saluti a mamma e a tutti i miei amici del baretto.

4 marzo 2012

Dallamorte Dallamore. (S)battute/47


Questo post è opera de il_cesco e di Michele_D 

Milano, branco di pitbull aggredisce e ferisce gravemente un uomo. A colpi di freestyle.

Sposata, conosce amante su Facebook: il padre e il fratello lo uccidono. Diocàn, ci mancherai Germano Mosconi.

Padre disperato brucia figlie in auto: "Me le volevano togliere". Basta un aspirapolvere.

Cina, anziana resuscita dopo 6 giorni: "E' uscita dalla bara per cucinare". Povero genero.

Poliziotto cieco si suicida: "Non ricordo più il volto dei miei figli". Non è che abbia migliorato la situazione.

Agiamo in buona fede, tuttavia, se ci dovessero essere battute non "autentiche" vi invitiamo a segnalarle mandando una mail a crashtestbloggers@live.it   

1 marzo 2012

ho deciso, premo stop.


- ho deciso, premo stop. e poi erase.
- fermo! e se poi te ne penti?
- questa la diceva padre maronno.
- la dico anch'io. pensa.
- le mie sinapsi non hanno mai smesso di funzionare.
- me lo auguro. pensa, comunque, se sei sicuro di quello che fai.
- mmh, abbastanza.
- abbastanza? non è sì.
- è "sì, abbastanza". a sufficienza.
- sufficienza? appena?
- è più che sufficiente.
- non credo.
- neanch'io credo. abbiamo qualcosa in comune. e non è un assessore.
- assessoreta.
- piano con le offese.
- sonata in la minore.
- razzista.
- scilipotista.
- ma quindi che devo fare?
- io ti dico di lasciar stare così.
- e quindi mi dovrò ricordare per sempre di tutto ciò?
- sì, magari ti farai una sonora risata. magari non è tutto negativo.
- magari.
- eh.
- eh.
- eh.
- eh.
- ...
- birra?
- massì dai.

(tanti auguri ammè)

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