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30 novembre 2010

agrodolce/17 (molto agro, poco dolce, stavolta. e comunque, diverso.)



se n'è andato mario monicelli. se n'è andato leslie nilsen. un pezzo (anzi due) della comicità che mi ha accompagnato in questi anni è svanito nel giro di 24 ore (o giù di lì). è sparito. e altre persone invece, che "meritavano" di più di andarsene sono ancora qui.

[mi incupisce alquanto pensare ai diversi modi in cui si possa affrontare, o non affrontare, la malattia. il non saperla affrontare o il non riuscire ad affrontarla, è sofferenza, anche quella, giusto per rispondere ai tanti moralisti che avranno fatto una smorfia di disgusto quando hanno scoperto che il primo dei due, se n'è voluto andare prima che se ne occupasse quello che rimaneva della sua vita.]

29 novembre 2010

eternal sunshine of the spotless mind (ovvero: no, non ve lo dico nel titolo come lo hanno tradotto in italiano, ché me ne vergogno)



"eternal sunshine of the spotless mind". un titolo inglese "serioso" per un film tutt'altro che noioso.
"se mi lasci ti cancello". un titolo italiano "stupido" per un film che stupido non è.
jim carrey. un attore che sa essere sia stupido sia serioso, ma mai noioso.
kate winslet. una donna che se ve la ricordate solo per titanic, per favore, andate a fare un giro. non starò qui a raccontarvi la trama del film, non mi vanno spoilerate a destra e a manca, ma vi dirò solo che, se non l'avete visto, se siete tipi "emotivi", se un po' siete teneroni ma, no, 3 metri sopra il cielo non è contemplato nella vostra biblioteca, allora ve lo consiglio. davvero. non ve ne pentirete.

[ne parlavo in via flash, ma in un'altra occasione, in una nota, qui, se volete spulciate.]

28 novembre 2010

ermUtismo.


potrei chiamare così l'infinità di parole che sono racchiuse in un solo gesto. e proprio perché è tale la potenza di questo neologismo, non ne spendo altre, di parole.

27 novembre 2010

Beginning



Era malinconico, senza saperne il motivo, era una sensazione che non aveva mai provato prima. Eppure aveva tutto, tutto quello che un uomo, nel suo piccolo, potesse desiderare. Ma gli mancava qualcosa, qualcosa che per lui era veramente importante, se solo fosse riuscito a capire cosa.
Molti ritenevano la sua vita invidiabile, non per quello che faceva, ma per come ci riusciva. Il suo modo gentile e leale gli aveva procurato numerosi amici e pochi nemici. Cosa che per il suo lavoro era indispensabile.
Aveva un lavoro, e questo non era cosa da poco, dato che molti della sua eta' ne cercavano da anni uno. Non solo aveva un lavoro, ma anche molti soldi. Non era nato ricco, anzi. Aveva cominciato dal basso, lavorando anche 12 ore al giorno, e poi pian piano la fortuna gli aveva sorriso. Oggi non solo guadagnava una cospicua somma, ma faceva lavorare circa 400 famiglie. Nonostante tutto, non era felice...gli mancava qualcosa che desse un senso a tutto...qualcosa per cui la notte non dormiva piu'.
Nel suo attico, tutto aveva perso valore, non monetario, ma affettivo . Sembrava come se niente di tutto quello circostante fosse suo. Non solo, oltre alle cose a cui rinuncio' facilmente, anche il lavoro sembrava non appartenergli piu'. Erano mesi che il suo ufficio era vuoto, e nell'ombra di un computer mandava avanti quel che poteva. Lo faceva solo per le famiglie che manteneva, doveva farlo. Lo stretto necessario sarebbe bastato...lasciandosi
del tempo per riflettere.
Riflettere...[to be continued...]

agrodolce/16

non ce la faccio più a vedere dannate catene di sant'antonio. e se non condividete questo post morirete.

impara l'arte e mettila da parte.

da piccolo volevo fare il benzinaio. essenzialmente perché mi piaceva il tremendo odore di quella miscela di piombo e varie ed eventuali, ma anche perché "la benzina viene dal petrolio e il benzinaio è mio allora le pompe di benzina sono mie e anche la benzina che c'è dentro" e dato che la benzina costa...compris?

