Oggi pomeriggio la ragazza cui faccio ripetizioni di italiano mi ha
chiesto di studiare insieme educazione civica. Non credevo alle mie
orecchie: ai miei tempi, i prof ci facevano acquistare costosi libri di
educazione civica, che rimanevano avvolti nel loro cellophane per tutto
l'anno.
Poi è arrivata la commozione, nel leggere come *dovrebbe* funzionare uno Stato e pensare invece a come va veramente.
Credo
che a noi manchi l'educazione, il pensare ai nostri limiti nel rispetto
dei diritti altrui piuttosto che ai nostri diritti e basta.
Sabato
sera ero fuori da teatro ad aspettare alcune amiche; appoggiata alla
balaustra, chiacchieravo con un'amica da un po'. Ad un certo punto
arriva una tizia, si piazza di fianco a me e accende una sigaretta. Il
fumo mi arriva in faccia: cortesemente le manifesto il mio disagio e
altrettanto cortesemente le chiedo se può spostarsi più in là. Questa mi
guarda come se le avessi chiesto un rene e mi dice che se il suo fumo
mi dà fastidio, allora tocca a me spostarmi. Non gliel'ho mica data
vinta: io ero lì per prima, lei è arrivata per esercitare un suo
diritto, non un dovere, diritto che crea fastidio a me (come potrebbe
crearlo ad altri), diritto pure nocivo (lei sarà libera di prendersi un
cancro, io ho il diritto di evitarlo se posso). Io le stavo chiedendo
una cortesia, lei pretendeva di impormi una sua scelta personale. Si è
spostata, borbottando contro di me con la sua amica.
Negli
Stati Uniti Apollo ed io siamo rimasti sconvolti da un'usanza stradale:
capita che strade a due corsie per senso di marcia all'improvviso
debbano restringersi a un'unica corsia per senso. Questo costringe i
veicoli più veloci a stare dietro a quelli che non raggiungono il limite
di velocità, provocando rallentamenti. Lungo questi tratti a un'unica
corsia si aprono degli spiazzi sulla destra, come le piazzole di sosta
delle autostrade: qui i veicoli più lenti che si accorgano di essere
seguiti da altri veicoli accostano e lasciano fluire il traffico, poi
ripartono. Non serve che tu faccia segni particolari, lo fanno e basta.
Qui in Italia un sistema del genere fallirebbe in partenza.
Negli Stati Uniti, la signora del teatro si sarebbe profusa in infinite scuse.
PS: sì, sono tornata!!! Sennò paòlo mi tira le orecchie...
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21 maggio 2012
12 agosto 2011
io non mi sento.
io non mi sento pronto alla vita di coppia.
voglio dire: non che non mi ecciti (malpensanti) pensare che ci sia una persona che al ritorno da qualsiasi posto (luna compresa, all'una, in una fiat uno) possa tirarmi su (malpensanti^2).
non è quello.
è che mi rendo conto di essere troppo complicato.
mi spiego.
ogni persona la possiamo schematizzare come un cruciverba. le "orizzontali" e le "verticali" definiscono la personalità. "sì, frà, ma i "buchi"? le caselle nere?" bella domanda: la caselle nere, boh, forse sono i segreti, le frustrazioni, i traumi. fate vobis.
cosa c'entra con me questo fatto del cruciverba? beh, credo che in me oltre che alle orizzontali e alle verticali ci siano le "diagonali". e chi te lo dice che il cruciverba non sia a tre dimensioni? che non sia un "incrocio-verba" a cui non si sa se dare o avere precedenza? bah.
fatto sta che io la vita di coppia non è che non la desideri. la vorrei.
ma non voglio accontentarmi. voglio che lei abbia gli "occhi speciali": la vista a raggi x, per vedere sia quello che ho mangiato, sia per capire come sono fatto dentro. e, possibilmente, senza che mi faccia venire, a lungo andare, il cancro ai testicoli (per i raggi x, mica per altro).
"frà, ma allora che cerchi?" ah, boh. non lo so. so cosa non cerco.
non cerco "il vistoso". pailettes e lustrini banditi.
non cerco "il rumoroso". via i "tessooorooo" e "ammoreeee" che fanno molto smeagle e platinette.
non cerco "la porta accanto". anche se forse dovrei provare a guardarci dentro.
maccàzzo, credo che arrivato a 24 anni sia un po' demotivante sapere che qualche tempo fa ti sia passato per la testa di mettere nell'umido della differenziata il fegato, gettare da un fosso cuore e cervello (sperando che la forestale non ti veda) e svendere il pisello su ebay. fortuna che sono rinsavito. fortuna che è andata a finire meglio. ora il cervello ce l'ho sul web, ma non al miglior offerente, il cuore è sotto mescalina, il fegato me lo rodo (ma così forse si sgonfia).
voglio dire: non che non mi ecciti (malpensanti) pensare che ci sia una persona che al ritorno da qualsiasi posto (luna compresa, all'una, in una fiat uno) possa tirarmi su (malpensanti^2).
non è quello.
