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26 settembre 2010

cose da fare. (breve checklist)


  • contare i nei a bruno vespa.
  • riuscire a scoprire dove finisce un arcobaleno, e se sotto un arcobaleno ci sono i village people.
  • scoprire se quando modugno si dipingeva le mani e la faccia di blu, voleva prevedere la venuta dei puffi, e dirci che lui era uno di loro.
  • capire perché c'è una legge matematica che dice che la frequenza di parcheggio è inversamente proporzionale alla quantità di tempo a tua disposizione.
  • scoprire se le canzoni di lady gaga nascondono qualche messaggio subliminale o fanno semplicemente un po'- po'- po'- po'- po' cagare.
  • a questo punto, scoprire se il parrucchiere di platinette è lo stesso di lady gaga.
  • concentrarsi su altro dopo aver pensato a platinette e lady gaga, per l'amor di dio.
  • darsi una risposta riguardo al fatto che in cinque anni di "studentessato" nella casa affianco ce ne fosse stata una bona eh. (questa era giusto per non pensare più a platinette o lady gaga..oh no!)
  • conoscere di persona l'omino michelin. e chiedergli se si chiama michele detto michelino e sapere se è successo come a hollywood (ché prima si chiamava hollywoodland ma poi le lettere "land" sono cadute).
  • scoprire perché tutti quelli che curano i dizionari della lingua italiana hanno cognomi buffi (zingarelli? devoto??? oli???).
  • fornire una spiegazione riguardo al fatto che esiste una scatola "portascatole" (io questo lo chiamo loop di contenitori)
  • riuscire a diffondere la scomoda verità secondo cui la "figlia del dottore" era una zoofila in quanto faceva "all'ammmore" con tre civette sul comò".
  • ora, riflettere sul fatto che:
amante degli animali = animalista
zoofilo = amante degli animali
quindi

animalista = zoofilo?

  • spiegare a tutti quelli che diranno "ma nooo zoofilo è diverso da animalista" che sono dei coglioni, perché tutto questo post è ironico.
  • capire perché, ogni tanto, mi viene da scrivere queste cagate.

(forse per ricordare quanto l'ironia sia importante... può essere?)

25 settembre 2010

favoletta surreale


insomma la storiella è questa.

beh, c'erano questi tizi e davanti ad ognuno di essi c'era una persona che era la loro copia ma in bianco e nero. mi colpì molto il fatto che c'era questo vecchio e davanti a lui un vecchio identico ma uguale solo che anche lui era senza colori, e non parlava. indicava solo, e il vecchio rispondeva che "no, non ci voglio andare, non è vero". e poi li c'ero anche io che dicevo al me stesso a colori che, "non ti preoccupare, è la cosa giusta, tranquillo" e così tante altre persone discutevano con i loro omologhi in questa sorta di universo parallelo. poi c'era uno, che però era a colori e basta, e gli chiesi: "come mai solo?" "se n'è andata. l'ho persa."

(ecco, quei gemelli lì, c'è chi li chiama "angeli", "spiriti guida" o simili, per me sono le coscienze. ma poco importa, morale della favola: se non riesci a stare bene con te stesso non riuscirai mai con gli altri.)

23 settembre 2010

Brucia la storia....e si confonde in senso della realta'


Sono sempre piu' convinto che la storia e' scritta dai vincitori, sembra un ovvieta' e forse lo e', ma spesso tante verita' scomode vengono nascoste per sempre, ai contemporanei e ad alle generazioni future. Sono convinto che pian piano dimentichiamo quello che e' veramente successo e ci affidiamo a quello che la storia racconta, a quello che i vincitori raccontano.
Immaginate che la seconda guerra mondiale fosse stata vinta dai tedeschi???? Chi avrebbe saputo mai cosa fecero a migliaia di ebrei????
Ve lo dico io, Nessuno. Loro, avrebbero scritto la storia omettendo alcuni "particolari" e narrando le brutture del nemico.
Immaginate che questa visionaria storiella sia successa veramente......ma non 50 anni fa, bensi' 150 anni fa....si durate l'Unita' d'Italia ,quando una banda di 1000 (avanzi di galera) arrivo' nel terzo stato piu ' ricco nel mondo, di allora, distruggendolo, anzi no, annientandolo......di questo i libri di storia non ne parlano, non ne parlano dei milioni di meridionali considerati Briganti solo perche' piu' simpatizzanti dei sovrani borbonici che di quelli sabaudi. Non ne parlano di interi paesi rasi al suolo, bruciati (come Pontelandolfo e Casalduni). Uccidavano uomini,donne e bambini, con liberta' di saccheggio e stupro .Non ne parlano di quanti ne hanno sterminati, anche perche' nessuno ne portava il conto, venivano sterminati e basta....
Non ne parlano che hanno depredato uno stato portando le ricchezze solo da una parte dell'Italia.....lasciando l'altra nel degrado piu' assoluto......
Come questa di storia dimenticata, ce ne sono milioni di altre che non conosciamo e che non pensiamo siano mai accadute...