25 novembre 2010

agrodolce/15

odio essere lunatico. preferirei un altro satellite. tipo tebe.

24 novembre 2010

ventisei minuti ventisei.



ho 26 minuti ventisei per scrivere prima che la batteria del portatile mi pianti in asso. e così pensavo di scrivere un pezzo in cui si parli del poco tempo a disposizione che uno ha quando deve fare qualcosa. tipo quando hai bisogno di batteria e non hai alimentazione per il portatile. se potessi, gli compreresti un omogeneizzato, ma lo stomaco, no, non ce l'ha. e così, mi trovo a parlare dello "sfasamento", passatemi il termine, che avviene ogni volta in cui all'improvviso passi "sinusoidalmente" dall'avere pochi istanti da dedicare a te stesso all'avere troppo tempo da dedicarti. io, comunque, non voglio dedicarmi troppo tempo, non mi voglio frequentare, non sono il mio tipo. dicevamo? e nel frattempo mi squilla il cellulare...sì?...sì, l'ho fatto, tranquillo, sì, sì, ci vediamo tra poco ciao. ecco ci si mette un imprevisto. non so come dirlo ma ciao.

23 novembre 2010

agrodolce/14

certe cose sono fastidiose come un cane che ti abbaia quando passi, ogni giorno, davanti al suo cancello.

22 novembre 2010

agrodolce/13

se è vero, come qualcuno dice, che esiste un colore dell'anima, alcuni ce l'hanno marrone.

21 novembre 2010

the show must go on.

qualcuno mi faceva riflettere l'altro giorno, dicendo che sarebbe stata un'ipocrisia cancellare i ricordi.
in effetti è una cazzata, farlo, bella e buona.
in effetti il ricordo è qualcosa che non c'è più.
in effetti, il ricordo è qualcosa che non c'è più, che c'è stato, che ti ha fatto crescere.
in effetti, il ricordo è qualcosa che non c'è più, che c'è stato, che ti ha fatto crescere, che ti ha colpito ma che ora è svanito ed è giusto così.
d'altra parte brian, quando scriveva all'inizio per freddie "the show must go on" voleva pure dire qualcosa...o no?




20 novembre 2010

tipo.




"hai presente?...tipo una droga.

...tipo una musica che non riesci a toglierti dalla mente.

...tipo un'idea geniale, tipo un brivido.

...tipo un giramento di testa.

...tipo il pogo in mezzo alla folla.

...tipo un paio di quintalate di mattoni addosso.

...tipo che hanno acceso il fuoco sotto la sedia.

...tipo che tu pensavi che non sarebbe successo più.

...tipo un pezzo della tua band preferita.

...tipo l'albero di natale fatto in tempo.

...tipo il giorno del tuo compleanno.

...tipo un renoir, visto da dentro, però.

...tipo tante cose.

...tipo l'altro giorno che ridevo in maniera un po' stupida."

"eh, tipo."

agrodolce/12

la mattina, quando vado in università, ho sempre addosso un terribile stato di sonnolenza, cosa che mi abbacchia un po'. guardo, invece le facce degli altri e li vedo sorridenti. secondo me sono paresi.

19 novembre 2010

decisioni. (da domani...)



ho deciso: da domani cambio registro. sono arrivato all'ultima pagina del foglio presenze.

ho deciso: da domani nuova vita. ne sarà contento il mio chirurgo estetico.

ho deciso: da domani cambio radicale. meglio pannella o la bonino?

ho deciso: da domani, causa crisi, mi do alla macchia. lavorerò per la henkel.

ho deciso: da domani, qui, obbligo di svolta. reggimi il cartello stradale, please.

ho deciso: da domani più incisivo. mi faccio incapsulare un dente.

ho deciso: da domani si cambia musica. nel frattempo, beccatevi questo.



