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14 luglio 2011

c'est la vie.

ieri sera ero talmente rotto di coglioni, a tavola, che ho fatto un verso diversivo. sapete di quelli tipo: "mmh", "eh sì", "già". però stavolta era un rutto.

(perdonate la mia assenza, tornerò presto, e anche riposato, spero.)

2 giugno 2011

si vota per 4. e non per 3.

se il nucleare dovesse essere bocciato (dai referendum, si intende), ecco la nuova idea per commerciare barre d'uranio: vibratori fluorescenti.

altrimenti potranno riciclarle come comparse nella sigla dei simpson.

nota: ricordatevi anche degli altri tre quesiti. due sull'acqua pubblica: così il tipo che sull'autubus tiene il braccino alzato e vi delizia con i suoi effluvi non avrà più scusanti; uno sul legittimo impedimento, che non è il modo in cui qualche cafone chiama la patta dei pantaloni, ma è semplicemente qualcosa di forse più disgustoso.

Sì, sì, sì, sì.

(oggi è la festa della repubblica. ricordatevelo.)

1 giugno 2011

sono una persona. davvero.


sono una persona onesta. onestamente di certi soggetti non me ne frega un cazzo.

sono una persona buona. anche se non voglio che nessun esercito di cannibali faccia di me il suo rancio.

sono una persona paziente. e non sollevate obiezioni, sennò vi sgozzo.

sono una persona tollerante, brutti stronzi.

sono una persona dotata di autocritica, ma non vi permetto di dire nulla sul colore delle mie scarpe.

sono una persona decisa, anzi no, forse sì, ci devo pensare.

sono una persona onesta, ma se fossi disonesta di certo non ve lo direi.

sono una persona umile. ma ciò che è mio è mio e punto, anche se dite che è vostro.

sono una persona coerente, e tu hai ragione ma anche torto.

sono una persona modesta, e modestamente, sono perfetto.

"sono una persona" che non sono io.

27 maggio 2011

in un istante.

la vidi e nel frattempo rimasi senza parole. avevo perso a scarabeo. era lì, sola con i suoi occhi, e mi chiesi quanto fosse necessario avere delle macabre compagnie come dei bulbi oculari. ma non mi interessò: la dovevo conoscere.

parole senza senzo, sensa senso, sensa senzo, cioè senza senso uscivano dalla mia bocca. e meno male che avevano azzeccato orifizio, sennò se ne sarebbe già andata. ma invece mase più di una volta. rimase.

abbassò lo sguardo, poi rialzò gli occhi e sorrise, ma cazzo, quanti tic c'aveva! ma non faceva nulla, sono un tipo che avrebbe tollerato anche il tac, perché gli piace tantissimo sentire il "tempo che scorre": tic, tac, tic, tac. "scorri, forrest, scorri!". non era così, la frase? no, perché poi non capisco che cosa c'entri un mago comico, però...

ma, poi, poi le cadde il quaderno (e si fece male, forse) e io lo raccolsi e lei disse: "fermo: non fare manovre azzardate, potresti creargli dei traumi, lascialo a terra. meglio chiamare il pronto soccorso".
e lo feci.

"pronto soccorso?"
"sì pronto, io invece soffrancesco. c'è un quaderno che è caduto da circa un metro e trenta di altezza e abbiamo paura sia contuso".
"ah, beh", rispose l'omino dall'altra parte del filo telefonico, "se è contuso, almeno non è solo. comunque arriviamo"

gli fecero una flebo di clorofilla, e si riprese. quanto alle contusioni, fu necessario ingessarlo: gli comprarono una cartellina rigida.

nel frattempo avremmo potuto conoscerci meglio e magari sarebbe nato qualcosa tra di noi e poi saremmo andati a vivere in una casa in un paese in cui non piove mai. ma lei poi fu opportuna nel dire: "parliamo da così tanto e tu non sai neanche il mio nome..."
e mi disse: "piacere, ubaldo."

lì capii in un istante che non avrebbe mai funzionato.

23 maggio 2011

nero di seppia.

alcuni prelati, purtroppo, stanno facendo sempre più frequentemente cose orribili...esempi? beh, chessò...insegnare il catechismo e far santo wojtyla. scherzi a parte, la pedofilia è una cosa orribile, ancora di più se c'è l'aggravante che chi la commette è un soggetto squilibrato che si veste da figura "tutrice". fermo restando che possa essere una montatura mediatica e fino alla fine nessuno è colpevole e blablabla altri luoghi comuni, anche stavolta ho deciso di "scherzarci su". buona lettura.

arrestato don seppia. metteva i tentacoli sui ragazzini.

il prete confessa: "sono sieropositivo". per distogliere l'attenzione.

don seppia aveva anche con sé cocaina, che spacciava: andiamo, serviva solamente a tenerglielo duro!