è che mi rendo conto di essere troppo complicato.
mi spiego.
ogni persona la possiamo schematizzare come un cruciverba. le "orizzontali" e le "verticali" definiscono la personalità. "sì, frà, ma i "buchi"? le caselle nere?" bella domanda: la caselle nere, boh, forse sono i segreti, le frustrazioni, i traumi. fate vobis.
cosa c'entra con me questo fatto del cruciverba? beh, credo che in me oltre che alle orizzontali e alle verticali ci siano le "diagonali". e chi te lo dice che il cruciverba non sia a tre dimensioni? che non sia un "incrocio-verba" a cui non si sa se dare o avere precedenza? bah.
fatto sta che io la vita di coppia non è che non la desideri. la vorrei.
ma non voglio accontentarmi. voglio che lei abbia gli "occhi speciali": la vista a raggi x, per vedere sia quello che ho mangiato, sia per capire come sono fatto dentro. e, possibilmente, senza che mi faccia venire, a lungo andare, il cancro ai testicoli (per i raggi x, mica per altro).
"frà, ma allora che cerchi?" ah, boh. non lo so. so cosa non cerco.
non cerco "il vistoso". pailettes e lustrini banditi.
non cerco "il rumoroso". via i "tessooorooo" e "ammoreeee" che fanno molto smeagle e platinette.
non cerco "la porta accanto". anche se forse dovrei provare a guardarci dentro.
maccàzzo, credo che arrivato a 24 anni sia un po' demotivante sapere che qualche tempo fa ti sia passato per la testa di mettere nell'umido della differenziata il fegato, gettare da un fosso cuore e cervello (sperando che la forestale non ti veda) e svendere il pisello su ebay. fortuna che sono rinsavito. fortuna che è andata a finire meglio. ora il cervello ce l'ho sul web, ma non al miglior offerente, il cuore è sotto mescalina, il fegato me lo rodo (ma così forse si sgonfia).
ah già, il pisello? beh, fatti miei, no?
(questo post non è un post maschilista, a scanso di equivoci)
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14 luglio 2011
c'est la vie.
ieri sera ero talmente rotto di coglioni, a tavola, che ho fatto un verso diversivo. sapete di quelli tipo: "mmh", "eh sì", "già". però stavolta era un rutto.
(perdonate la mia assenza, tornerò presto, e anche riposato, spero.)
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30 giugno 2011
shakira è una grezza.
shakira è una grezza.
mi fa sangue. ma è una grezza.
è quella che se fosse in abruzzo, sarebbe definita "pecorara". poi è una di quelle persone che solo a vederle puzzano.
già, pensateci, shakira puzza solo a vedersi, non concordate? è perennemente unta. sì, ok, quella cosa serve a far sbavare maschietti e non solo (e non solo sbavare, of course) ma per me puzza. ah, lo sapevate? il nonno di shakira è di cupello. ci avete creduto? ecco. vedete? non sembra una pecorara?
ebbene sì, shakira, secondo me, adora la pecora. tanto.
mi fa sangue. ma è una grezza.
è quella che se fosse in abruzzo, sarebbe definita "pecorara". poi è una di quelle persone che solo a vederle puzzano.
già, pensateci, shakira puzza solo a vedersi, non concordate? è perennemente unta. sì, ok, quella cosa serve a far sbavare maschietti e non solo (e non solo sbavare, of course) ma per me puzza. ah, lo sapevate? il nonno di shakira è di cupello. ci avete creduto? ecco. vedete? non sembra una pecorara?
ebbene sì, shakira, secondo me, adora la pecora. tanto.