(per capire quello che sto dicendo....Pino Aprile in "Terroni" analizza meglio quello che NON sono riuscito a dire in queste righe)

P.S.Non e' una polemica ma e' solo quello che ho letto ed ho voluto condividere, per un po', con voi

22 settembre 2010

ohm. ohm. ohm. ognuno ha la sua resistenza.


(accendo lo stereo."inno alla gioia".)

non so come dirtelo...ma mi fai schifo. sei qualcosa di disgustoso. hai presente un cono panna e porchetta? mi dai ancora più ribrezzo. ti dovrebbero sottolineare con la matita rossa e blu per farti capire che, sì, sei un errore della natura. sei la cosa più fastidiosa di una riga sulla macchina nuova & lucida. se mi chiedessi di prendere un caffè con te preferirei bere il diserbante. come tocchi qualcosa la sporchi, in quanto provieni dal culo. quando ti hanno partorito, per farti nascere hanno utilizzato il guttalax.gli incubi di freddie krueger sono popolati da persone come te. ti userei come pretesto per farmi passare una sbornia, in quanto mi causi nausea e vomito peggio di una confezione di smarties scaduti. le merde dei cani si scansano per strada per evitare che si sporchino facendosi pestare da te. hai l'aids alla personalità. no no, peggio, almeno quella è sindrome autoimmune. tu hai solo la deficienza. sei spregevole. alle tue chiamate preferirei quella "dall'alto" pur di non sentirti e sapere che esisti e, nonostante ciò, il tuo silenzio è l'unico silenzio che da fastidio. e se parli non migliori. neanche se continui ad esistere. o a respirare. e per favore, se decidi di schiattare, vedi di decomporti in maniera discreta.

(e adesso provate a dirlo senza prendere fiato.)

ok.scusate. calma e gesso. anzi gessato. quello che mi metterò al tuo funerale, che fa anche un gran figurino eh. preso atto che con tutta questa cattiveria brucerò all'inferno, porgo distinti (e non cordiali) saluti.

(ora, se volete riutilizzare le stesse parole per offendere chiunque sia, fatelo pure, ne sarò solamente felice. questo post, giusto per spegnere eventuali code di paglia, non è rivolto a nessuno eh. comunque, non è vero che offendere è una brutta cosa, non dobbiamo dire mezze verità: offendere è riprovevole in caso l'offesa non sia motivata. ma se un motivo c'è ben venga! offendi chi ti sta sulle palle! aiuta a respirare meglio senza l'affanno e senza nemmeno quello sbuffo tipo toro da corrida. ci guadagneranno anche i tuoi gerani, in veranda che cresceranno belli e rigogliosi in quanto il tuo umore nero sarà un po' meno nero e il sole tornerà a splendere su quella veranda lì. fattostà raga, io c'ho provato a stare calmo a inspirare e espirare in maniera controllare, a evitare di "toreggiare" con fumo dalle narici annesso ma, ve lo dico io, lo yoga, secondo me, è una cagata pazzesca.)

21 settembre 2010

sei gradi (no, non fa freddo)

bene, io leggo. leggo un po' di tutto, e mi capita spesso di curiosare per la rete. così, capita l'altro giorno leggevo della teoria dei sei gradi di separazione e pensavo che questa cosa ti fa capire quanto, veramente, un luogo comune come "com'è piccolo il mondo!" sia un po' vero.

ma analizziamo i fatti.

io voglio arrivare a conoscere la personcina che è una vita che vorrei conoscere e poi sposarla e darle rose (senza spine) e birre (alla spina) per poi ubriacarsi insieme e rendere onore tra "bacco, tabacco e venere" almeno a due su tre. è possibile: basta conoscere l'amica, di una tua amica, che ha una cugina, la quale esce con il ragazzo, che è il fratello della sua amica. sei gradi di separazione. cinque fottutissimi intermediari.

semplice no? altro esempio.

io non voglio assolutamente incontrare una persona. e allora chiamo un amico mio e gli chiedo: "stasera ci alcolizziamo in santa pace? tipo in una bettola, non come una coppia gay, ma come due alcolizzati vecchio stampo, giusto per passare una serata fuori dalle nostre tane e uscire un po'?" nel frattempo che prendo fiato lui mi risponde "sì. però viene anche un mio amico, è uno ok. tranquillo". l'amico, porta con sè un'altra persona, che incontra suo cugino, la quale ha la ragazza, che è la nuova amica inseparabile di quella persona. semplice no?

bene. è in quel momento che capisci come una teoria geniale, in realtà, sia un'arma a doppio taglio.

