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31 dicembre 2010

Ogni 31 e' sempre lo stesso 31.....



- Ma sicuro che mangeremo tutto????
- Si, dai.....stai tranquillo!!!!

....sempre cosi'. Ogni anno, ci troviamo nel giorno piu' tragico per poter fare la spesa. Giorno in cui tutte le persone si riversano per le strade, per fare la stessa cosa: invadere e negozi e comprare tutto il comprabile.
Sono questi i giorni che le persone dimenticano la crisi e spendono quello che forse non avrebbero speso neanche in un ristorante.
I Negozi, come ogni anno, strabordano di persone. Persone spesso irritate dalla fila che stanno facendo, per poter prendere anche qualche fesseria.
A questo si aggiunge l'imparagonabile traffico che popola le strade, traffico che vedi solo in queste date, macchine piene di acquisti o macchine vuote alla ricerca di negozi con meno gente....
Il cenone, evento annuale, sembra tutti gli anni, cena per una moltitudine di persone. Si compra e prepara l'impossibile, in quantita' industriali, e quando si arriva a tavola, spesso si e' gia' sazi. Ed ogni anno, si fa lo stesso proponimento: "l'anno prossimo, dobbiamo comprare meno cose, senno' si butta tanta roba!".........e anche se alla fine compreremo un sacco di cose...sara' un modo per fare daccapo lo stesso proponimento per l'anno successivo...

Buon 2011

capo-danno (non farò il trenino. giuro.)



finisce quest'anno. c'era da aspettarselo, accade tutti gli anni lo stesso giorno...o no?

finisce quest'anno fatto di belli e brutti ricordi. finisce e se li trascina via, con un colpo di spugna. con la prontezza di una massaia che deve far risplendere casa propria in attesa di avere ospiti, e con la differenza che io non so ancora chi cazzo "ospiterò", o chi farò entrare nella mia vita. di sicuro so chi è ormai bandito. e questo è già un gran bene.

finisce questo 2010 che ha avuto 365 occasioni per farmi rinnegare e non le ha sfruttate tutte, e per questo lo ringrazio.

finisce questo 2010 che ha avuto altrettante occasioni per farmi sorridere e non le ha sfruttate tutte, e per questo lo mando a fare in culo.

finisce questo 2010 e mi rendo conto che effettivamente è stato, più che un annus horribilis o annus mirabilis, un annus lunaticus. ma non è meglio così, odio quando le cose non assumono un carattere certo.

e comunque, tra 24 ore sarà già finito tutto, abbondantemente. è questa la grande illusione, la grande beffa, in cui ogni anno crediamo: un numero, l'ultimo numero, posto sull'ultima pagina del calendario.
ebbene, questo numero per noi è magico: brindiamo sperando che dal primo giorno dell'anno nuovo cambi tutto. bene, ignavi miei, anno nuovo o meno il cambiamento sta a noi. cacciate gli attributi.

nel frattempo, auguri, e facciamo (mi ci metto in mezzo) poche cazzate, l'anno venturo. per prima cosa, non farò il trenino. poi, per il resto, si vedrà.

30 dicembre 2010

agrodolce/29

c'è poco da fare, certa gente ha l'anima con l'alitosi.

29 dicembre 2010

è una catena ormai, che scioglie 'o ssang' dint'e vene, sai...


non provate minimamente a mandarmi catene di sant'antonio questo capodanno. vi spedisco clarissa, la ragazzina tipo samara che vi uccide lentamente se non copiate e incollate il link di questo post su almeno 15 contatti. fatelo.

un amico mio non l'ha fatto e ha dimenticato l'uso della esse. ora quando compra le sigarette dice "winton blu" e il tabaccaio le scambia per un piatto cinese, indicandogli dov'è "honk kong", il ristorante, ossia un chilometrello più giù.

una mia amica non l'ha fatto e ora ha la ricrescita dei peli accelerata.

mia sorella non l'ha fatto e ora è mia sorella.

il cane di un mio amico non l'ha fatto e ora parla solo dicendo bau.

la brum del mmh che ha un pss nella mmh non l'ha fatto e...

(ma come fate ancora a credere a 'ste cose!)

28 dicembre 2010

l'anello (breve, davvero breve, storia postnatalizia sull'essere "padroni del proprio mondo").


[...]"aveva ricevuto come dono natalizio questo anello, che se lo giravi in senso orario, apparivano solo le persone che gli aggradavano, se lo giravi in senso antiorario solo quelle persone che non sopportava.
decise di far rimanere l'anello stabile, fermo, di non farlo girare, per non avere grane, quando si accorse che l'oggetto di cui andava fiero si stava rivelando un'arma a doppio taglio. il guaio capitò quando un giorno lo perse. rimase totalmente, dannatamente, impensabilmente fottuto, e solo".