"portameli con problemi, piccoli e neri". ma che cazzo di fantasia sessuale è "scoparsi calimero"?

18 maggio 2011

ho il blocco dello scrittore.

ho il blocco dello scrittore: tutti i giorni ci appunto qualcosa.

ho il blocco dello scrittore: è una tra le tante silohuettes di autocad.

ho il blocco dello scrittore: ma non so come scolpirlo.

ho il blocco dello scrittore: volevo scrivere un'altra cazzata ma non me ne viene in mente unachedicoùna.

10 maggio 2011

voglio trovare un senso a questa storia.


e' vero. c'è in questo mondo un fottio e mezzo di cose che non capisco. ma una su tutte è questo fatto di fare i "filmettoni" americani.

questo fenomeno da baraccone consiste nel mettere nel calderone diversi milioni di dollari, chiamare un attore, notoriamente repubblicano, notoriamente razzista, notoriamente antisemita.

ci siete? ecco.

ora mescolate il tutto. aggiungete una trama insulsa e volgarità nonché un tocco di maschilismo quanto basta per non fare a gara a chi ce l'ha più lungo e avrete il kolossal. con la kappa.

perché sì: agli americani piacciono così, i film.

e se c'è figa, ancora meglio. poco importa se la virilità è una cosa da mettere in mostra e giusto perché siamo in fascia protetta non facciamo a gara come dicevo sopra a chi ce l'ha più lungo.

oppure c'è questo fatto che "muoio" "non muoio": oddio è morto. no è vivo. cazzo si è salvato!

esempio: lui finisce in mare sotterrato da una tonnellata di blocco di calcestruzzo armato e poi arriva il compagno (nero, of course) col volto tutto insanguinato si butta e lo salva. pazzesco. spero che non facciano mai un film così.

(per la cronaca: l'hanno già fatto e si chiama arma letale 4, dato ieri in tv).

"sì, fra', però non sai che quelli sono delle pietre miliari del cinema!"

mmh. davvero? quindi mi dici che se un film è una cagata immane perché ha avuto miliardi di incassi allora è un capolavoro? non credo proprio.

"ehi, sta' zitto! quel film ha ricevuto tanti oscar"

mmh. anche titanic. ma trovatemi qualcuno che lo (ri)vedrebbe.

"cosa ne vuoi capire tu, di cinema!"

stai attento. la maggior parte dei film che vedi, probabilmente, lo trasmette rete 4 (sì è un luogo comune, ok).

e così via. sono infinite le obiezioni. ma, cristo santo, mi volete spiegare com'è che l'ultima volta che son caduto per le scale assomigliavo più che ad un attorone hollywoodiano a peter griffin che si teneva per il ginocchio (ahhh ...hhh... ahhh ...hhh... ah! avete presente? credo di sì)?

semplice. io non sono mel gibson. per fortuna.


(un personaggio di un film americano in cui farebbero a gara a chi ce l'ha più lungo se non fossero in fascia protetta. ah, no, scusate, errore. non è americano.)

5 maggio 2011

argh. (giudizi. universali.)


è quando hai la febbre ma poi vai quasi in ipotermia

è quando la raccolta differenziata avviene alle cinque di mattina

è quando il cane dei vicini non la smette di abbaiare

è quando il telefono squilla alle setteeunquarto

è quando l'allarme di una merda di casa in cui non andranno mai a rubare scatta alle sei e sono le otto e mezzo e suona ancora alla faccia di beghelli e cazzi vari

che ti ricordi dell'esistenza di dio. a modo tuo, ma te ne ricordi. fidati.

3 maggio 2011

cose che capitano.

ucciso il numero uno del terrorismo internazionale con un colpo di pistola in testa. bin bang.