19 settembre 2010

bussando alle porte dell'heaven's door (un "capolavoretto")


chiara non sapeva che carlo lo incontrava tutti i giorni, lì, in quel posto dove lei lavorava, e per dieci euro delle volte riusciva a trovare "capolavoretti" della musica di altri tempi. lei lavorava all'heaven's door, (come un pezzo della canzone di bob dylan e quale nome migliore per un negozio di dischi). e così carlo, "bussava" a giorni alterni lì. e la signorina del bancone non era solo la signorina del bancone ma era la sua musa e il blog aveva incominciato a scriverlo proprio perché non aveva il peso di una rosa, ché la roba che ci scriveva era impalpabile, ma comunque era un modo per farle capire che lei, cazzo, lei c'era dentro in ogni parola.
e in effetti questa curiosità un po' adolescenziale di conoscere questo tizio che si firmava solamente C. lei ce l'aveva. non gli dava un volto, c'era solo una silohuette, sul blog (hitchcockiano, vero?) e mai avrebbe pensato che quel tizio che per caso era entrato un giorno chiedendo un disco dei dramarama ci entrava dentro quella silohuette e tirava via la a, poi la r, l, la o e aggiungeva un punto davanti a quella C.
il guaio è che carlo, quando scriveva sul blog, la personalità che lui parcheggiava su internet nella vita reale, no, nella vita reale proprio non ci riusciva a portarla fuori.
avrebbe dato il mondo via, se ne fosse stato il leggittimo proprietario, per rimangiare e digerire la personalità che vomitava sulle quelle fredde e impalpabili pagine elettroniche. l'affaire oscuro era che lui era un emotivo. non di quelli che si tagliava e che diceva "ommioddiochemondodimerdalasofferenzaèpartedime". semplicemente uno che aveva il groppo in gola quando parlava di lei e con lei. ancor prima che la conoscesse. ancor prima che avesse un volto. lei era tutto quello che carlo aveva domandato a non so chi o cosa come persona da avere al suo fianco, perché sì, se la sarebbe presa subito, chiara, e non l'avrebbe lasciata andare più.

tutto qui.

[una cosa, il disco che aveva comprato carlo, giusto per essere precisi, era "cinemé verité", ché aveva sentito questa e gli era proprio piaciuta]

18 settembre 2010

(io) di notte


non lo so perché. ma la notte mi trasmette intimità.
di notte succedono sempre le cose migliori (e peggiori), ma sicuramente quelle indimenticabili e, a volte, quelle che vorresti dimenticare.
forse è tutto questo silenzio,
forse è che gli occhi che sono presenti nel tuo mondo in quel momento sono tutti chiusi,
forse è che esiste questa mania del dover rendere per forza più speciale di quello che già è un avvenimento.

non lo so.

io di notte abbasso le difese.
io di notte non sono più un acido.
io di notte ascolto, parlo, consiglio, piango, mi interrogo e marzullianamente mi faccio una domanda non sempre dandomi una risposta.

eppure, eppure, di solito quando si abbassano le luci in uno spettacolo (o c'è il buio e poi i titoli di coda, in un film) è perché è finito tutto. invece di notte c'è lo spin - off della mia vita (potremmo chiamarla la cosidetta "untold story", la storia che nessuno o pochi sanno).
la notte è quella cosa che non sai perché esista, ma alla fine, serve solo a capire, a volte, cosa ti perdi ad aver voluto chiudere gli occhi, invece di fare lo sforzo di non parcheggiarti in un angolino per riaccenderti il giorno dopo.

17 settembre 2010

16 settembre 2010

il mio mondo è piatto.


"il mio mondo è piatto.

oppressione. questa storia che si ripete ogni giorno e non finisce mai, che lentamente credo che andrà a rovinarsi e che finirà per avere sempre la stessa, la stessa musica.
la compagnia la trovo sempre, c'è sempre la voce di qualcuno, quando io sono lì, e tutti mi ascoltano: eppure questo mio ruolo mi rimane in gola.
vorrei sentire i brividi sulla pelle, invece di darli ad altre persone.
io non capisco, davvero, non capisco cosa ci trovino in me, che sono esattamente così come appaio, ogni parola da me è sempre la stessa già sentita e risentita. qualcuno mi trova persino banale, altri mi definiscono semplice. io, credo che un po'abbiano ragione entrambi.

questo mondo a me mi sta stretto. questo mondo è piatto.
questa terra su cui vivo è un disco.
vorrei tanto uscire, uscire da questo mondo, ma la mia condanna è quella di girare intorno, fino alla fine, per poi ricominciare un'altra volta e un'altra ancora, non so quando, ma ripetere sempre la stessa cosa, fino a cadere (forse) nel dimenticatoio.

perdonate lo sfogo, una volta tanto voglio dire delle parole diverse da quelle che mi hanno detto altri di dire.

(sfogo personale di una ballata scritta, cantata, osannata e indimenticabile, potrebbe essere "knockin' on heaven's door" o qualche altro pezzone del genere) "

carlo aveva scritto questo pezzo sul blog. non credeva che nessuno avesse mai risposto. poi ci fu lei, chiara, che lasciò qualche parola buttata lì e disse "ecco perché a volte ci immedesimiamo nelle canzoni, perché sono uguali a noi, sono molto più umane di quello che pensiamo".
l'unica reazione di carlo, che credeva che quello che aveva scritto fosse una buona cagata, fu "uh." poi ci fu un brivido. e poi un sorriso. di cosa "brillava" chiara? "penso di luce propria" si rispose lui. e questa tizia l'aveva conosciuta, in carne ed ossa, e lei conosceva entrambe le persone: quella "virtuale" e quella "reale". ma non sapeva appartenessero allo stesso corpo. chiara si sentì come meg ryan in "c'è posta per te" quando capì che chi aveva davanti era lo stesso che seguiva con molta, ma non troppa, piacevole curiosità.

