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20 luglio 2012

90° (senza candeggio)

Apollo, la mia dolce metà, ha avuto la fortuna di trovare il suo lavoro ideale, quello che lo insegui per tanto tempo e che pagheresti oro per poterlo fare.
Come si sa, i desideri amano realizzarsi in modi del tutto inaspettati, quindi quella che dall'esterno sembrava una ditta seria si è rivelata essere una manica di cialtroni.
E fin qui passi.
Passiamo anche che i dipendenti vengano usati come tassisti personali dei titolari, festivi compresi.
Passiamo che nel servizio taxi venga inclusa la suocera.
Passiamo che i diritti li hanno solo i titolari, mentre i dipendenti hanno solo doveri.
Passiamo che se ti rompi una gamba vieni licenziato (poi fai causa, vinci un sacco di soldi e sei a posto per un po').
Toh, passiamo anche che i pc sono rivolti tutti con lo schermo a centro ufficio, mentre i dipendenti si trovano faccia a muro, onde permettere ai titolari di sorvegliare meglio cosa stiano facendo i dipendenti.

Ma non ti passo che mi installi le telecamere in ufficio per controllarmi meglio.

Lo statuto dei lavoratori vieta espressamente l'installazione di telecamere di sorveglianza all'interno del luogo di lavoro, a meno che non ci siano motivi di sicurezza e che il sindacato o chi per esso non abbia ammesso la deroga. E in questo caso, i datori di lavoro non possono utilizzare le registrazioni per motivare un licenziamento.

I titolari di Apollo si credono in diritto di fare il cavolo che vogliono - tanto l'ufficio è compreso nella loro abitazione. La motivazione è "sicurezza": di chi, vorrei sapere. Perché tanto si sa che se ne staranno tutto il giorno a guardare i monitor per vedere se i dipendenti lavorano - come se non lo potessero verificare tramite tutti i sistemi di report che hanno attivato.
Pare che in realtà se la siano presa perché durante il recente trasloco è andata persa una memory stick. E gli è andata pure bene, io dopo due traslochi ancora non trovo ben più di una chiavetta usb. Fatto sta che sono convinti che sia stato uno dei dipendenti ad arraffare il maltolto. Che per la cronaca era pure un omaggio, quindi in termini di denaro non ci hanno rimesso un piripì.

Io ho detto ad Apollo: va bene tutto, che il lavoro finché c'è si fa di tutto per tenerselo, ma questo è troppo. Opponetevi e piuttosto che abbassare la testa fatti licenziare.
Invece mio padre è del parere contrario: per tenersi il lavoro bisogna accettare tutto. Pensavo che dopo anni di lavoro in ufficio del personale fosse più rigido vero l'applicazione della legge, invece no. Così gli ho detto, devo pure leccargli il cul*, ai titolari, se me lo chiedono? Pare di sì.

E io dico no. Perché se siamo arrivati a mettere il coltello dalla parte del manico ai datori di lavoro in questo modo è perché "pur di lavorare va bene tutto".
Così c'è chi accetta di restituire parte dello stipendio in nero, chi dichiara un part-time al posto  del full-time, chi lavora senza contratto e senza sapere se e quando verrà pagato, chi sopporta atti di mobbing senza battere ciglio. E la lista potrebbe continuare.

E il prossimo che sento dire che "il lavoro nobilita" si becca una scarpa in faccia.

7 commenti:

  1. "...quella che dall'esterno sembrava una ditta seria si è rivelata essere una manica di cialtroni." -
    È un vizio molto diffuso tra le aziende, negli ultimi anni. Scappi chi può.

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  2. Bellissima questa corrispondenza dalla Cina o da Taiwan. Perché è da lì che sicuramente l'hai trasmessa anche se, per rispetto della privacy, ti sei ben guardata dal citare luoghi che potessero condurre colà.
    La situazione che hai descritto, però, tradisce la provenienza del servizio.
    Sono dispiaciuto per tuo padre, colpito dall'artrite reumatoide che lo costringe a vivere piegato in due. Mi spiace soprattutto perché vive in una posizione pericolosa, addirittura invitante per servizi nei quali il leccaggio, che è comunque un 'dare' ad oltranza, non basta più: è una posizione adattissima a 'ricevere', un ricevere molto doloroso.
    E il fatto che questa posizione l'abbiamo assunta a livello nazionale, non autorizza il cinese locale a pretenderla in ambito privato.
    La mia solidarietà ad Apollo, affinché la sua non diventi una palla di pelle di pollo.
    Ciao a te.

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  3. Arriverà il giorno in cui la rabbia sarà colma e a quel punto saranno dolori forti per tutti questi tizi che oggi se ne approfittano. E forse quel giorno non è così lontano.

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  4. sono forti... sono forti perchè sanno che il lavoro non c'è. Vuoi lavorare con noi? Devi accettare queste regole, se non accetti tu, uno che deve dar da mangiare ai figli ed è disperato lo trovo sempre... questa è la filosofia attuale dei datori di lavoro. :(

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  5. Io confido nel vaso pieno, quello che poi tutto straborda e la gente ne ha piene le palle (scusate il termine) e ci scappa la rivoluzione, quella sana, quella dei "diritti sacrosanti". Deve arrivare.

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  6. Ho fiducia che, prima o poi, le cose cambieranno. Speriamo.

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  7. Credo che finché la situazione resta così (lavoro poco, gente disperata che ne ha bisogno) le cose non cambieranno: perché ai datori di lavoro fa comodo, loro possono permettersi di ricattare chiunque, tanto oggi per uno che ti dice "non mi va" ne trovano 10 che dicono "sì va bene anche di peggio".
    Dovrebbero essere tutti i lavoratori, al 100%, ad opporsi ai soprusi. Capisco però che non sia facile, è il solito cane che si morde la coda.

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