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1 settembre 2011

Allo zoo

Meriggiare pallido e assorto, vagheggio di frinire di cicale e ronzio di api, mentre sono costretta in un ufficio caldo nonostante l’aria condizionata. Anche in questo luogo decisamente poco ameno ci sono animali, meno simpatici delle cicale, sicuramente più silenziosi - o quasi.
La fauna locale ha un comportamento pressoché uniforme: negli orari stabiliti per il lavoro, vige il più assoluto silenzio, che si sentirebbero le cicale frinire, se fossimo in campagna. Ogni tanto qualcuno parla, ma sono rari monosillabi che spezzano la monotonia imperante. I discorsi più lunghi li fa colei che possiede la voce più fastidiosa del branco, acuta e come fosse sempre sull'orlo del pianto ed è superfluo dire che preferirei stesse zitta.
La signorina Cipolla sembra vivere nell'imminenza di una tragedia, per cui anche la richiesta più innocente è posta come se stesse pronunciando la condanna a morte di un proprio caro. Così è quando parla con noi, o al telefono, con perfetti sconosciuti o con amici: così è quando borbotta quello che sta scrivendo al pc, perché non è capace di pensare in silenzio. Tutto il giorno un ciciripipirignenè.
Per fortuna per voi, non c'è modo per la parola scritta di rendere voce e tono di miss Cipolla: immaginate, questo sì, lo stridore di unghie sulla lavagna e vi avvicinerete al mio tormento.
All'altro capo del mio tavolo c'è Junior, personaggio che vanta il record contrario a quello della collega di cui sopra, per il minor numero di parole pronunciate in una giornata: ciao - sì - no - va bene - vado - a domani. Sono qui da quasi due mesi e non ho ancora capito che lavoro faccia.
All'angolo opposto del ring sta il Lombrico, un programmatore che sembra non avere spina dorsale: se gli chiedi qualcosa, 9 volte su 10 risponde “non lo so”. Anche la sua voce non brilla per simpatia, è come se vivesse con un gatto appeso ai gioielli di famiglia.
Presenza fortunatamente saltuaria è quella della Stupida, una giraffa con faccia da cavallo che, come suggerisce il nome, non brilla per intelligenza. Ogni tanto si avvicina, guarda quello che sto facendo, mi chiede come va e si informa delle mie attività. Io gliele spiego e lei mi guarda atterrita come se stessi parlando arabo, poi conclude con un frettoloso sìvabene.
Horror in fundo, il Capo, detto amichevolmente il C0g1i0n4220 – e chi ha occhi per il L33t intenda: non direste mai che mi sta sulle scatole, vero? Borioso e patetico, provinciale e con un gusto dell'orrido che metà basta. Lavora disteso su una chaise lungue e beve litri di caffè: quando sento odore di moka bruciata mi viene la nausea perché immancabilmente lo riconduco a questo zoo. Crede di fare il figo col parlare a monovocaboli, ma il risultato è controproducente: non fa affatto figo, la gente non capisce così gli tocca ripetere, dà l’impressione di essere maleducato (lo è davvero, ma non importa) e fa girare le scatole a velocità supersonica. La sua parola preferita è “schifo”: uno, è offensivo, soprattutto se lo dici a un cliente riferito a un lavoro che ha fatto la Cipolla con davanti la Cipolla stessa. Due, criticami quanto vuoi, nessuno è perfetto, ma sii costruttivo per la miseria! No, schifo, punto. Me lo vuoi dire cosa ti piace, eh?
Da due settimane sto lavorando su dei grafici: schifo schifo orribile. Come li vuoi? Fa schifo. Grazie, geniale, ora sì che ho capito. Con le parole non ottengo nulla, vediamo di essere più concreti e propositivi: gli mando un link a gugol immagini con una ricerca di grafici 3D. Credete che mi abbia detto mi piace questo mi piace quello? Ho il sospetto non così infondato che nemmeno lui sappia cosa vuole.
Meditando un'evasione in stile Madagascar, con tanto di pinguini delònghi a guidare il parapendio che mi calerà dall'undicesimo piano in cui mi trovo, mi consolo ascoltando le cicale. Quelle di Heather Parisi, in mancanza d'altro ci si accontenta.

5 commenti:

  1. Le formiche le stermino direttamente, l'anno scorso mi hanno invaso casa e son diventata matta :-P

    Ps: ma tu sei sempre online?

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  2. ahahahah no, non sempre, è che posti sempre nel momento di cazzeggio puro :D e quando cazzeggio sto con il pc sulle gambe e "perdo tempo" per blog!

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  3. Bentornata! Ti commento solo oggi, ma non sono sempre on-line,io! Ahahahaha, cesco non me ne voglia! :D
    Come al solito bel post! Mi chiedevo solo come facessi a lavorare con un tipo che l'unica critica che muove e' schifo! Secondo me conosce solo quella parola e magari vorrebbe dire qualcos'altro ma non sa come! Un dizionario gli sarebbe molto utile...:)

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  4. Michele, è dura, anche perché qualche volta mi sembra di dovergli fare da baby sitter. Hai presente le segretarie dei film che dicono ai capi *tutto* quello che devono fare, compreso ricordargli di comperare i fiori alla moglie? Pensavo esistessero solo nei film...La cosa è triste, ma vabbè: quello che mi rompe è che per la monovocabolitudine del capo non è mai chiaro quali siano le mie mansioni e cosa si aspetta da me. Ok avere iniziativa, ma se devo essere autonoma mettimi in condizioni tali da poterlo essere! Cosa che invece non è.

    Scusate lo sfogo, oggi è un'altra di quelle giornatine...

    Salumi a tutti

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