(se non hai idea di chi sia carlo o chiara dai un'occhiata qui e qui)

15 settembre 2010

il Mercato delle Donne...


la mattina del mercato, quello che si fa una volta a settimana (spero solo una volta, che per me e' gia' abbastanza)e' una gara tra donne, in tutti i sensi. La quantita' che e' presente farebbe invidia a qualsiasi harem sulla terra, 3000 donne in meno di 15 mq!!! Lo loro presenza, in alcuni casi fondamentale, si ripercuote sulle orecchie degli ignari passanti, il piu' delle volte uomini, che tra i discorsi, i sussuri e le richieste, escono da quello luogo, intontiti e frastornati.
La possibilita' dell'affare stuzzica l'orecchio e l'occhio di qualsiasi donna passi ad un raggio di
1km, per questo motivo spesso, in questi giorni comincia un esodo immane di giovani, menogiovani ed anziane signore. Quest'ultime spesso anche se non in gran forma escono muniti di bastoni vari e rispettivi mariti. Si i mariti. Sono gli unici uomini, a parte i passanti, che camminano tra le fila delle bancarelle. Hanno tutti la stessa faccia, anche se di eta' diversa, sono un misto tra il rottodicazzo e il frastornato. In una parola esasperati. I loro occhi si girano intorno, trovando un modo per potersi distrarre, per poter far correre in maniera piu' veloce il tempo. La distrazione migliore e' quando osservi una scena che poi puoi raccontare, sorridendo. Come di quella anziana signora che approfittando della folla, taccheggiava le bancharelle senza che nessuno se ne accorgesse. Il suo stile direi era impeccabile perche' capace chiacchierare con altre signore, servirsi per poi andarsene con il "bottino" lametandosi della folla in continuo aumento....la grandezza della sua busta faceva pensare che non era la prima bancarella della giornata, un po' come il suo modus operandi che indicava una certa professionalita' in materia...
...racconti a parte, il mercato e' anche fonte di grandi rallentamenti, dovuti alla momentanea dimenticanza dell'evento settimanale. Spesso ci si ricorda un attimo dopo essersi messo in ingorgo immane di auto. Che porta via un sacco di tempo, perche' chi cerca di evitare di perdere tempo al suo interno si trova a perderlo nei pressi di esso...

14 settembre 2010

la vita non è un film.

premesso che non capisco:

  • il termine "elegiaco" (che serve a dare un tono interessante a qualcosa di molto palloso...)
  • la presentazione di un album musicale dicendo "e adesso canto..." (davvero???)
  • "è particolare" per dire che non mi piace & sentirsi in pace con la propria testa perchè "sì, ho rispettato il galateo"
  • il mignolino alzato quando si beve (perché? capti qualche segnale? controbilanci il carico del bicchiere?")
  • il pepè quando è capodanno (poi perché scomodare brigitte bardot?)
  • povia
  • l'incoerenza (che non è sinonimo di povia & viceversa)
  • le sgommate con le microcar (le microcar??? apribottiglie con le ruote!)
  • il sole negli occhi
  • le sòle (che non sono le uniche, purtroppo)
  • gli spigoli dei mobili che sistematicamente ti beccano il mignolino (chiamasi mellino...mellino???)
  • il t9 ignorante che ti fa scrivere "ci vediamp", "paurami" al posto di "scusami" e cose così...
  • i posti chic che in realtà sono delle bettole ad alto costo (roba che ti chiamano "stronzo" e paghi cinquanta euro un piatto di bucatini)
  • i gratta e vinci che ti fanno vincere un altro biglietto che poi, ovviamente, è perdente (quando vieni preso per il culo abbastanza dalla razza umana, ricordati, c'è sempre qualcos'altro che ti farà capire che sei sfigato!)
  • l'ostentare la felicità (per poi piangere negli sgabuzzini)
  • il 2012 (parteciperò ad una megaorgia il giorno prima della "fine del mondo", per farvi capire che con questa bufala, sì, ve lo siete presi in quel posto)
  • l'arte che l'impari e la metti da parte...e in casi come questo sarebbe meglio così...

premesso tutto ciò, credo che il mondo sarebbe un posto migliore se tutto si svolgesse come in un film (ciak, pausa, buona la prima, rifacciamola, zoom, taglia, taglia, taglia!). da capire anche quello.


