uno. perché ne aveva bisogno.
due. perché ne aveva bisogno.
tre. perché ne aveva bisogno.
quattro. perché ne aveva bisogno.
cinque. perché ne aveva bisogno.
sei.
perché ne aveva bisogno.
("se continui così ti verrà un colpo al cuore"
"credo che già ce l'abbia avuto")
la verità era questa: il caffè non era una pausa. il caffè era uno stress. ma allora perché spendeva sei monete da venti, dodici da dieci e sei da cinquanta (più o meno) tutti i giorni?
("non capisco tutto questo bisogno"
"magari deve solo svegliarsi"
"chi?")
cinque euro e quaranta. era la tassa per vederla.
("eccolo. è l'uomo del caffè.")
normale, macchiato in tazza bollente, macchiato freddo, lungo, con cacao, americano.
("qualcuno scommette che con tutta quella caffeina prenderà il volo"?)
"c-come va?"
"eh?"
"no, dicevo...come va?"
"è una domanda di cortesia o è "ti posso porre une domanda, per cortesia"?"
"mi immagino la seconda, anna."
"carlo, cerchi di fare troppo lo spiritoso. sii serio e chiedimi di uscire."
volete sapere com'è andata a finire? non lo so.
vado a prendermi un caffè.
Facciamo due e, se permetti, offro io.
RispondiEliminaChe magari tra le chiacchiere al tavolino mi dici pure com'è andata a finire.
Non ci credo che non lo sai :-)
eh, Greiz, se ti dico che non so ancora com'è andata a finire, non lo so. Brava, sei l'unica persona che ha capito cosa volevo dire. Anche se spero di sbagliarmi, spero che tu non sia la sola. :) buonanò (vista l'ora)
EliminaMa io non avevo commentato 'sto post?
RispondiEliminano, forse ti riferisci al secondo capitolo :D
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