(traeteci voi una morale, da 'sta storiella.)

27 dicembre 2010

meet me in montauk.


l'altro giorno ero in macchina, aspettando che arrivasse una persona e poi, poi mi sono accorto di quanto il tempo passi velocemente. ma la memoria resta. ed è giusto così. no?


26 dicembre 2010

te piace 'o presepio?



"uh che carini, i presepi fatti con materiale riciclato!".

parliamone.

c'era questo presepe fatto di carta e anime dei rotoli e panni e pasta di vario formato. il tutto in uno scenario di carte stellate, bla bla, e polverine dorate. qualche osservazione:

a. le pecore sembravano maiali

b. i re magi avevano braccia che manco jack skeletron (o skellington, se sei anglofono, "o lettore ignaro")

c. la cosa che più mi inquietava, però, era constatare che ogni santissimo personaggio del presepe, san giuseppe compreso, aveva un qualcosa che lo facesse somigliare ad un enorme, spropositato, inguardabile

fallo di gomma.

e gesù, ommioddio, era un rigatone.

(...ad eduardo: se me l'avessi chiesto, avrei risposto di no.)

25 dicembre 2010

Racconto di un Natale Incredibile...



- Non mi crederebbe nessuno!!!!- diceva cosi' il povero Cosimo con le mani tra i capelli.

- Ma cosa???? E' possibile che stamane il tuo volto e' talmente sconcertato che sembra che hai visto un morto!?!

- No! E' impossibile!!! Sembrava cosi' reale, ma so che e' impossibile!

- Eppure ieri non eri cosi' a pezzi. Cioe', eri a pezzi, ma in senso alcolico. Ieri abbiamo un po' esagerato!!!- cosi' Walter cercava di far sfogare l'amico, che a dirla bene, non aveva una bella cera.

- Ti giuro che l'ho visto! E che era proprio lui!!! - sussurrava dopo un attimo di silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto.

- Ma chi??? Dannazione, vuoi parlare? O vuoi rovinarti il giorno di Natale? Sfogandoti forse ti sentirai meglio.

- No, sono ancora un po' scosso....ma raccondandoti quello che e' successo....forse....c'e' la possibilita' che tu mi prenda per pazzo!

- Non c'e' pericolo, per me gia' ci sei!

- Ah allora, non ho nulla da perdere...- accennava un sorriso, e schiarendosi la voce, comincio' a raccontare la sua storia...
-...Era ormai notte fonda quando sono tornato a casa. Ho avuto appena il tempo di mettermi comodo e di coricarcarmi. Stavo dormendo quando ho cominciato a sentire rumori per casa. Ho aperto gli occhi per controllare se stessi sognando, ma i rumori, anche se molto flebili, contunuavano. In un primo momento, ho pensato venissero dalla casa dei vicini, invece no, venivano proprio dal salotto....

- Hai trovato i ladri? La notte di Natale, per giunta? - interruppe Walter

- Affatto! Fammmi finire....

- Continua continua....

- Stavo dicendo......i rumori venivano proprio dal salotto, dal mio salotto. In quel momento con un candelabro in finto argento in mano, il primo oggetto contundente che ho trovato, ho cominciato a percorrere il corridoio per arrivare in salotto.
Vedevo gia' la sua ombra, era solo, e per un attimo forse avevo una speranza di non farmi portar via quei pochi oggetti di valori che possedevo.
Ogni passo che facevo, nel buio riuscivo a vedere meglio la sua figura. Era alto e robusto, molto robusto. Quando sono arrivato in salotto, la sua figura era definita, ma i miei occhi spalncati non riuscivano a credere a quallo che stavo vedendo.
Con un colpo di tosse mi annunziai, in quel momento girandosi, capi' che le sue intenzioni non erano violente, anche perche' al posto di prendere i regali che stavano sotto il mio modesto albero, li stava aggiungendo! In un attimo ero sbiancato, e lui con un sorriso mi disse, che anche se non ci credevo, quest'anno era riuscito a passare, e aveva pensato bene di lasciare anche qualche regalo in arretrato.....

-.....aspetta, tu mi vuoi far credere di aver visto Babbo Natale? Ahahhahahahaha, l'alcool ieri ti ha dato alla testa? ahahahhahaha

- Ora capisci perche sono sconvolto, anche io in un primo momento, mettendomi a letto, ho pensato che forse erano state allucinazioni.....Ma stamane appena sveglio, ho trovato pacchi regalo, che fino a ieri non c'erano.....sembra incredibile......