13 settembre 2010

Inno alla natura

"Lo scienziato non studia la natura perché é utile farlo; la studia perché ne tra diletto, e ne trae diletto perché la Natura é bella. se non fosse bella, non varrebbe la pena di conoscerla, e se non valesse la pena di conoscere la Natura, la vita non sarebbe degna di essere vissuta".
Henry Poincaré
L'altro giorno leggendo un libro ho trovato questa frase che ho trovato bellissima, soprattutto in questo periodo dell'anno, in cui, a mio avviso. la natura raggiunge il suo maggior splendore.

le favole sono una cosa seria!


c'era una volta un verme, una larva che strisciava, e che veniva preso da tutti per il culo, e lui niente, lui continuava ad avanzare strisciando e la polvere gli entrava nella carne, ma lui, lui era un verme e chi se ne sarebbe mai importato di un lurido umido verme? poi un giorno sparì, e tutti si chiesero di lui. "che fine avrà fatto quella nullità?" nullità. però se ne parlava.
fino a quando non vennero a scoprire che si era chiuso in un bozzo, la sua crisalide. passò del tempo. passarono dei giorni. fino a quando una nuova farfalla arrivò nel paese. "non mi riconosci? basta qualche giorno per dimenticarsi di chi prendevi in giro in qualsiasi occasione" "ora sono un insetto stupendo. tutti mi ammirano. tutti mi desiderano". passarono 3 giorni e la farfalla morì. tiè. c'ho piacere. la prossima volta impari a farti lo splendido.

12 settembre 2010

Esami.In.Vista


Il giorno dell'esame ,che sia il primo o l'ennesimo, si svolge quasi sempre alla stessa maniera. Dopo che hai perso giorni, settimane o mesi, magari estivi, la sera prima hai quel vuoto che e' comune a chiunque. Quel vuoto, che ti fa pensare, "Perche' cazzo che non ricordo niente!?!?". Cosi' toglierti qualche dubbio apri il libro e cominci a ripassare qualcosa, oppure in maniera piu' stoica, vai a letto e dormi in attesa che la mente rilassandosi ti tolga tutti i dubbi...
..E la mattina quando raggiungi la facolta' li vedi tutti li' gli esaminandi, quelli da ultimo minuto, che magari hanno passato una nottata a studiare, quelli metodici che ripassano alcune cosa ancora poco chiare, gli stoici che sono impassibili a qualsiasi tipo di panico...e gli insicuri che pieni di dubbi aprono in continuazione il libro, cercando quello che la memoria pian piano rimuove ogni qual volta il libro si chiude......
La cosa che pero' accomuna tutti, sono i 30 secondi prima della prova scritta, o orale che sia...anche il piu' calmo....in quegli attimi....prova la sensazione di aver dimenticato tutto....
E' in quel momento che capisci che forse Arthur Bloch aveva ragione, quando diceva che: " L’ottanta per cento di un esame si basa sull’unica lezione a cui non sei andato, nella quale si parlava dell’unico libro che non hai letto."

10 settembre 2010

alter ego (racconto mio, o non lo so)


era passato qualche tempo da quel viaggio e carlo, dopo averla rivista, aveva cominciato a scrivere, ed era diventato un blogger di successo, sai, con il meccanismo del passaparole, due amicizie giuste e un bel po' di pubblicità: ogni pezzo dei suoi interventi aveva un minimo di lei. lui così, sembrava una persona vissuta, uno che dalla vita aveva preso e dato batoste, in realta non ne sapeva nulla. in realtà era ancora un ragazzo, benché la barba che portava non denunciasse la sua età ma i suoi anni + qualche decina di mesi in più.
il fatto è che questo tipetto qui che tanto si atteggiava sul web a pseudoeroe che riscattava i "nonsocchì" da una vita menagrama era vittima delle sue paure. non era patetico, quando scriveva, non cercava perlomeno di esserlo, tanto non doveva vendere le sue idee e comunque si sarebbe sentito sporco, lui che odiava il patetismo di certi film pieni di acronimi e tivvibi.

un pezzo dei suoi racconti diceva così: "presi il telefono e la chiamai, poi abbassai di nuovo e poi ricomposi il numero -avrei giurato che fossi tu prima - -ero io, era caduta la linea - . ero bravo a mentire" carlo, in realtà era davvero bravo a mentire, tanto da essersi creato un personaggio nella vita virtuale. non che non fosse almeno una buona metà di quella persona che apparisse, i sentimenti c'erano tutti, ma comunque aveva bisogno di un "alter ego" che lo aiutasse a tirare fuori tutte quelle emozioni che nella vita reale non si riescono a tirare. fino a quando lui e l'alter ego divennero la stessa persona, e così, lui che nel frattempo decideva ogni tanto di incontrare qualche fan, effettivamente si mostrava così com'era, ed era la stessa persona, e i fan (e le fan) non ne rimanevano deluse.
e così, piano piano, passarono tre anni. tre anni cavolo. il ricordo di lei si spense, e il blog lo prese, e lo coltivò con gelosia insieme ad altre persone, tenendolo al riparo dalle "intemperie" (critiche, giuste, costruttive, ma sempre critiche) mosse da chi diceva che era troppo serio o a volte troppo stupido e che fuori o faceva caldo o faceva troppo freddo e che i politici di oggi sono tutti ladri e altri luoghi comunissimi detti solo per dare aria alle mosche che regnano nel cervello di alcune persone.

