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no vabbè, mi veniva in mente che forse la quantità di pensieri che partoriamo e rievochiamo quando siamo in viaggio sono proporzionali alla velocità del mezzo che utilizziamo per la traversata, e alla sua lunghezza. forse è proprio per questo che preferiamo tragitti brevi (e in macchina), sempre più.
Sono inversamente proporzionali a parer mio, in Frecciarossa manco ho tempo di pensare che sono arrivato. Su un intercity, che ormai ha tempi degni dei vecchi espressoni, ho tempo di pensare a tutta la vita. Se poi mi fa ritardo, posso arrivare anche a pensare cosa farò quando un giorno andrò - forse - in pensione.
RispondiEliminaah, vabbè, la cosa è soggettiva, of course.
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