- E' incredibile!!! diceva Walter, che ora non sorrideva piu'

- ....c'e' anche un regalo per te, che mi ha lasciato, con un biglietto sopra. - disse Cosimo consegnandogli un pacco grande quanto una scatola di scarpe
Walter apri' il regalo impaziente di vedere cosa era. Una macchina radiocomandata. Anche la sua faccia sbianco', l'aveva desiderata quando era ancora piccolo, ma nessuno gliela aveva ragalata. Apri' il biglietto e riconobbe la letterina che mando' quindici anni fa.....era incredibile non gli avrebbero mai creduti....

24 dicembre 2010

caro mr. santa (non ti chiedo).

caro mr santa,

non ti chiedo la pace nel mondo: è ipocrita e scontata.

non ti chiedo la wii, e neanche la xbox 360, ché non sono prioritarie.

non ti chiedo neanche l'ultimo cd di quell'artista di cui ti parlavo nella lettera precedente, perché sono sicuro che ti ricordi, in quanto possessore di un'ottima memoria: ho già provveduto da solo.

non ti chiedo soldi, non ti chiedo salute (sennò saresti branko con il suo oroscopo del 2011).

non ti chiedo successo, me lo voglio guadagnare.

non ti chiedo carta per scrivere: scrivo già su un pc e sicuramente il risultato è più leggibile dell'inchiostro su foglio che imbratterei, altrimenti, con zampe di gallina qua e là.

non ti chiedo una bella voce, non saprei a chi cantare, né se in questo momento ci sia qualche persona disposta ad ascoltarmi.

non ti chiedo di darmi la voglia di suonare di nuovo: aspetto il brivido, che venga da me.

potrei non chiederti tante altre cose. e invece in ultimo cerco solo una cosa da te:


dammi una cazzo di fottutissima vita tranquilla, anche a rate, please.


grazie, F.


PS: a quanto pare, ti sei già messo a lavoro, e la cosa mi aggrada alquanto. se vuoi, stanotte, il latte è in frigo, e ci sono dei biscotti. serviti pure.


(ah, comunque, auguri a tutti, tranne ad alcuni, ai quali spero che il torrone vada di traverso!)

auguri di buon natale

auguri a tutti i bambini del mondo

quelli che sono felici del regalo ricevuto
quelli che sono felici anche se non hano ricevuto nessun regalo
quelli che vivono il loro natale in un orfanotrofio
quelli che sono poveri
quelli che sono ricchi
quelli che fanno i capricci
quelli che vogliono sempre giocare
quelli che dicono le bugie
quelli che fanno incavolare i genitori
quelli che non conoscono ancora la crudele realtà del nostro mondo
quelli che cercano ogni giorno un abbraccio
quelli che danno ogni giorno un bacio
quelli che ci fanno ricordare il Piccolo Principe
quelli che sono discriminati per il colore della pelle
quelli che non sano cos'è il natale
quelli che non credono al natale
quelli che sono nati a natale
quelli che aspettano tutto l'anno il natale
quelli che ci ricordano che anche gesù è stato bambino

BUON NATALE!!!!

agrodolce/28 (messaggi culinari subliminali)

ho ricevuto in regalo della cioccolata, spalmabile per giunta...un invito per andare a cagare un po' più spesso?

23 dicembre 2010

...E poi ci sono i ragali di Natale



Il clima natalizio, a detta di molti, e' sempre quello piu' amato. Non si sa perche', saranno le luci, i festoni in casa e per la strada, lo stare insieme, i regali......i regali
...Come tutti gli anni, compleanni a parte, ogni individuo si trova davanti ad una lista di regali. Regali che si devono necessariamente fare.....Il problema che investe un po' tutti, e' quando farli!
I previsionisiti, comprano tutto, alla fine di novembre, e gia' da quella data tutto e'impacchettato con tanto di coccarda e biglietto di auguri. Conservato in un armadio e pronto per vedere la luce solo il giorno della vigilia.
Poi ci sono, i riciclatori, nel loro intrigo di amicizie e parentele, costruiscono un vero e proprio diagramma dei regali ricevuti e avuti, in modo da non dover presentare lo stesso regalo ricevuto, magari cinque anni prima. Spesso trasformano i loro garage o ripostigli in depositi per la permanenza corta o lunga di un dato oggetto, pronto ad essere riusato in qualunque occassione, anche al di fuori del Natale stesso.
Seguono i calcolatori, menti matematiche anti-crisi, calcolano i soldi spesi negli anni precendenti, per vedere se quelli ricevuti corrispondano a quelli versati. Calcolano al centesimo anche il bigliettino usato, conoscendo a memoria spesso tutti prezzi degli articoli da regalo degli anni correnti.
Infine ci sono i ritardatari, questi individui pensano di avere talmente tanto tempo, che alla fine si riducono a non aver acquistato niente fino al giorno della vigilia. La mattina del ventiquattro li vedi alzarsi prestissimo, raggiungendo i vicinissimi centri commerciali, per incontrarsi insieme ai loro simili, e acquistare l'impossibile. Spesso sono talmente stressati, che incartano tutto quello che gli capita a tiro. Sono incartamenti di fortuna con coccarde mezze scollate, trofei della loro vittoria contro il tempo......Esausti, alla fine della giornata, tornando a casa e tuffandosi sul divano pensano che anche quest'anno ce l'hanno fatta......

