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31 agosto 2010

(S)vogliato


Penso che sia una cosa abbastanza diffusa, soprattutto in estate, stare in una condizione di costante svogliatezza. Qualcuno dice che sia normale,dopo un anno lavorativo o che prima poi capita a tutti. Sara' il caldo, che ti toglie tutti i buoni propositi....
Quello che cerco di dire e' che nel momento in cui la vita rallenta....rallenta la mente. Non ti va di fare niente e ne' tantomeno ricominciare a lavorare/studiare....il solo pensiero ti stanca.....e ci ripensi tutto il giorno.......senza far nulla....e vai a letto stanco, anzi stanchissimo.
Sara' stato questo il motivo della mia momentanea assenza? Mah.....non voglio pensarci.....non ne ho voglia.....sono stanco....



(mi scuso per la momentanea assenza....ed anche per la momentanea svogliatezza.....ho pensato di scriverci un post...c'e' anche chi ci ha fatto un blog....veramente molto divertente.....)

venti (matematicamente parlando) luoghi comuni, ma proprio comuni


  1. si stava meglio quando si stava peggio
  2. i politici di oggi sono tutti ladri
  3. non ci sono più le mezze stagioni
  4. chi fa da sè fa per tre
  5. meglio soli che male accompagnati
  6. io non sono razzista ma...
  7. io sono ateo anche se...
  8. io vado in chiesa e credo in dio ma...
  9. ti lascio perché è meglio per tutti e due
  10. siamo troppo uguali / simili
  11. siamo troppo diversi / differenti
  12. io, a te, ti vedo come un fratello
  13. io, a te, ti vedo come un amico
  14. io se voglio ti do l'anima
  15. ma è possibile che faccia tutto questo caldo?
  16. ma è possibile che faccia tutto questo freddo?
  17. è l'estate più calda / l'inverno più freddo che abbia mai sentito
  18. i soldi non sono tutto nella vita, io non saprei che farmene
  19. mi basta la serenità / salute / essere felice
  20. non è colpa di nessuno ed è colpa di tutti
(ce ne sono tanti altri ed infatti, anche credere che i luoghi comuni non finiscano mai è: 21. un altro luogo comune sul fatto che i luoghi comuni siano infiniti)

29 agosto 2010

confetti pt.2


mandorla e zuccheri di vario tipo. tanta sete. e un po' di mal di stomaco, forse ne ho mangiati troppi.

(ah, se non hai capito questo post, qui c'è la prima parte)

28 agosto 2010

never(-)mind

"che senso ha poggiare la testa sulla spalla di una sconosciuta?"
"e perché mi trovo in un autobus e ho lasciato la macchina a casa? non ricordo francavilla avesse un carcere ma fa nulla". l'importante è che mi senta bene, e questa tizia, di cui non so il nome, ma che non è la prima volta che vedo in vita mia mi infonde sicurezza. credo che abbia uno o due anni meno di me, o forse la mia età. E' castana scura, viso pulito, non anoressica, non grassa. ma "non so come ti chiami, e tu mi stai accarezzando i capelli".
"chiara emanuela lisa eleonora..."
"per me, per semplicità sarai chiara".
e così chiara aveva un nome, bel nome, ma lei era castano scura, l'ironia della sorte eh? cmq lei stava sull'autobus, e non sa come ma ha sentito l'istinto di accarezzarmi, e io di appoggiarmi a lei.
"come mai sei qui?" fa lei.
"viaggio, volevo stare un po' lontano da casa"
"15 km non sono tantissimi"
"si, ma stasera torno"

scendo due fermate dopo la mia, al capolinea, così si fanno le dieci meno venti e lei doveva andare al mare e io no non sapevo cosa fare, stavo lì per riflettere quando lei mi prende e mi bacia.
brivido. "ma chi cazzo è questa qui?" penso. non importa. si stava bene. e si parla per tutta la mattinata, mandando tecnicamente il mare a puttane (ma chissenefrega) del più e del meno, di come ci ha girato la ruota della vita fino a 22 anni per lei (sì, ha un anno meno di me) e fino a 23 per me. e poi, poi si decide di rivedersi, uh, il suo numero, uh, me lo sono segnato, uh, un attimo che le do il mio, uh, non riesco a parlare, uh, te lo segno. felice.