18 novembre 2010

agrodolce/11 (la metamorfosi)

chissà che stress, quando gregor quella mattina si ritrovò scarafaggio e realizzò che avrebbe dovuto mangiare merda per sempre.

17 novembre 2010

capita. capìta?



capita di dover sbagliare. capita di dover dire "se avessi potuto, avrei fatto".
capita di dover pensare che "questo" e "quello" potevano essere "oggi" e "domani" e invece non sono una cippa.
capita di dover sorridere, e ridere, quando da ridere non c'è un cazzo, ma va bene, cavolo se va bene.
capita, poi, se non ridi abbastanza, di convincerti che, cavolo, sei come un pezzo di nick cave: profondo, ok, non scontato, ok, ma a tratti pesantuccio, e quindi finisce che poi, massì, ridi comunque.
capita poi che ti fissi su di un punto "seduto in quel caffè" (e non stavi pensando ad una canzone di battisti) e poi ti si incrociano gli occhi e quando arriva la "ragazza del caffè" ritorni nel tuo mondo (che, poi, vorrei sapere qual è il mio mondo, se quello degli occhi incrociati o quello "reale").
capita che poi delle volte ti sembra di essere nel mondo reale ma poi ti accorgi che hai aperto gli occhi e sono ancora le quattro e mezzo del mattino e allora li richiudi, sospiri e "buonanotte, ci vediamo tra qualche ora".
infine, capita di dire che le cose, tutto sommato è così, vanno "alti e bassi", anzi "bassi e alti", tipo funzione sinusoidale, e se prima capisci che hai toccato il fondo ora si risale e poi "wuuuuu! giù in picchiata! senza mani!" e poi di nuovo in alto (sperando di non avere problemi di stomaco).

(capita anche di capire che, per quello che capita, la vita va capìta per quello che è, e poi, quando lo capisci, scatta in sottofondo una sonora risata e, massì, dal disco di nick cave che eri diventato, torni ad essere una persona un po' meno sulle tue.)

[se avete voglia, passate qui, è un blog che ho scoperto da poco e, a discapito del nome, non è patologico, anzi. ah un'altra cosa: sì, me gusta, e spero anche a voi.]

16 novembre 2010

il silenzio.



(nella foto, un gatto disturbato dal rumore.)

il silenzio non esiste.
il silenzio, meglio, il silenzio assoluto non esiste.
esiste la tranquillità, il rumore di sottofondo, ma non il silenzio. ne volete una prova?
entrate in una stanza, una stanza "silenziosa", un qualsiasi posto purché lo reputiate tranquillo. ora concentratevi e cercate di scovare i rumori. io stesso sono in una stanza che verrebbe definita silenziosa, ma sento il rumore dei tasti che si abbassano mentre scrivo, mio zio che parla (urla, la sua voce è a +40db rispetto alle altre), i rumori esterni, e tutti quei rumori di sottofondo che provengono dagli abitanti della casa. ciò, oltre a dimostrare la validità della mia teoria (so che c'è chi ne fa solo una questione linguistica, ma io, purtroppo, no) conferma pure quella "roba" di cui parlava aristotele (e non un vippettino di uomini e donne), e cioè che l'uomo è un animale sociale. questo, credetemi, anche se ad alcuni risulterà difficile, è un bene.

agrodolce/10

mi capita della volte di non fregarmene un cazzo di un discorso, ma in quel momento non posso dirlo e, un po', muoio dentro (non spesso, giusto per rassicurare i miei amici eh, e per demoralizzare i miei nemici eh).

15 novembre 2010

agrodolce/9


l'altro giorno ho fatto un esperimento di scrittura inconscia. praticamente funziona così: prendi un foglio e cominci a disegnare, o scrivere secondo il moto naturale della mano. dimenticavo, ovviamente devi prendere una penna o il tuo sangue, per scrivere. al termine dovresti vedere delle figure che il tuo cervello ti suggerisce, o degli scritti. sarà, ma in 3/3 casi ho visto solo mosche.

14 novembre 2010

agrodolce/8

tutto è relativo. prendi, per esempio, uno stercorario.

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