30 aprile 2011

moments.


ho dei momenti in cui voglio star solo (e non alludo a quando espleto le mie funzioni corporee)
ho dei momenti in cui rido (e non alludo a quando sto in posa nelle foto)
ho dei momenti in cui parlo (e non alludo a quando provo il microfono per skype)
ho dei momenti in cui piango (e non alludo a quando sbuccio le cipolle)
ho dei momenti in cui corro (e non alludo a quando sono in palestra)
ho dei momenti in cui sono stanco (e non alludo a quando riposo)
ho dei momenti in cui sono nervoso (e non alludo al calcio)
ho dei momenti in cui ghigno (e non alludo alla mattina, davanti allo specchio, lavandomi i denti)
ho dei momenti in cui frigno (e non alludo all'esser bambino)
ho dei momenti in cui "cigno" (e non alludo al dover far per forza rima, ma "fate vobis").

ho dei momenti.

che spesso manco io capisco.
forse è per questo che li scrivo. forse no. in ogni caso, è bello sapere che ci sia qualcuno che li "ascolti" o "legga" non solo per il semplice gusto di "farsi i cazzi altrui", vero?

28 aprile 2011

no, devi sapere.


"no, devi sapere, io non cerco la tipa noncurante. dico: è vero. non puoi pretendere da subito di entrare nelle sue grazie.

non pretendo che tu debba "seguirmi" assiduamente, né che tu debba debba avere l'rss graffiti che carica in automatico i nuovi posts sulla home della tua personalità.

non dico che tu debba essere una mia follower spietata, né che debba per forza contattarmi "ogni pezzo della mia vita che pubblico" ma, cavolo, almeno un commentino, ogni tanto, potresti pure lasciarlo.

non ti chiedo di salvarmi tra i tuoi preferiti, ma per dire, mettimi nella tua bloglist, stila un blogroll. questo per usare la metafora "web", eh, non so se capisci."

"sai cosa potresti fare?"

"cosa?"

"per esempio, smetterla di farti le seghe mentali stando perennemente dietro a quel blog e chiederle di uscire."

"..."

"..."

"ciairaggiòne."

(perdonami, blog mio, non ci lasceremo mai, io e te. è stato solo un attimo di debolezza. capiscimi.)

3 aprile 2011

tu non lo sai, ma è davvero la mia passione!



io lo so, sono duro a comprendere, molte volte dormo, altre invece penso ai fatti miei e a come sarebbe bello avere una casa sapete lì, dove c'è anche il fiumiciattolo a quattro passi e l'acqua è sempre pulita...ah sì, torniamo a noi.

dicevo.

c'è una cosa che non capisco: le abitudini acquisite. al solito, mi ci tiro anch'io in mezzo.
mi spiego meglio. non parlo di quelle abitudini acquisite da qualsiasi frequentazione e in un caso qualunque, ma parlo nello specifico, ossia: che tipo di abitudini avete acquisito nel momento che avete incominciato una storia o una "papabile" relazione di coppia?

io, estraneo alla cucina ho cominciato a cucinare, e mi piaceva anche.
"ucchebbèllo c'è il concerto di quel-gruppo-che-non-sopporti-ma-vale-la-pena-di-andare-ché-ci-sarebbe-lei"...avete presente?
"sai, i cormorani sono la mia passione!" "ma davvero???pensa che io da piccolo volevo essere un cormorano!"
"adoro il jazz!" che a me faceva cagare, ma io, paraculissimo "eh sì, è lo stile musicale indubbiamente più tecnico"

e tante altre.

poi ci ho goduto quasi, quando la relazione è finita o non è partita, ché sinceramente quei begli occhioni verdi in cui perdersi e fantasticare sul farsi una famiglia con lei e andare a vivere in posti ameni come quella casa sapete lì, dove c'è anche il fiumiciattolo a quattro passi e l'acqua è sempre pulita...ah sì, torniamo a noi.

no, invece, mi si è fatto tardi. devo andare da laura che mi aspetta per andare insieme al corso di improvvisazione di campana tibetana. non ridete. laura è bravissima a suonare la campana tibetana. e se fate la battuta "per chi suona la campana?" io dico "per me, cazzo, per me". così un giorno sapete, potremo suonare la nostra campana tibetana, io e lei, e rilassarci sul prato di casa nostra, quella casa sapete lì, dove c'è anche il fiumiciattolo...e magari magari, dai, sì, fare una bella maratona del sesso, mandando in culo tutte le becere abitudini (nonché stramboidi) acquisite nel corso del tempo.

ma la campana tibetana è bella, comunque, davvero.

