"un segreto?"
"sì."
"tipo?"
"un segreto, una cosa che non dovresti dire a nessuno."
"allora, se me lo dici non è più un segreto."
"vabbè. comunque è qualcosa che pesa dentro."
"è un rimorso allora?"
"no. è qualcosa che vorrei dire, di mio, ma non posso."
"e perché mai non potresti?"
"perché è qualcosa che potrebbe sconvolgerti."
"niente di più sconvolgente degli ultimi mesi."
"beh, in effetti, hai ragione. gli ultimi mesi sono stati abbastanza pesanti. un sacco di rivelazioni, che manco wikileaks."
"adesso non esageriamo, non sono il pentagono o la CIA."
"no, più che il pentagono sei una sfera. anzi una palla. che unita a quelle che mi fai ne sono 3."
"la solita minestra eh, sempre cordiale tu, quando mi confido?"
"dai avanti. spara."
"beh, sono il figlio segreto di elvis".
"ah."
(ecco, ultima castroneria a parte, funziona così, dentro di te, quando vorresti dire qualcosa e non puoi, e la "schizofrenia" prende il sopravvento: il tuo "io razionale" vs il tuo "io animale", istintivo. l'uno contro l'altro. e alla fine chi vince? ah, non lo so.)
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