agrodolce/27 (omicidi short version)

"sei bellissima. hai il fascino di una dea: venere. sei venerea."

non l'avrebbe presa tanto bene.

22 dicembre 2010

agrodolce/26 (bethlehem's reality edition.)

rientro in casa, stamane, e vedo l'angelo del mio presepe, normalmente ubicato sulla grotta, suicidarsi sui pastori, creando scompiglio tra la folla che si disperde tra muschio e pecorelle impazzite. aspetto uno speciale della d'urso.
(i re magi, tutti, nella prossima puntata di "pomeriggio cinque": "non abbiamo visto niente. era una brava persona, un angelo. cioè, volevamo dire, tranquillo."

21 dicembre 2010

uh. grazie. mi serviva.


tempo di natale. tempo di doni. tempo di doni magari azzeccati, magari no. io questa mania qui del dover per forza regalare qualcosa non la capisco. mi sforzo, ma proprio niente eh.
ci sono quei regali, tuttavia, bellissimi. quelli che con 2 euro di spesa ti fanno scendere un brivido lungo la schiena, forse perché, in gran parte, è merito della persona che te lo porge, questo benedetto regalo. io, personalmente, ho sempre puntato ad avere un tocco di personalizzazione, chiamiamola così, nei regali. regali dotati di un'apparente stupidità che in realtà codifica un messaggio che solo io e l'altra persona sappiamo (o pochi altri).

proprio per questo detesto il regalo fatto con la "bocca storta".

non ne voglio di regali, 'fanculo, 'fanculo. non se tu dai a vedere che le cose le hai fatte perché "le dovevi fare". e detesto pure quando devi, nonostante tutto, ringraziare perché, altrimenti, "è cattiva educazione, e non si fa, eh". tuttavia come reagireste se, puta caso eh, vi arrivasse un bella statuetta da mobile oppure una saponetta a forma di animale oppure ancora una candela? ma queste, aggiungo, sono solo ipotesi, ché la gente, no, non li fa regali così ad un ragazzo di venti e rotti anni, no, no.

20 dicembre 2010

agrodolce/25

certe volte ho la stessa paura addosso che ha una seppia ripiena prima di essere riempita. (non dev'essere piacevole sapere che qualcuno ti sta per mettere una pagnotta sbriciolata e del prezzemolo in culo).

19 dicembre 2010

agrodolce/24 (xmas edition)

"buttati è morbido!" ho sempre pensato che, in quello spot, il bambino levasse il panettone, a babbo natale in caduta.

18 dicembre 2010

agrodolce/23

apprezzi sempre il ritorno di una persona, dopo un viaggio. nei primi 5 minuti. poi ti ricordi perché avessi desiderato tanto il motivo per cui volevi che partisse.

17 dicembre 2010

Neve....non la si pensa sempre cosi'



La neve e' sempre una nuova sorpesa, una variante ogni volta unica, di pioggia. Talvolta talmente bella che vien voglia di uscire, di stare insieme all'aperto. Capita che quando inizi a nevicare si rimanga ipnotizzati davanti alla finestra per vedere come si posa o come si scioglie a terra. Rimanere a parlare, davanti al soffice scendere di ogni fiocco, anche per decine di minuti, in piedi. A volte si spera di alzare la tapparella la mattina e poter osservare lo spettacolo candido che si manifesta davanti agli occhi....
Si sa che pero', dopo ogni nevicata, lo "schifo" che c'è per strada e' sempre lo stesso......e soprattutto se all'inizio si dice: "che bello!!!" dopo un
po' di giorni di neve incessante non la si pensa proprio cosi'.......

la matematica non è un'opinione (ma non sempre ha un senso)

l'apparente nonsense di ciò che scrivo è come un'equazione di secondo grado: ammette al massimo 2 soluzioni.
nella soluzione x1 ciò che scrivo davvero non ha un senso. e magari l'incensiera che ho a casa nasconde del fumo pakistano e poi, davvero, non lo so, magari è spiegato perché ciò che scrivo sia ingarbugliato.

nella soluzione x2 un senso c'è, ma se non lo capite evidentemente o non voglio rendervi partecipi del 100% della mia gioia oppure un pacchettino di fatti vostri no, eh? (scherzo, ovviamente, sennò non scriverei i miei fatti qui)

c'è poi l'eventualità che x1 = x2, ma forse il mio cervello non lo sa, e perciò - perciò - le due soluzioni sono identiche sputate: ho un'incensiera che fa evaporare fumo pakistano e mi fa dire cose che apparentemente sono senza un filo logico, ma poi sotto, sotto, sotto, sotto, sotto, sotto, sono sensate, e per di più criptate.