[i had a dream.
non è il discorso rivolto ad un popolo contro uno stato razzista, anche se anche quello farebbe il suo effetto.
io non ho sogni. io ho fatto un sogno. che non era un sogno ma era un viaggio. questo qui, che vi ho appena raccontato, e che, sinceramente, mi ha lasciato un po' "così". chi è chiara? dov'è? che vuole da me? non so...]

26 agosto 2010

Do it. Donnie. Do it.



l'altro giorno ho rivisto un film, che avevo visto per la prima volta circa un anno fa. è donnie darko. credo che alcuni lo conoscano, altri invece non sanno nemmeno minimamente di cosa stia parlando. in ogni caso è, a parer mio, un ottimo film, dal quale ho estrapolato un paio di frasi che andrò a commentare. lo so il cinefilo non è proprio il mio ruolo, ma questo film merita attenzione.

"Ogni essere vivente segue un percorso prestabilito… Ma ci sono confini che a volte la vita ti chiede di varcare… Io, l'ho fatto".

ora, io non credo alla storia del destino, ma alla fine è un film, e la frase ti incuriosisce, ti fa capire che comunque bisogna andare avanti, che bisogna azzardare.

"Sei strano."
"Scusa..."
"Era un complimento!"

perché diavolo siamo abituati a concepire la stranezza come qualcosa di strambo, e non come qualcosa di eccezionale???

"Perché indossi quello stupido costume da coniglio?"
"Perché indossi quello stupido costume da uomo?"

una battuta ermetica. potrebbe riassumersi con diverse "morali", una tra tante quella "biblica" (pardon il termine hahahaha, scherzo, ma l'inferno tanto ce l'ho già assicurato) della pagliuzza e della trave. potrebbe anche riallacciarsi al discorso della stranezza: ciò che è strano per te può non esserlo per me e viceversa. tante interpretazioni, personalmente la migliore frase del film.

Non sei stronza, a volte stronzeggi ma non sei stronza.

no. la migliore frase del film è questa!

(ok. questa necessita di una piccola premessa: presa visione di un video pseudodidattico sul quieto vivere, un improbabile self made man, interpretato magistralmente da patrick swayze, dice che la linea della vita è comandata da due estremi: la paura e l'amore. ora la "teacher", in classe, traccia una linea, e invita a mettere una x sul tipo di emozione che descrive una serie di situazioni da lei enunciate.)

"Mi scusi, signora Farmer, non capisco."
"Devi solo fare una X sulla linea della vita al punto giusto."
"No, lo so che cosa devo fare, è che non capisco. Non può dividere tutto in due categorie, non è così semplice."
"La linea della vita si divide in questo modo!"
"Ma la vita non è così semplice."
"Insomma, che importanza ha se Ling Ling restituisce il portafogli e si tiene i soldi, non ha niente a che vedere con la paura e l'amore."
"Paura e amore sono le più profonde emozioni umane!"
"Certo, ma lei non mi ascolta quando parlo! Ci sono altre cose che vanno prese in considerazione, non so... Lo spettro completo delle emozioni umane. Non è corretto raggruppare tutto in due
categorie per poi alla fine negare tutto il resto."
"Se non completerai l'esercizio avrai uno zero sul mio registro."

ed è proprio così. non esistono solo paura ed amore. e non è detto che se esista uno non possa esistere anche l'altro. e a volte, spesso, la vita è così incasinata che noi abbiamo un calderone che ribolle in petto di emozioni. allo stesso modo, a volte, la fiamma sotto il calderone è spenta, in attesa che si riaccenda, o che qualcun'altro al posto tuo trovi il fiammifero.

ora, questo non voleva essere una recensione, né un invito alla visione del film. mi hanno colpito queste frasi, e le ho scritte e commentate. poi, per quanto mi riguarda, ora fate come vi pare (comunque è un film stupendo :D)

