Sono una bambina degli anni '80: i miei ricordi, per quanto frammentari, sono comunque nitidi, anche di quegli anni in cui sapevo a malapena leggere e scrivere.
Di questo periodo ricordo un articolo di Famiglia Cristiana che narrava le meraviglie del venturo 2000 - è evidente che qualcuno aveva esagerato con l'incenso. L'articolista scriveva di città di vetro, automobili volanti e prodigi della tecnica allora inimmaginabili. Il disegnatore si era prodigato nel raffigurare una città linda e ordinata, popolata da persone ovviamente sorridenti strizzate nei loro abitini in simil-lurex.
Vorrei conoscere il pusher di lorsignori - ma andiamo avanti.
Alcuni anni più tardi compivo un balzo nel passato grazie a un vecchio numero della Selezione dei Ragazzi, precedente lo sbarco sulla Luna: anche qui qualcuno si era fumato qualcosa di pesante, viste le montagne di oro e materiali preziosi che si supponeva avremmo trovato sul nostro satellite.
Fatto sta che sulla Luna comunque ci siamo finiti, che quest'anno abbiamo mandato un robot su Marte e che la tecnologia ci permette di fare praticamente tutto.
Computer che accendono e spengono le luci o il riscaldamento di casa, lavatrici che riconoscono il bucato, telefoni che scattano foto e macchine fotografiche che realizzano video. Possiamo vedere al buio, o scoprire cosa sta sotto il primo strato di pittura di un dipinto. Se abbiamo strani mal di pancia, ci basta ingoiare un pastigliozzo che contiene una telecamera e le nostre interiora non avranno più segreti. Si fanno operazioni al cuore inserendo un catetere nella vena della gamba e un laser ti permette di non usare più gli occhiali.
Ma nonostante tutto ciò, e molto altro ancora che non sto qui a elencare, nonostante i progressi e il treddì e l'accaddì, ancora dobbiamo accontentarci di frittate in bianco e nero che per decifrarle ci vuole una laurea solo per quello e che nonostante le rassicurazioni del medico che tutto va bene non capisci cosa sia questa roba qui:
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10 ottobre 2012
13 settembre 2011
Mi hai tradito
Ti ho conosciuto per caso, eri parte di un sistema più complesso. Subito mi sono fidato, ti ho affidato quanto più caro avessi, ho detto "Mi fido di te, vorrei che tu custodessi i miei ricordi, i miei progressi, i miei successi e le mie prove."
In cambio ti ho portato in giro, insieme abbiamo visto l'Italia, dal Brennero fino a spingerci fino alla romagna, volevo portarti anche in Puglia, al mare. E poi saremmo dovuti andare anche in Olanda, sempre insieme.
Mi sono preso cura di te, ho fatto sempre in modo che tu non soffrissi il caldo e il freddo. Io ci tenevo alla tua salute, quindi ogni tanto ti facevo controllare dai migliori esperti, perché so che sei forte ma anche fragile e basta un niente per farti ammalare. Non ti ho mai chiesto di ricordarti cose brutte, non ti ho mai stressato, ti ho insomma trattato coi guanti.
MA TU MI HAI TRADITO. Come hai potuto? Ti volevo portare a prendere il fresco, al Brennero, quando ad un certo punto tu hai smesso di parlarmi. Un controllo e cosa scopro?
Il BIOS non ti vede, harddisk di minchia, nemmeno 3 anni di vita avevi e già ti sei fottuto? Ed io pirla a lanciare benchmark e deframmentarti. Vai a quel paese, fai come ti pare, tanto da domani conoscerò un altro harddisk, verrà lui con me in Olanda, dato che tu hai tradito la mia fiducia. Almeno ridammi più dati possibili, te lo chiedo come ultimo favore, in onore dei bei tempi passati insieme.
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