(per inciso, non ho un'incensiera. forse.)

16 dicembre 2010

pensieri d'inverno.


è bella, neve.

soffice, neve.

è bellina proprio, neve.

"io mangio le granite in inverno", neve.

"io, pensa, faccio i pupazzi", neve.

"io mi stupisco ancora", neve.

"esco comunque, ma a piedi", neve.


è bianca, neve.



non mi dite... non l'avevate riconosciuta?

agrodolce/22

conosco una ragazza che somiglia a joey ramone. è single.

15 dicembre 2010

"Tu lo conosci Totti?" (Eventualità.)

Gente, siamo molto lieti di presentarvi un nuovo ospite: ecco a voi Silas Flannery che nella maniera che gli è più consona, ossia raccontando una storia, ci allieterà. A te la parola, S.

Non c'era verso di consolarlo: Michele piangeva. Piangeva a dirotto, nonostante quello dovesse essere il suo giorno più felice. O almeno questo credevamo. O meglio: non lo credevamo più, ma un paio di mesi prima l'avevamo creduto.

Un paio di mesi prima: questa storia inizia lì. Estate, noi a mare. Ostia: immaginate una spiaggia affollata, bambini chiassosi a giocare a pallone, qualcuno che si ricorda di me e viene a chiedermi l'autografo. Poca gente, intendiamoci: non essere mai arrivato alla serie A mi pesa, e non è che a Ostia ci siano così tanti tifosi della Cremonese o del Foggia. Qualcuno si ricorda di me al Frosinone, ecco, ma non chiedi l'autografo a un centrocampista del Frosinone: lo chiedi al calciatore da poster, al grande campione belloccio, quello che sta con le veline e fa le interviste scontate del dopo-partita su Raidue. A quello che ha lottato su campi polverosi, che magari ha studiato perché domani chissà e quindi le interviste le saprebbe anche fare bene, senza rifugiarsi in frasi del tipo "La partita è stata determinata da episodi, avremmo meritato il pareggio" o "La forza della squadra è il gruppo, senza i miei compagni non avrei potuto segnare", beh, a quello al limite chiedi di fare un paio di palleggi sul bagnasciuga, se ti va bene anche di giocare con te, ma no, non chiedi l'autografo.
Beh, insomma, mi sto dilungando. Quello che volevo dire è che fra i bambini chiassosi c'era anche Michele. Che è chiassoso sempre, ma questa volta un po' di più: era felice, Michele, e noi lo eravamo con lui. Il suo sogno si realizzava. Un sogno vecchio di anni: avrà avuto quattro o cinque anni quando notò per la prima volta quei bambini che scendono in campo tenuti per mano dal capitano della squadra e allora, con la timidezza che hanno i bambini quando chiedono qualcosa di impossibile, mi prese alla larga:
- Papà?
- Sì, amore?
- Tu lo conosci Totti?
- No, amore, Totti non lo conosco, però abbiamo un paio di amici in comune. Perché?
- Perché Totti è forte.
- Sì, amore, il capitano è fortissimo.
- È il più forte del mondo, papà?
- Beh, amore, il più forte del mondo no, però è molto forte.
- E quel bambino che c'è lì, papà?
- Quel bambino cosa?
- Quello è figlio di Totti?
- No, amore, non è figlio di Totti.
- Ed è un calciatore?
- No, amore mio. È troppo piccolo.
- E allora è figlio di un calciatore?
- Non lo so, Michele.
- Perché a me mi piacerebbe conoscere Totti.
- "A me mi" non si dice, Michele. Comunque: se vuoi vediamo come fartelo conoscere.
- E se poi conosco Totti…
- Se poi conosci Totti?
- …lui mi porta alla partita come fa con quel bambino lì?
Inutile dire che a quel punto il mio obiettivo diventò farlo andare alla partita. Lì per lì non avevo idea di come si facesse, ma con un paio di telefonate in Lega scoprii come. Insomma: non sarò mai andato in serie A, ma quattro amici alla Lega Calcio ce li ho. Comunque: adesso non starò ad annoiarvi con storie di burocrazia e raccomandazioni, ma quella mattina lì, quella mattina della spiaggia di Ostia eravamo partiti tardi per il mare e nel frattempo era arrivato il postino con una raccomandata. Busta della Lega, carta intestata e tutto il resto: "Spett.le signor eccetera eccetera, ci pregiamo di comunicarLe eccetera eccetera, la Sua richiesta è stata accolta eccetera eccetera, la partita valida per la 9.a giornata del campionato di Serie A TIM, eccetera eccetera, Roma-Lecce, eccetera eccetera". Seguivano le istruzioni: il lunedì precedente, via posta prioritaria e per telefono, mi sarebbero stati comunicati l'orario della partita e le modalità di accesso allo stadio. La lettera specificava che il bambino sarebbe stato accompagnato da un genitore e che negli spogliatoi sarebbe stato sorteggiato il suo ruolo. Certo, Roma-Lecce non era esattamente una partita di cartello, in fondo Michele avrebbe corso il rischio di entrare in campo tenendo per mano Giacomazzi e non Totti, però, insomma, avrebbe comunque indossato una maglia giallorossa e Totti l'avrebbe visto da molto, molto vicino. Lo preparai a quest'evenienza.
- Michele?
- Un attimo, papà. "Vrooooooooooooom".
- Ascoltami, Michele.
- Uh. Che c'è?
- Ho una sorpresa per te.
- Che sorpresa? La Playstation?
- No. Una cosa più bella.
- Che cos'è? Che cos'è?
- Il 31 ottobre andrai in campo con la Roma. Però, amore, devi sapere una cosa: non è detto che tu vada con Totti. Forse vai con il capitano del Lecce.
- Ma Totti è più forte.
- Sì, amore, ma Totti sarà lì, accanto a te. E poi lo sai? Pure il Lecce è giallorosso.
Insomma: questo fatidico 31 ottobre arrivò. O meglio: arrivò il 30, perché Roma-Lecce era l'anticipo del sabato alle 18. Alle 16 arrivammo all'Olimpico, entrammo dal tornello dello staff e andammo dritti dritti agli uffici della Lega negli spogliatoi. Fu a quel punto che si verificò la tragedia. Una tragedia che non avevo calcolato: ci venne consegnata una maglietta giallina, che portava con sé il verdetto del sorteggio. L'arbitro: c'è un bambino che accompagna anche l'arbitro. E a quello no, a quello Michele non era preparato. Non era preparato alla prima occasione sprecata della sua vita.