24 agosto 2010

un viaggio (racconto breve, anzi brevissimo)



carlo guardava fuori dal finestrino e ripensava "i'm leaving you for solitude" è molto retrò. la solitudine però era l'unica cosa che in quel momento gli serviva. le gallerie, con quelle feritoie, erano come delle crisi epilettiche dell'ambiente circostante: lucebuiolucebuiolucebuiolucebuio. neanche la puzza di urina stantia della cabina riusciva a distrarlo da quel concerto visivo. poi il concerto visivo finì e la puzza d'urina prese il sopravvento.
affianco a lui, un tizio, collassato, forse un emigrante, forse un militare il cui unico segno di vita fu un educato cenno con la mano (e non è sarcasmo, lo salutò davvero) e una palpebra aperta...era pure comprensibile, erano le sei e mezzo di mattina e carlo, su quel treno, quel tizio già ce l'aveva trovato. ma la storia di quel tipo lì non gli interessava, in quel momento. aveva da riordinare i cassetti della memoria. e così accese il lettore mp3, uno dei primi lettori, un ditoinculo da ottocentimetriperdueperdue, capacità un giga, era un cicchetto di musica rispetto alle intere bottiglie che si possono prendere, ma faceva il suo dovere ("alla fine" pensava carlo "bisogna accontentarsi delle piccole cose, se poi si migliorano, meglio, ma bisogna accontentarsi" e non aveva torto).
poi, dopo molto tempo, ci fu un momento in cui rumore di freni stridenti, bagagli che si lasciano abbandonare a mani e gravità, e gente che scende si mescolarono. si era arrivati, e se avesse potuto sarebbe sceso anche il treno da sè stesso.
"coraggio carlo" pensò.
scese dal treno. lei era lì. erano due anni e una serie di incomprensioni che non erano andate giù ad entrambi che li avevano tenuti lontani. poi il caso volle che lui si fosse trovato a dover rimanere qualche giorno lì, per motivi non ben precisi, che solo a dirli sembrano una scusa solo per arrivare al fine. ma veramente era stato il caso. poi carlo ci aveva messo del suo e aveva chiamato lei, di cui aveva ancora ben stampato nome cognome data di nascita e telefono (sperando non l'avesse cambiato, oltre che una serie di cose nei famosi cassetti della memoria).
"ciao", iniziò lui con un po' di imbarazzo.
"ciao"
"è bello rincontrarti dopo tanto tempo"
"e questa da quale delle tante canzoni che ascolti l'hai presa?"
"da te".

21 agosto 2010

informazione di servizio


sono qui, a 170 km da casa mia e sto per uscire di nuovo, nel frattempo scrivo un post, giusto per dire che, stranamente, casa non mi manca.

Tra blasfemo e bestemmiatore, il passo è breve (o no?)

Il titolo sembra l' ideale per uno di quei giornali cattolici che cercano di esorcizzare il male che sta addirittura nelle carte dei pokemon.
In realtà, il titolo vuole essere una descrizione di quello che un essere umano nota durante la sua vita.

Quando ero piccolo, andavo in chiesa e credevo in dio. Poi ho iniziato a crescere e vedere come va il mondo, come vanno le cose, e ho iniziato ad avere dei dubbi su quel dio che sta in cielo e che ci ha creati tutti. Così, ho iniziato ad essere un pò blasfemo, tanto per scherzare e prendere poco sul serio la serietà e la sacralità della religione.
Poi sono cresciuto ancora e ho vissuto (e vivo) sulla mia pelle, tante cose che mi hanno fatto riflettere ancora di più sulla serietà e sull' esistenza di un dio che sta in cielo. Fino a quando, sono esploso, perchè dopo 22 anni, esplodi.

Se un dio c'è, perchè le persone migliori subiscono e le persone peggiori vincono sempre? Perchè i paesi poveri sono presi di mira da eventi catastrofici (terremoti, tsunami ecc ecc) e i paesi ricchi non hanno mai subito nulla? Perchè chi si impegna e si sbatte, non riceve quello che merita e deve vedere persone che ottengono tutto senza nemmeno alzare il culo dalla sedia?
"u signuri runa u pani a cu unn' avi renti" dice un proverbio delle mie parti. Traduzione: il signore da il pane a chi non ha i denti, un modo per dire che da a chi non merita. Che razza di dio è uno che da le cose a chi non le merita?

E allora perchè ci si ostina a credere a un essere così? Come si fa a giustificarlo per tutte cose? "abbi fede in lui e lui ti aiuterà". E chi non ha fede è lasciato solo a se stesso? allora è un dio del cazzo, perchè vuol dire che non siamo tutti uguali per lui.
E allora che senso ha continuare a rispettarlo? Lo insulto, tanto non ha nemmeno le palle di farmela pagare.