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15 giugno 2011
considerazioni "postume".
ok, ora la gioia è passata, quorum qui, quorum là, quorum sù, quorum giù. perché non ho scritto prima un post? semplice: ho una vita da vivere io, e poi mi si erano addormentate le falangette dei medi, sicché non solo non riuscivo a scrivere, ma mi era difficile sfanculare anche le persone. poco male: potere dello smadonnamento on.
comunque, ero in un posto per la cura dello spirito (il cesso) è mi è venuta in mente una cosa: fare referendum inquina. soprattutto se si vince. pensate a le diverse migliaia di metri cubi di liquidi seminali di tutta la gente che ha goduto. e riflettete. altro che nucleare. credo che ci sia così tanto seme disperso da aver scongiurato la nascita di una nuova cina. e per questo ve ne siamo grati. ma inquina, cavolo.
comunque, ero in un posto per la cura dello spirito (il cesso) è mi è venuta in mente una cosa: fare referendum inquina. soprattutto se si vince. pensate a le diverse migliaia di metri cubi di liquidi seminali di tutta la gente che ha goduto. e riflettete. altro che nucleare. credo che ci sia così tanto seme disperso da aver scongiurato la nascita di una nuova cina. e per questo ve ne siamo grati. ma inquina, cavolo.
non mi sorprenderebbe se arrivasse il problema mucillagine da un momento all'altro, dalle parti mie.
(1, 2, 3, aspetto i moralisti.)
(1, 2, 3, aspetto i moralisti.)
20 maggio 2011
ho passato diversi pomeriggi a guardare una serie tv.
vorrei tanto che la mia vita somigliasse ad un telefilm.
ogni giorno una puntata nuova, ed in effetti è già un po' così: ci sono quelle giornate in cui succede di tutto e che potrebbero, per analogia, somigliare a quelle puntate in cui tu esclami "no! non può essere! madò!".
nei telefilm c'è sempre il protagonista, che è un po' insoddisfatto, una persona normale (tranne se vedete smallville) circondato da persone normali (tranne se vedete smallville) con abitudini normali (tranne se vedete smallville).
la mia vita, sì, deve essere come un telefilm.
con una trama, avvincente, che poi ha il momento in cui si arena, e poi *tac* scatta il colpo di scena, entrano nuovi personaggi, ti devi trasferire a manhattan o, se ti va male, a tagliacozzo (cercate su wikipedia). e nel caso non è manhattan la scelta del destino poi comunque si riprende, la storia, e devi poi andare avanti. e chissà, poi conosci la ragazza della porta accanto, cheppòi non è la ragazza della porta accanto perché accanto a te c'è il vuoto in quanto abiti in una casa singola, ma è una "metafora", diamine, non capisci manco le metafore?
dicevamo.
la mia vita dovrebbe essere come un telefilm: ogni tanto far partire una nuova serie. così magari potrei anche spoilerare.
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17 maggio 2011
basta un attimo.
c'è gente che appare esperta di letteratura, e tu la ascolti, e ti piace, per carità, come ragiona, i suoi concetti, sembra una persona sensibile, acculturata, dotata anche di un certo senso dell'umorismo ma con un certo gusto malinconico.
attraente, sì, a tratti, ma non nel risvolto sessuale del termine. affascinante, spiritosa, e - se donna - (o per le donzelle, uomo) anche single, magari.
poi scopri che il suo scrittore preferito è fabio volo.
attraente, sì, a tratti, ma non nel risvolto sessuale del termine. affascinante, spiritosa, e - se donna - (o per le donzelle, uomo) anche single, magari.
poi scopri che il suo scrittore preferito è fabio volo.
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7 aprile 2011
il-giorno-dopo.
il-giorno-dopo è un'espressione che serve ad indicare che sei arrivato con 24 ore di ritardo a capire che è successo qualcosa di clamoroso o di grave.
il-giorno-dopo succede sempre che-è-il-giorno-dopo, e non è mai successo qualcosa di importante il-giorno-dopo, almeno sulla carta, ma è sempre successo il-giorno-prima.
oggi è sette aprile.
il-giorno-dopo il sei.
il-giorno-dopo di due anni fa L'Aquila (torno ad utilizzare le maiuscole solo per questa occasione), la città cardine della mia regione, era caduta. e c'era chi rideva. e questo mi fa un po' schifo.
il-giorno-dopo c'era anche chi si riscopriva aquilano dopo aver pisciato sull'abruzzo per diverso tempo. e anche questo mi fa un po' ribrezzo:
il-giorno-dopo sarebbe stato opportuno semplicemente ricordarsi di quello che era successo il giorno prima. sinceramente. senza ipocrisie.
(io, che sarebbe stata una data importante, lo capii il-giorno-prima, altri, invece non lo capiscono ancora, dopo questo tempo ormai trascorso.)
(ah, un'altra cosa "l'arciviscido" molinari si interroga: dio dov'era il 6 aprile? ah, beh, dovrebbe dircelo lui.)