14 dicembre 2010

nonostante tutto.

è bello stupirsi ancora, nonostante tutto. come quando è sera (ieri sera, per la precisione), freddo perché dovrebbe essere freddo, così, di suo, e comunque rimani ancora sorpreso quando scopri che fiocca, affacciandoti alla finestra.

13 dicembre 2010

agrodolce/21

le frasi migliori dei film, quelle nei momenti più carichi di "ammmore", quelle riuscite, intendo, sembrano uscite da un libro di enrico brizzi.

12 dicembre 2010

abitudine.

appuntamento domenicale.

ancora una volta nel letto.
ancora una volta con un po' di mal di testa.
ancora una pausa dopo aver messo, giusto per non sentirsi in colpa, la testa sui libri, quando volentieri avresti voluto tenerla sul cuscino.

portatile in braccio scrivo questo post, come quasi ogni domenica. abitudinario? può darsi. ma ciò non significa che faccia schifo. personalmente la buona abitudine non è, a mio avviso, quella di "mangiare uno yogurt al giorno" oppure qualsiasi cosa dalle proprietà organolettiche diverse da zero, per me la buona abitudine è qualcosa di molto meno complesso: è qualcosa che ti piace, che ti fa stare bene.

c'è chi corre.
c'è chi scrive.
chi va a defecare ogni mattina alla stessa ora.
c'è chi canta.
c'è chi fa venti flessioni, chi ne fa cinquanta.

quale di questi hanno una buona abitudine? tutti. c'è anche quello che fuma alle otto di mattina. per me anche quella è buona abitudine (che è diverso da corretta, la correttezza è oggettiva, la bontà è soggettiva).

vabbè. chiudiamo qui la discussione filosofica. oggi il mio pezzo della giornata, che credo assumerà un tenore abbastanza stupido, è questo. enjoy.




11 dicembre 2010

agrodolce/20

"oh! e per favore! evitatemi di vivermi intorno!"
[è stata una frase detta l'altro giorno. se cercavate una definizione di misantropia e non trovavate le parole: eccole. le ho dette una manciata di ore fa.]