19 marzo 2011

questo non è stato un 17 che ha portato sfiga.


basta. sono le nove e mezzo. le ventunoetrenta. spegni tutto ed esci di qui. hai bisogno di aria, ma prima di tutto hai bisogno di un hamburger, o qualche schifezza para - americanoide (per quantità caloriche e/o colesterolo) del genere. opti infatti per un americanissimo kebab. a pescara. e per onorare "casa italia", che quel giorno lì è festa nazionale, ma tu comunque hai lavorato come un mulo, ti prendi anche la pizza.

la verità è che hai fame, ma lo spirito nazionale aiuta. e poi, tu non sei uno di quelli che "italia, spaghetti, pizza, mandolino e mafia", l'ultimo punto almeno lo lasci ad altre persone ben più famose di te che in quel momento sicuro si sono grattati talmente tanto la pancia che "quasi quasi un po' lavoro...naaa".

ma oggi, oggi, è anche un altro giorno, è san patrizio. e siccome siamo patrioti talmente tanto che importiamo anche le tradizioni altrui però poi "per carità il crocifisso è il crocifisso" (ma non era laico lo stato? - anche se lo trovo più che laico, comatoso, lo stato), devo, necessariamente, uscire per vedere i miei amici che è una settimana che non li vedo, se non per questioni lavorative, ma soprattutto devo necessariamente bere qualcosa.

dopo questa consirerazione da alcolizzato, arriva l'imbarazzo della presentazione: su venti conosci praticamente cinque o sei persone e sei arrivato ora mentre loro sono lì già da un po' ed è buona norma rispondere ad eventuali sguardi comunicanti "questo chi cazzo è?" con un "piacere, francesco". cheppòi, come diceva UomoMordeCane, matematicamente ti dimentichi i nomi e così per te una "patrizia" (uh auguri!) diventa "gioia" o "gemma" o "giada" o altri nomi sulle pietre. sarà che la "p" è una sorta di "g" rovesciata.

vabbè.

la serata inizia bene. sono 2 euro a testa contro svariati euro (manco fosse la "piccol") di qualsiasi altro locale e c'è tutto: musica, alcol e persone. le persone.
rompi il ghiaccio, tu, che non ci crede nessuno, davvero nessuno, ormai, che sei timido (ma vi giuro che è così) con una battuta sulla funzione sociale dell'alcol. E in culo al proibizionismo becero non possono darti torto: 20 persone in una casetta riuniti davanti allo stesso tavolo con almeno un minimo comune denominatore. la birra. e l'essere pugliesi. vabbè, tranne me. ma questo non mi da problemi, per metà lo sono anche io. e poi la "puglia" non è una malattia: "dottore ho la puglia!", naaa, non suona proprio.

vabbè.

e sugli scambi di nome si gioca, e così parte la serata. tu comunichi, mettendo le mani avanti: "ragà, vi avverto che già me li sono scordati, quindi non prendetevela". e chi se la prende. e così il tempo scorre, tra chiacchiere, sguardi, risate, momenti un po' così ("cosa stavi facendo il 17 marzo scorso?" - non lo so, o meglio lo so, ma meglio far finta di non saperlo"), e poi momenti molto ma molto carini. cheppòi carini non significa "mediocremente accettabili". carino è un bell'aggettivo. tu pensa che per me se quella ragazza lì è carina è meglio di una che è una "figa della madonna".

vabbè.

la serata scorre ed è ora di uscirne fuori da quella casa, non per l'odio per la casa in sé che, anzi, adoriamo in quanto ci ha offerto finora bei momenti, ma così per fare un giro. decidiamo di fare un bagno di folla in un irish pub e troviamo tutti lì. è incredibile come un evento riesca ad attrarre così tanta gente. alla fine, cornetto, o simile, per concludere alle quattro meno qualcosa quella che è iniziata come una giornata dura, ed è finita come una serata veramente ma veramente ok.

davvero.

per dirla come direbbero dei discotecari impasticconi di merda: bella musica, bella gente, bella serata, grande evento.
torno a casa. chiudo gli occhi. ho un buco. 6 ore. apro gli occhi. sono le 10 di mattina. alzati, devi portare a termine ciò che hai quasi terminato ieri.

un gran mal di testa. ma ne è valsa la pena.

16 marzo 2011

'more. (o bionde, ma bere birra no, non mi va, nemmeno di fumare sigarette.)


non ce la faccio più, sto scoppiando. ho mangiato pesante.

proprio perché non voglio stordirti con giri di parole e blablabla ma soprattutto non voglio farti svenire con il mio fiato che sa di kebab ti scrivo una lettera. a. anzi, w, no no no, meglio q. ok una lettera è forse poco. (anche se, voglio dire, trovami una parola che comincia con "forse poco" e ti do un premio)

beh, ecco, insomma, volevo dirti che sei la luce nei miei occhi (fari allo xeno di merda)

e che, nonostante tutto quello che ci accadrà, sappi che ti amerò per sempre. è una strana moltiplicazione, lo so

perché sei la mia musa. ma anche una fiat punto andrebbe bene.

perché ti ho vista e ho avuto una sensazione strana, qui, nel petto (poi ho deciso di curarmi quella bella bronchitella).

perché sei l'alluce nei miei occhi. effetti degli ogm, forse.

insomma: mi perdo in te. (sei troppo grassa?).

poi succede che quando sei qui con me questa stanza non ha più pareti ma alberi...e quando fa freddo vorrei che fossero comunque pareti, ma questo non aiuta a conquistarti vero?