25 marzo 2011
considerazioni. /3 (scomodando morti della mia terra, senza servirsi di spiritismo o badili.)
flaiano diceva che "chi rifiuta il sogno deve masturbarsi con la realtà". non considerava però il fatto che non sempre la realtà abbia un buon tocco, una "buona mano".
ecco, bisognerebbe scegliere una realtà "di quelle brave", allora sì, che poi mi farei tirare una bella sega (mentale, s'intende) da questa brava ed esperta realtà. magari lasciando perdere gli attrezzi da falegnameria e cominciando ad essere un po' più concreto.
detto questo, è da un po' che non sogno.
niente battute.
(mon dieu, mi rendo conto di essere un po' volgarotto, ma certe volte credo che essere volgare sia un esempio di schiettezza, oltre ad essere il modo migliore di esprimere un concetto, purché si rimanga nell'occasionale e non nel'habitué. promesso: prossimamente un post "pulito", da galateo. non so quando, ma lo farò.)
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considerazioni
9 marzo 2011
sono d'accordo.
oggi come oggi, potrei parlarvi di tutto e niente, nel rispetto sempre del bipartisan e comunque seguendo il politically correct.
(cheppòi non so che cazzo ho detto, ma fanno comunque svariati milioni di telespettatori.)
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bananas,
bla bla,
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si stava meglio quando si stava peggio
28 febbraio 2011
decisioni. / 2 (tecnologia, vieni a me.)
in effetti, no, pensavo, sarebbe bello avere la stessa spigliatezza che si ha dietro uno schermo anche nella vita reale. ho deciso: devo appiccicarmi in faccia un ldc, quando vado in giro. magari sarà d'aiuto.
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da domani torno stronzo promesso,
tanta roba
25 febbraio 2011
incontri ravvicinati del terzo dito...
mi hai ispirato così tanta tenerezza che il desiderio è stato quello di cullarti. in un frullatore. acceso, of course.
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tivvibbì
24 febbraio 2011
trip in trip.

no vabbè, mi veniva in mente che forse la quantità di pensieri che partoriamo e rievochiamo quando siamo in viaggio
15 febbraio 2011
la buona e la cattiva.
la buona notizia? ho davvero trovato la mia pace interiore. la cattiva? non credo che se ne andranno dalla felpa le macchie di sangue e budella. cazzo.
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oppebbàcco
12 febbraio 2011
constat'azioni.
nel giro di pochi giorni mubarak si è dimesso ed è scappato via, ora latita. un membro di stato latita all'estero. stessa storia di qualche anno fa, non in italia, non ad hammamet, stavolta, ma in tunisia, comunque...

(vi ricordiamo che la mamma di berlusconi avrebbe fatto 100 anni, se non avesse tirato le cuoia prima. e che gli pteurosauri oggi avrebbero 200 milioni di anni, ma nessuno ce lo dice. neanche il tg5.)

(non so come mi sia venuto in mente berlusconi parlando di mubarak. non so come mi sia venuto in mente parlando di un dittatore, che aveva il controllo dell'informazione, tutti contro e nonostante ciò non schiodava il suo culo flaccido dalla poltrona in pelle umana che lo reggeva)
ah, lo sapevate che tempo fa hanno inaugurato un piazza dedicata craxi?sì, in memoria del grande st. (dove st. sta per statista, non stronzo, eh)
sono sicuro che al centro ci avranno messo una bella fontana stile trevi, per commemorare il lancio delle monetine.

(comunque, tornando a prima, immaginate la scena: berlusconi in egitto. "mr mubarak!")
8 febbraio 2011
musicalmente e concettualmente corretto. (considerazioni)

come diceva caparezza (ma poi non lo diceva, era semplicemente il titolo di una sua canzone) più va avanti e più mi accorgo che jodellavitanonhocapitouncazzo.
io a quest'ora, sarei dovuto diventare un kebabbaro. vabbè, vuoi mettere la puzza di cipolla, salse, ketch - majonè, 'nzalat e storpiature linguistiche delle componenti culinarie varie ma, comunque, sicuramente avrei avuto un lavoro garantito.
essennò dovevo fare la mignotta.
3 febbraio 2011
è un periodo di stasi. (anzi "statico", dannazione)
la vita è un insieme di prove che vanno affrontate, e quindi superate.
è bellissimo riuscire a farlo, ed è stupendo sapere che andra sempre così.
quasi.
andrà sempre così, tranne quando seialquintodiuniversitàvorrestiandartenedalìalcontrariodicomediceviappenaarrivatoeoranonlodicipiù perciò:
vaffanculo, è la settima volta. la prossima fammelo passa 'sto cazzo di esame, sennò troverò il modo di farmi piacere il sesso anale e venderò il mio orifizio. anzi, meglio, venderò il tuo. e non sarà piacevole.

(si scherza. buona giornata.)
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