10 dicembre 2010

La seconda panchina del vialetto (vicino la croce)


- Ci vediamo al solito posto?!?
- Si....ma chi si avvia???
- Non io di certo, arriverei tardi....e addio posto a sedere
- Vabbe' dai penso che qualcuno si avviera', provo a fare qualche telefonata e poi ci risentiamo! *click*

....il solito posto era un luogo di incontro, ereditato da generazioni antecedenti la mia. Era la seconda panchina del "vialetto" (partendo dalla fine). Il nostro modo per stare insieme, senza alcun pub, senza alcun riparo. Qualcuno forse della mia eta', ricorda quando il viale nei giorni festivi era pieno di gente che passeggiando chiacchierava con altri.....si ritrovavano tutti lì.
Non avevano bicchieri di cocktail o birra in mano, si rideva, piangeva, ricordava e raccontava tutto cio' che la giornata scolastica o di lavoro portava o avrebbe portato. Non c'era un limite di eta', eravamo giovani tra i giovani. A quelli piu' adulti, era riservato un viale parallelo dove si parlava di altro, dove si riuniva altra vita con altri tempi.
Ricordo il sabato, quando il freddo ancora ci permetteva di uscire, quando si riusciva a sopportare, il viale si riempiva. Il vociare misto al rumore delle moto che qualcuno portava con se', creava un ambiente ideale dove poter stare.
Le panchine erano il posto a sedere per poter vedere il passeggio delle tante persone, arrivate in ritardo, che aspettavano che qualcuno si alzasse, per poter riposare anche le loro, di gambe. Spesso il sedersi era il mondo per poter creare un punto dove incotrarsi, anche se poi passavi la serata in piedi a parlare. Anche le passeggiate, pur di non perdere il posto tanto sperato, si facevano a turno, alcuni arrivavano altri si alzavano ed andavano per poi ritornare.
Ogni panchina, almeno quelle in fondo erano luogo preferito delle comitive, panchine sature di gente. Ognuna aveva diritto ad una, anche perche' la distanza con quella successiva o di fronte, non dava motivo di stare insieme. Penso che ogni comitiva sceglieva una panchina dove ritrovarsi, e quando questa era gia occupata, si cercava di prenderne un'altra....attendendo che si liberasse.Venivano fatte vere e proprie ronde.
Immaginate che questo avveniva per ogni panchina installata lungo il viale (circa trenta), o almeno per una buona parte....
Oggi questo purtroppo non c'e' piu'....molti di noi, hanno lasciato il paese verso l'universita' perdendo l'abitudine di incontrarsi.....le nuove leve (quelli qualche anno piu' piccoli di noi) hanno cambiato ritrovo, preferendo angusti luoghi dove il caos e il rumore regna.
...forse temendo di perdersi preferiscono stare ancora piu' vicini fino a schiacchiarsi.....

oh (sogno o son pesto).

oh,

inconscio, se incominci a prendermi per il culo pure tu, secondo me non ci siamo. non è buona cosa. sì, che poi l'inconscio ti dovrebbe rassicurare, mandare bei messaggi, farti sorridere, invece che fa? ti fa sognare. ed è terribile aprire gli occhi e pensare che il sogno che stavi facendo era effettivamente un sogno.
mi è capitato stanotte. ma, dio, vi dico, un sogno veramente vero. uno di quei sogni con vestiti comuni e

gente che non vedi più ma che poi, nei sogni,

rivedi e allora va bene, nei sogni,

è tutto a posto, nei sogni,

la vita scorre come un rubinetto aperto senza le incrostazioni di calcare, che apri e chiudi quando vuoi tu, nei sogni.

mavvaffanculo, nei sogni.

e anche nella vita reale, mi sa.

sì, perché ero lì, tutto convinto che "oh le cose stanno andando bene, stranamente" e invece no. invece, maledetto inconscio fancazzista che non hai altro da fare che bighellonare dalle mie parti e coglionarmi senza troppo ritegno, non era vero. io ti considero mio amico e tu mi tiri un colpo basso come questo? dai, no, non si fa. fossi un maestro te lo farei scrivere 100 volte sulla lavagna. ma sono uno studente, e più di una volta è toccato a me, farlo.

oh.


8 dicembre 2010

30 anni.