carlo aveva tutto, apparentemente, in quel momento. in realtà non ci stava. non ci stava perché quel senso di equilibrio lo aveva raggiunto in tempi troppo tardi e aveva da recuperare, da andare avanti. parliamoci chiaro: del successo non gli fregava una cippa, non prendeva un euro da quello che scriveva, gli avevano proposto di mettere alcuni banner su quel blog, ma sarebbe stato come tradire la passione che gli mostravano i fan, la sua piccola famiglia allargata. e ora doveva riversare la sua vita "virtuale", come gli yogurt ai frutti di bosco della muller, nella vaschetta della vita reale, e fonderle di nuovo, facendo attenzione a non farle cadere, e ad assaporare ogni singolo cucchiaio. era difficile, anche perché nello yogurt mancava qualcosa, mancava un po' di zucchero. ce lo avrebbe messo a breve, e quel qualcosa di zuccheroso capitò ben presto, prima che lo yogurt scadesse. fu allora che si rese conto di poter, finalmente, sorridere, e mostrare denti e lingua a tutti, non solo per mordere.

ciò che sostitui ben presto il barattolino di gelato nei pomeriggi afosi o la cioccolata calda in quelli invernali e la sigaretta nei momenti difficili ebbe allora un nome: chiara, e il nome diceva tutto. lei non aveva alter ego, lei era così, come la vedevi, se riuscivi a vederla, perché non a tutti si mostrava e carlo fu felice di riuscire a capire che il petto, il petto che lei aveva, era sempre più in plexiglass, trasparente, e riuscì a vedere il suo cuore.

[ora, non mi importa se sono stato serio, sdolcinato, romantico, patetico, spero non patetico per favore, o altro. è un racconto. ispirato da qualcosa di vero? può essere. partiamo dal presupposto che io non sono carlo, ma mi chiamo francesco, poi non posso dirvi, sta a voi capire quanto sia vero questo racconto e quanto, invece, carlo sia un "alter ego" immaginario. buona ri - lettura, se vi fa piacere.]

8 settembre 2010

strano. ma vero.


se scrivo questo pezzo è perché sono le 11 e 44 di mattina e sto sul mio letto e una tizia sta cantando una ninna nanna ad un bambino inesistente. è C., la cosidetta pazza del paese, che detta così farà ridere. eppure ha una storia dietro, ha una storia fatta da mattoni ben duri, che molte volte l'hanno colpita in faccia piuttosto che costituire le sue fondamenta.

faccio un giro per la città, spesso, a volte in macchina, a volte a piedi e mi capita di assistere a cose che sono prive di senso apparente: solo l'altro ieri, ad esempio, è capitato di vedere un anziano che guardava delle sedie accastate su un furgoncino (di quelle che si usano per gli spettacoli). oppure, c'è un tipo che al passare degli autobus o macchine saluta, e se gli rispondi ti sorride. Per non parlare poi del tizio che parla da solo con un barboncino e che da un giorno all'altro non l'ho visto più parlare perché il barboncino non c'è più.

ora, io non so se ci sia una storia che accomuni queste personcine qui, malviste dalla società, giudicate, solo perché il culo di gallina da cui è uscito l'uovo che li ospitava ha deposto nella stia sbagliata. io dico che lo "strano" (e non lo chiamo pazzo) ha un mondo proprio, in cui vive, e che spesso non invade quello altrui, e per questo non ha problemi, semplicemente perché molto spesso non si accorge che per qualcuno possa averne. noi osanniamo gli "atipici" che "guariscono", vedi alda merini, ma non osanniamo l'opera frutto della sua "follia", noi osanniamo la sua "follia" perché è "guarita" (lo so, sto parlando al presente di una persona che non c'è più. è voluta, per me persone del genere vivono sempre e comunque).

che cosa gira nella testa dello "strano"? non lo so, ma credo che quello che gli giri sia una di quelle cose tipo "il mio inconscio mi preme il bottoncino di emergenza e io, per fronteggiarla, cerco di correre ai ripari entrando in un mondo mio". qualcuno verrà a dire che alcuni "strani" sono pericolosi. vero. ma non è la loro "stranezza" a farli essere così, ma è la loro nobiltà o meno d'animo.

e così, C., che cantava una ninna nanna ad una persona inesistente si trova ad avere un marito che la percuoteva e un figlio tossico, oltre ad essere povera in canna...come avreste reagito voi?

e il vecchio che guardava le sedie, gesto senza motivo, in realtà è una persona che si sente sola ma si vergogna ad ammetterlo.

e quello che saluta agli autobus e macchine, se gli rispondi, sono sicuro che lo farai felice.

e quel tizio che aveva un barboncino e ora non ce l'ha più, sono sicuro che avrà pianto come tutti.

strano. ma vero.