Qualche giorno fa, ho sentito di una persona morta per un male incurabile, che prima di morire ha ringraziato dio per avergli dato una famiglia come quella che aveva. Ecco: come puoi ringraziare quella stessa cosa che ti ha fatto ammalare? Perchè certe malattie, non vengono per colpa nostra, sono decise da qualcosa. Che cosa? Beh, uno che crede in dio, può benissimo dire che sono create da lui. E allora perchè ringraziarlo? E la famiglia che vivrà senza quella persona, come può ringraziare dio e dire: "l' ha voluta con lui perchè era un angelo".
Ecco, questo si chiama vivere nell' irrealtà. Perchè ringrazi la stessa causa del tuo male.

E la religione, si para il culo con la scusa del libero arbitrio. Certo, perchè siamo noi a decidere di morire per attacchi fulminanti. Siamo noi a decidere che gli ubriachi al volante sopravvivono e chi capita li per caso muore. Siamo noi a decidere di spaccarci il didietro e non vedere arrivare nulla di quello che vorremmo, siamo noi a decidere che i delinquenti diventano persone importanti e la gente per bene resta emarginata. Bello questo libero arbitrio, proprio bello.

Come dicono i lacuna coil nell' unica canzone che adoro: se davvero esiste, questo dio ha fallito.

E allora, che senso ha rispettare un fallimento?

(p.s. scusate la lunga assenza, ma tra vacanze, poca voglia di scrivere e quant' altro, non potevo ne commentare su questo blog ne scrivere...)

20 agosto 2010

trauma infantile



l'altra sera, passaggiavo e ad un certo punto ho visto un bambino con una macchina elettrica tipo gaucho. non ho mai avuto una gaucho da piccolo, e invidiavo chi ce l'aveva. poi mi è venuto in mente che oggi odio le minicar. ci ho pensato un po' su, e ho capito che, forse, freud & co. non scrivevano fantascienza, anche perché le trame dei loro libri erano un po' scontate.

17 agosto 2010

schizofrenia


"cosa fai lì? creati un diversivo."
"e cosa dovrei fare?"
"ascolta musica, per esempio."
"musica? troppo banale."
"no, non è vero."
"e perché mai?"
"perché la musica ti porta fuori tutte le emozioni, ti fa piangere, ridere, star bene, star male, ti fa venire "l'ovosodo" e te lo fa togliere."
"insomma ti fa sentire vivo."
"si."
"è quello che mi ci vorrebbe, in questo momento".

[dialogo immaginario e schizofrenico]

15 agosto 2010

Fear (of) August



15 di agosto. scrivo una nota tralasciando il significato "religioso" di questa festa, e magari attirando in essa quello un po' più pagano. ma se questo è considerato da tutti un "dì di festa" oggi per me è l'occasione per riflettere. per fare il punto della situazione, non per guardarsi indietro, ma per andare avanti. per ricominciare, e non parlo solo di lavoro (in quanto per molti: passato ferragosto = in arrivo depressione prelavorativa), tra l'altro neanche farò un cazzo quest'estate con l'università, è stata una mia decisione: io parlo di ricominciare dall'inizio.
primo giorno della mia nuova vita. sesso droga e rock 'n' roll? non lo so. monaco benedettino? come sopra. ladro? nulla è da escludere. non so cosa mi capiterà tra dieci minuti, non so nemmeno, quindi, cosa mi riserverà il futuro. una cosa è certa (matematicamente spero): sarà sicuramente diverso da quello che sto vivendo ora, e questa è già una gran cosa.
per il resto, questo ferragosto scivolerà via come sono scivolati gli altri, con un preferragosto tra parchi divertimenti, teste in giù, ricordi, gaffe e cazzi vari e un dopoferragosto che non accetterà ancora che quest'estate sta finendo, ancora prima che io l'abbia cominciata.

[un anno fa scrivevo un'altra nota]

13 agosto 2010

Star System


"le stelle sono tante milioni di milioni, la luce dei lampioni si riflette sulla strada lucida..."
Erano proprio tante le stelle come in questa canzone del De Gregori. Che in un primo momento ti sembran poche, poi quando abitui un po' l'occhio scopri che sopra di te, c'e' un mondo fatto di luci, alcune piccolissime altre luminosissime altre ancore impercettibili, che accompagnano gli uomini dalla notte dei tempi. Un amico mi faceva notare come sulla nostra testa, ogni notte, quando il cielo e' sereno passa un pezzo della via Lattea.
A dire che non l'avevo mai notato, me ne vergogno un po', eppure era la' bastava alzare solo un po' lo sguardo, e fissare il cielo per qualche secondo. Non avevo mai notato come quel pezzo fosse cosi' pieno di stelle...
Immaginavo come molte che oggi vediamo, non sono altro che proiezioni di tanto tempo prima, e che oggi magari sono piu' luminose o magari non esistono piu'.
C'e' una stella che e' morta gia' 180 anni fa, ma che noi ora vediamo benissimo.
Mentre osservavo Giove, Vega, la galassia di Andromeda...una stella e' caduta, ed improvvisamente ho sentito l'ebbrezza di questo momento, ogni volta, unico....