è vero: ho sentito qualcosa dentro quando ti ho vista. dopo ho vomitato il cheeseburger.

ma ora basta. e dopo la basta col bomodoro è ora del segondo. e comunque, morirei senza the. (dovrò pure bere)

anyway, ti amo. voce del verbo "tiamare".

chiamami. "mi!"

11 marzo 2011

cose strane.


ieri notte ho sognato delle cotolette di pesce.
4 fottutissime cotolette di pesce. e non capisco perché erano anche appetitose.

erano "medaglioni di salmone" cotte su una di quelle piastre stile american movie di basso livello in cui chiedo un hamburger e me lo cuociono lì. ecco: erano hamburger di pesce. fishburgers. al salmone. e non saltavano. né andavano controcorrente.

ma erano buoni.

cioè, ero proprio lì e avevo l'acqua in bocca (anche se non avevo nessun segreto da confessare) e poi stavo per mangiarle quando ad un certo punto ho aperto gli occhi.

ieri notte ho avuto la febbre.

2 marzo 2011

mah.


vi chiederete chi cazzo di cazzo sia questo volto.

è lei: è loredana di cicco. la "musa della televendita", da sempre.

sin da quando c'era "hot" che di giorno trasmetteva promozioni e di notte sesso facile al telefono.

poi è arrivata home shopping europe. ed infine, grazie al signor b. , me la son ritrovata su mediashopping, che prova a vendermi più o meno per l'ora di pranzo una stracazzo di piscina gonfiabile o oggetti improbabili del calibro di un fantasioso "lucida - lama" (zoologicamente parlando).

lei, lei è quella che mi frantuma le gonadi ogni cazzo di giorno che decido di rimanere a casa e non andare in università.

da quando avevi diciotto anni che vai in giro per televendite. cambia genere. datti all'ippica (attiva, non passiva, please).


28 febbraio 2011

decisioni. / 2 (tecnologia, vieni a me.)

in effetti, no, pensavo, sarebbe bello avere la stessa spigliatezza che si ha dietro uno schermo anche nella vita reale. ho deciso: devo appiccicarmi in faccia un ldc, quando vado in giro. magari sarà d'aiuto.

12 febbraio 2011

constat'azioni.

nel giro di pochi giorni mubarak si è dimesso ed è scappato via, ora latita. un membro di stato latita all'estero. stessa storia di qualche anno fa, non in italia, non ad hammamet, stavolta, ma in tunisia, comunque...

...vi ricorda qualcuno?

(vi ricordiamo che la mamma di berlusconi avrebbe fatto 100 anni, se non avesse tirato le cuoia prima. e che gli pteurosauri oggi avrebbero 200 milioni di anni, ma nessuno ce lo dice. neanche il tg5.)

...belli vero?

(non so come mi sia venuto in mente berlusconi parlando di mubarak. non so come mi sia venuto in mente parlando di un dittatore, che aveva il controllo dell'informazione, tutti contro e nonostante ciò non schiodava il suo culo flaccido dalla poltrona in pelle umana che lo reggeva)

ah, lo sapevate che tempo fa hanno inaugurato un piazza dedicata craxi?sì, in memoria del grande st. (dove st. sta per statista, non stronzo, eh)

sono sicuro che al centro ci avranno messo una bella fontana stile trevi, per commemorare il lancio delle monetine.


...e invece è una piazza.

(comunque, tornando a prima, immaginate la scena: berlusconi in egitto. "mr mubarak!")

11 febbraio 2011

prodotti spettacolari...(2)

...perché per tutto c'è un'app.

roba da pazzi.

4 febbraio 2011

ma tu guarda un po' (anzi vedi).

è stato bello stasera tornare a casa, perché dopo tanto che non accadeva ho alzato lo sguardo e ho visto le stelle.

(perdonatemi la poesia. ora ci dormo su e appena sveglio tornerò il solito stronzo.)

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