(post pubblicato in una data diversa da quella di scrittura. scritto il 7 settembre, alle 11 e 44)

7 settembre 2010

Meglio stare zitti



Chi ha parlato? Chi cazzo ha parlato? Chi é quel lurido stronzo, comunista, checca e pompinaro che ha firmato la sua condanna a morte? Ah non é nessuno? Sarà stata la fatina buona del cazzo, vi ammazzo a forza di ginnastica, vi faccio venire i muscoli al buco del culo, che ci potrete succhiare il latte con la cannuccia.
By Full Metal Jacket

6 settembre 2010

a domanda (vera) rispondo


(capita più o meno frequentemente di rivedere persone che non rivedevi da parecchio tempo, e ad un certo punto ti incominciano ad interrogare, credendo di essere in un poliziesco ("quanti anni hai?", "hai la ragazza/il ragazzo?", "dove abiti, ora?" e simili). Una domanda, che sinceramente non ho mai capito perché si faccia, è quella che avranno sentito in molti, e che mi è valsa un post. Questo perché l'altro giorno ho rivisto una persona che non vedevo da dieci anni e lui ora ha un figlio e quarant'anni e io non sono più un brufoloso quattordicenne. ma mi ha e ci siamo riconosciuti, ed è nato un dialogo piacevole. ma mi è venuto in mente che a quella domanda, che ora andrò ad illustrarvi, avrei potuto rispondere "almeno" in questi pochi modi. buona lettura.)

e ora, che fai?

"mi sono dato al mondo porno. domani ho la presentazione del mio film. se non ci sarà gente saranno cazzi."

e ora, che fai?

"metto bavaglini alle lumache."

e ora, che fai?

"sono diventato un bastardo. aiuto a far mordere le persone ai cani che abbaiono, ma l'intento è nobile, voglio abbattere il luogo comune."

e ora, che fai?

"faccio diventare daltonici i leghisti (opera umanitaria. lo so, lo so, niente politica...appunto)."

e ora, che fai?

"miglioro la vita alle persone."
"sei diventato un volontario?"
"no. un killer."

e ora, che fai?

"pezzi di ricambio delle auto."
"vendi?"
"no. no. faccio il pezzo di ricambio delle auto. non ti dico che fastidio: fino all'altro giorno ho dovuto fare la fascia che regge la marmitta. non è stato piacevole."

e ora, che fai?

"alimento speranze. sono un motivatore."
"non ho mai creduto in questi tipi di lavori."
"credici, su! puoi farcela! ancora uno sforzo!"

e ora, che fai?

"mi sono dato alla prostituzione. eterosessuale. no perditempo. chiamare ore pasti. o quando vi pare."

e ora, che fai?

"sono un guardone di stati di facebook."

e ora, che fai?

"bella vita. scrivo post apparentemente nonsense per un blog."

5 settembre 2010

Domenica sera

5 persone al pub tutti amici ben affiatati, birra buona, cazzate ben piazzate, cosa vuoi di più dalla vita? Una grappa ahahah

ah, solo


oooh, al diavolo le menate su quelli che ti vengono a dire che i musicali sono noiosi, ché non ci sono le parole e le parole sono tutto in una canzone. ebbene la scomoda verità: le parole non sono tutto (e non solo nelle canzoni eh).
per esempio: l'assolo. il momento di protagonismo "muto" del musicista, in cui lui non parla, ma è come se lo facesse. l'assolo è la sbruffonata più magica che potessero inventare in musica, in cui davvero hai empatia con il tizio che si sta rapportando allo strumento. Ti trovi tu e lo stereo (quando ti va male) o tu e lui (quando ti va alla grande) o tu e lo strumento (quando è superba la cosa) e la domanda da cui parte tutto è sempre la stessa: "e ora cosa succede?"; a volte sei tu che lo decidi, altre volte sei solo l'impotente spettatore di questo spettacolo, ma anche se non puoi farci niente ti soddisfa, eccome, se ti soddisfa. e così sembra che stia suonando tu; perciò non biasimo quei tipi strambi che si divertono a fare "air guitar" o "air drum" o "air piano" o simili: perché, non potendo suonare, entrano con il corpo in quello che è la musica. tutto qui.

(ora c'è da dire una cosa, il tizio che sta scrivendo non suona più da secoli e un po' è come se portasse dentro di sé uno di quei bottoncini neri che si appuntano sulle camice, per segnalare un lutto.)

4 settembre 2010

Tanti limiti fa...


Ogni cosa ha i suoi limiti....ma i limiti sono fatti per essere superati. Certe volte non e' detto neanche che ci siano. Spesso non esistono.
Un anno fa cominciavo la mia esperienza con la corsa, podismo o footing ( tanti termini per dire la stessa cosa).
Un anno fa cominciavo a superare uno dei miei primi limiti, ossia iniziare un attivita' fisica, per giunta in primissima mattinata.
Cosa che data la mia enorme pigrizia, era per me un limite...Non nascondo che una buona dose di motivazione e costanza sono stati indispensabili per poter vedere risultati soddisfacenti.
Circa 10 mesi fa, un mio amico, di corsa e non solo, mi propone di allungare il percorso, raddoppiando tempi e percorrenza. All'inizio non ero sicuro se il mio corpo era capace di poter fare cosi' tanta strada....ed in un momento di esitazione accettai. Quella mattina superai il mio secondo limite, fisico e mentale. Penso che al corpo puoi chiedere qualsiasi sforzo, che con una buona dose di allenamento si puo' facilmente superare.
Ho corso con il vento, la pioggia, il freddo ed il caldo, in tutte le condizioni di terreno....lo sforzo rimane sempre lo stesso....e' la mente che decide o meno di superarlo...e se questa decide che si puo' fare, si puo' star sicuro dei risutati...
Un mese, lo stesso amico mi propose di allungare ulteriormente il percorso....senza esitazioni accettai...
Oggi abbiamo superato un ennesimo limite...correre per 90 minuti raggiungendo quasi i 15 km.....
Un anno fa, non ci avrei mai creduto.....un anno fa non riuscivo neanche ad immaginare tanti km tutti insieme......
Ma questo era un anno fa.....