11 agosto 2010

Non sento più ragione,
ignoro ogni espressione
che vesta d'innocenza
la tua bella presenza.

Mariacristina

10 agosto 2010

programmi per il futuro (più prossimo)

tra tre giorni torno. promesso. nel frattempo mi farò un viaggio preferragosto. giusto così, per gradire. ci vediamo :)

s'anlorenzo?



stanotte conterò le stelle. non importa quante saranno, il desiderio sarà uno solo.

9 agosto 2010

notte di san lorenzo

sapete perchè la bellezza degli occhi di una donna sono paragonati spesso a quella delle stelle????
perchè un uomo non si stancherebbe mai di cotemplare un cielo stellato, ma non appena volge lo sguardo su una donna, magari quella che ama, e fissa i suoi occhi, sente che l'emozione di quel panorama non si è assopito, anzi adesso ha due stelle molto più vicine a lui...

desideri

oggi non voglio scrivere niente. forse.

8 agosto 2010

vojo tornare bambino


ho 23 anni.
e non è lo spot di una crema antinvecchiamento.
pure perché se lo facessi io (di cui allego gentilmente una foto...anzi no meglio di no) la olaz andrebbe in fallimento, spianando la strada alla conquista del mondo dell'antirughe venus. ma non ci allarghiamo.

dicevo: ho 23 anni.
a quest'età si è maturi no magari cresciuti ok almeno anagraficamente adulti e si parte con il pregiudizio che quello che vedevi da bambino ormai sta nel cassetto dei ricordi e non lo puoi cacciare più. la polvere che sommerge i ricordi è la loro formalina. invece no.
sono andato contro il pregiudizio e mi sono visto un cartone da cui ho tratto spunto un po' per la mia vita. ora si parte con un altro commento: bella storia ispirarsi partendo da un cartone, la vita è una ed è vera. no, carimiei (e lo scrivo tuttoattaccato) i cartoni insegnano tante cose che nemmeno i più seriosi e seri film insegnano. basti pensare ad "hakuna matata" e le cose già cambiano, suonando un po' più familiari (lo so che detto da un facocero non è il massimo, ma comunque è un ottimo messaggio).

7 agosto 2010

confetti



io non lo so forse questa faccenda dell'essere sociale è come quando ad un ricevimento scegli i confetti alla mandorla e non quelli al cioccolato: costa di più e (a volte) ti piace di meno.

6 agosto 2010

non tutto è a prova di crash.



non sono in vena di scindermi dal blog, ma ho aperto un tumblr qui. perché non tutto è a prova di crash, perché a volte le cose cadono e si rompono e le ricomponi alla buona e le mostri. il tumblr servirà a questo, servirà a tenere in mostra tutta quella roba che per me merita attenzione ma che purtroppo non può avere un post sul blog, perché:

  1. è troppo ermetica
  2. è troppo stupida
  3. è troppo acida (nel senso di scomposta & maleducata)
  4. è troppo acida (nel senso di psichedelica)
  5. è troppo musica
  6. è troppo all'avventura con cavalca tenerèe (cioè si tratta di cose trovate in giro per caso, vi ricordate cavalca tenerèe?)
  7. è già andata in crash nella mia testa e non saprei come ricomporla nel blog (last but not least, in più credo che sia l'unica vera motivazione).
ilcesco.tumblr.com ...quando non tutto è a prova di crash. ma ci prova a diventarlo. buona visione degli scarti.