Primo approccio

Salve ragazzi dopo una breve parentesi estiva rieccomi più allegro e carico che mai.

Scena.
Lui e lei si guadano, nessuno fiata, 1 secondo, 2 secondi, il silenzio regna sovrano, 5 secondi ancora niente.
Lei tenta di rompere il ghiaccio: "Forse vuoi offrirmi da bere??"
Lui dopo una breve esitazione: "Io non so di preciso cosa si richiede che io dica per aver eun rapporto sessuale con te, ma non possiamo far finta che io l'abbia detto?? Essenzialmente parliamo di uno scambio di sostanze fluide quindi non potremo passare direttamente al sesso??"
Lei con aria sbigottita: "Oh quanto sei dolce!!!"
Gli molla uno schiaffo e va via
Ahhahahahhahaaa
Da Beautifull Mind

3 settembre 2010

ritorno al futuro

c'è un termometro, nella mia città, di quelli che segna l'orario che ogni tanto sballa e si resetta. questa cosa capita da quando ero bambino e, magari, effettivamente ho vissuto due volte il 28 febbraio del 1992 o il 3 giugno 2004, chissà. magari è così, magari non serve avere una macchina sgangherata, essere uno scienziato semipazzo e vivere in un film cult anni '80 per viaggiare nel tempo. aspetto che si rompa di nuovo, allora, e vi dirò...

2 settembre 2010

nessun titolo inserito (post "di coerenza")



certe volte hai una discussione, e stai con le tue posizioni, convinto, e magari vieni anche accusato di essere una persona chiusa, un "eremita mentale", uno che sta solo sulle sue, e magari anche un po' bigotto (IO?) o maligno (andiamo meglio). poi però scopri che avevi ragione, e un po' sogghigni (perché sei maligno) e un po' hai quella smorfia dovuta a quella sensazione tipo esame prostatico (senza nemmeno lattice & anestetico).
allora lì "hai ragione, non ti sbagliavi". ma la ragione è dei fessi (come dicevo in un altro post) e sinceramente certe volte vorrei non averla questa dannata. non perché mi faccia del male, per carità (anche se un esame prostatico non credo sia una cosa piacevole), ma perché mi sento stupido ad avere nettamente sopravvalutato alcune persone. nettamente. gente che per me aveva "un peso" e che invece erano come "l'aria". di campagna. quando spargono il letame però. è mai capitato anche a voi? (posso essere stato duro? non importa.)

(ecco questo era il post che volevo scrivere fino alla mezzanotte di ieri, a cui ora vado a fare un'aggiunta: lo stesso istinto che mi solletica il culo tipo ispezione prostatica, ora, mi dice che è la fine di un periodo, e che questo se ne porta dietro un altro, nuovo. e questa è cosa buona e giusta)

1 settembre 2010

sa - saggezza po - polare (eschimesi balbuzienti)


"il passato è passato, non voltarti indietro". attento al palo.
"il passato è passato", la passata è star, i passati sono di verdure. verdure non so chi sia.
"liberati da ogni peso. sentiti più leggero." prendi un lassativo.
"morto un papa se ne fa un altro." purtroppo.
chi gioca con il fuoco finisce col lavorare in un circo.
a caval donato, un altro nome glielo potevano pure dare.
"l'essenziale è invisibile agli occhi." anche lui non è mai in linea su msn.
chi fa da sè, onanista.
"chi fa da sè, fa per tre" (onanismo esasperato).
"meglio l'uovo oggi che la gallina domani." giovedì, invece, gnocchi.
chi ha le orecchie per intendere, in tenda. da campeggio.
"chi non muore si rivede." e io li ho rivisti oggi, alcuni, purtroppo.
"Esperienza, maestra unica di Vita." Vita, povera bimba, è una delle vittime del decreto Gelmini.
"Quando l'amore vi chiama, seguitelo, anche se le sue vie sono ardue e ripide." magari rovinate per un pendio. magari.
"L'amore è la guida e il cammino" (lo hanno detto allo stesso che rovinava per un pendio, prima).
"La ragione è dei fessi". hai ragione.

poi ce ne è un altro. niente da opinare però stavolta su "cchiù la vuscic' e cchiù puzz' ". per utenti non "abruzzesofoni" (sono un ottimo creatore di neologismi): "più la giri e più puzza". sì, hai capito bene, proprio quella cosa lì.

to be continued... (?)

[chiedo scusa per questo delirio telematico, in anticipo, ancor prima che possiate incontrarmi e dirmi "che cretino". o forse no.]

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