4 agosto 2010

luogo: comune (nel senso della città)


non credo al luogo comune. il luogo comune da vita a delle situazioni standard, e in quanto standard non possono che andare bene solo agli "esempi" di vita che ti fanno nella trattatistica sociologica.
al mondo ci sono 6.801.400.000 (e nel frattempo ce n'è qualcuno di più, sicuramente) situazioni diverse.
questo per dire, che non si può giudicare un fatto se non ci si è in mezzo, o se non ci si è passati. come non si può classificare una sensazione con una sola parola, ma avvicinarsi ad essa con tante sì. io posso dire una cosa, anzi un po' di cose e le elenco così, giusto per fare l'esercizio di mettere in ordine i miei pensieri:

una persona è unica, è speciale di per sé perché non ne esite copia, genetica forse, ma il lato delle passioni? dell'istinto? dei sentimenti? quelli cambiano, e cambiano anche all'interno della persona stessa, si scontrano, creano alchimie, creano casini, o aggiustano le anarchie.

non si può fuggire dalla storia che descrive la vita. e delle volte si fanno scelte obbligate, perché è giusto che si faccia così. punto. la tautologia stavolta non è banale, la tautologia ribadisce e rafforza un concetto che già è potente di suo.

dall'altra parte, non si possono ignorare i ricordi. abbiamo una memoria sensibile che ci distingue dalle macchine, e se quei ricordi ti fanno sorridere, d'accordo, magari non ci sono più proprio perché li ricordi, pazienza, ma il loro effetto benefico dura nel tempo e non muore. a meno che tu non lo voglia, ma questo suicidio emozionale lo considero l'idea più inopportuna.

so che è difficile mettere ordine nella vita, ma quanto meno bisogna provare a imbrigliare il corso degli eventi in maniera da avere un controllo anche solo apparente della situazione

i latini dicevano mens sana in corpore sano. partiamo dalla mente. la mente deve essereordinata, i cassetti della memoria devono essere riempiti e tenuti in ordine, sennò il corpo non ce la fa.

questo full di cose riassumono la scelta che ho (abbiamo) fatto oggi. e sento che andrà bene, che sarà bello (come lo è già stato, come lo è).

comunque, in ogni caso, grazie (i nomi non servono, penso che quella persona abbia già capito).

3 agosto 2010

Sta andando via?


Capita quando vai in una citta' che non conosci di non trovate parcheggio. Di girare alla ricerca di un posto, di stare attento ai segnali ed alle indicazioni, che alcuni luoghi non danno. Spesso si trovanoo posti di fortuna, visti con la coda dell'occhio.Si fanno manovre impossibili per arrivarci. E poi parcheggi.

Capita che quando pero' stai andando via c'e' qualcuno che vede con la coda dell'occhio, il tuo posto di fortuna. E ti si appiccica, chiendoti, "sta andando via?" Spesso la risposta e' positiva, e la sorte lo ha fatto guadagnare un bel parcheggio, oppure gli dici, gentilmente come te lo ha chiesto e con un sorriso smagliante di no, e il tizio se ne va magari imprecando, alla ricerca di possibili botte di culo.
Quando capita cosi', e' tutto normale, quando invece, in spiaggia, una signora, con un ombrellone aperto in mano, ti chiede se vai via.....bhe' tanto normale non e'...

joe condo


...perché nella vita bisogna essere ironici. e all'occorrenza anche serissimi (o serissimi di nascosto, come nel retrobottega di un negozio, per esempio un cafè)

[questa foto è stata scattata ieri, fa ribrezzo lo so :D]

2 agosto 2010

mi hanno detto (allegro stornello)





mi hanno detto "fa bene" (mi hanno detto "fa star male").
mi hanno detto "fa sorridere" (mi hanno detto "fa disperare").
mi hanno detto "fa commuovere" (mi hanno detto "fa sentire più leggero").
mi hanno detto "è tutto falso" (io penso che a volte sia vero).
mi hanno detto "fa tornare bambino" (o anche un po' più adulto).
mi hanno detto "ti da un'aria intelligente" (ma sotto sotto "sei uno stolto").
mi hanno detto "è indomabile" (a volte credo sia prevedibile).
mi hanno detto "è grave" (spero invece sia guaribile).
mi hanno detto "è qualcosa da esaltare" (mi hanno detto "lo disprezzo").
io non lo conoscevo. la verità sta forse nel mezzo?
e nonostante tutto si continua a galleggiare.
è nulla o tutto di questo, è che fa un po' come cazzo gli pare.

[è un ospite in casa, forse, che se ne va senza nemmeno ringraziare e, nonostante tutto, gli sei grato, per quello che ti ha fatto passare]

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