30 anni fa, esatti, a quest'ora, mark chapman non aveva un cazzo da fare che aggirarsi nei pressi della 72° nell'upper west side a new york con una pistola in mano per conficcare 4 su 5 colpi nel corpo di john lennon. ad ogni modo, anche se il quinto colpo non andò a segno, non cambiò nulla, il risultato fu lo stesso. tuttavia ne sarebbe bastato, purtroppo, uno solo a recidergli l'aorta.

chapman disse "ehi, mr. lennon! sta per entrare nella storia!" prima di sparargli, ma si sbagliò. lennon era già entrato nella storia e, mr. chapman, mi dispiace, ma il tuo omicidio fu totalmente inutile.

ah comunque, mr. chapman, tu sì che sei un fervente cattolico, come ti professi eh, bravo, eh, complimenti, eh, sono senza parole. io il mito lennon non l'ho potuto vivere, ed è stata anche colpa tua se la sua conoscenza è avvenuta solo tramite fogliettini, cd, cassette rubate, web e cazzate con meno personalità di quanto possa essere qualsiasi materiale di un artista ancora in vita (e badate, non scrivo vivo, ché lo è ancora). e comunque, mr john, anyway you are, R.I.P.


beck's (non la birra.)

caro beck, quando ascoltavi i korgis, e poi cantavi questa qui, avevi proprio ragione: everybody's gotta learn sometime.

6 dicembre 2010

come in un cerchio. (con le diramazioni, però.)



[...] "perché se poi ci pensi è come un cerchio in cui sono state costruite tante diramazioni che, volente o nolente ti riportano sulla via principale. la vita è tipo una nuvola di punti collegati tra di loro costruiti intorno a quel benedetto cerchio di cui ti parlavo e la cosa bella è che puoi andare solo avanti e questo va bene, ma poi ci sono momenti in cui, cazzo, vorresti tornare indietro ed è come se ci fossero degli omini agguerriti in antisommossa che ti spingono nell'altra direzione. e comunque, prima o poi, al punto di partenza ci torni. è un cerchio no? boh, non lo so, mi demotiva alquanto sapere che forse è tutto scritto, che alcune parole che non hai mai pronunciato sono già state dette da qualcun altro, che, forse, non ho libertà di scelta e che i momenti in cui sono rovinato vergognosamente a terra, anche quelli, erano già decisi. in ogni caso vado avanti, sperando che la "regia" si inventi qualcosa di meglio rispetto ai film che ha già girato e che non ancora mi fa vedere..." [...]

[in cerchio. in loop. le situazioni si ripropongono. per fortuna purtroppo, come il titolo di un album di una cantante italiana, che ora, purtroppo - senza per fortuna - si è ridotta a pubblicizzare cioccolatini al caffè.]

considerazioni.

è incredibile, certe volte, con le persone giuste, bastano 1 chilo di bucatini, un po' di polpette, una bottiglia di quello buono, e un sacco di risate per capire che, massì, la vita ti offre degli spunti abbastanza interessanti.

4 dicembre 2010

agrodolce/19

anthony kiedis dei red hot chili peppers ha 48 anni, e ha assunto più droghe lui del magazzino sequestri della gdf. e poi dicono che la droga faccia male.

3 dicembre 2010

piantala.


“un albero che cade in una foresta fa rumore se nessuno lo sente?” (cit.)

i biologi ci hanno diviso per “regni” ossia: quello animale, (e guarda il caso, siamo bestie), quello vegetale e quello minerale. però pensavo, magari c'è qualche “parentela” non dico tanto con le “pietre” ma almeno tra le due tipologie di “viventi”.

e così, sulle persone:

  • alcune persone sono rose: ti avvicini, sono bellissime, vistose, ma poi ti pungi e a volte il loro odore da fastidio, altre volte “non sanno di niente” (e, comunque, appassiscono inevitabilmente)

  • alcune sono gigli: simboli di “purezza” e per questo non si fanno “scalfire” da nessuno.

  • alcune sono girasoli: vanno laddove c'è l'energia positiva, e sono sempre al top della forma, e spariscono non appena non c'è luce.

  • alcune sono prati all'inglese: stanno lì, terra terra, e ci piove sopra e quando gela fa la rugiada (si dice la “'uazza” dalle parti mie) e poi vengono calpestate in continuazione ma rimangono sempre allo stesso modo.

  • alcune sono gramigna: inutili e fuoriluogo, rovinano tutto ed è difficile l'atto di estirparle (ossia, levarseli dai cosidetti è un'impresa).

  • alcune sono erba rotolante: vanno laddove la corrente le porta, “dantescamente” ignavi.

  • alcune sono piante carnivore: “uh, che bello!” zac!


e poi ci sono i cachi.


2 dicembre 2010

non ci potevo credere quando ho scoperto che...


non ci potevo credere quando ho scoperto che babbo natale non esisteva.
non ci potevo credere quando ho scoperto che molto spesso una persona è diversa da quello che sembra (e lo puoi dire così :) oppure così :( ).
non ci potevo credere quando ho scoperto che mio nonno mi aveva donato la sua macchina.
non ci potevo credere quando ho scoperto che ero riuscito a prendere quel pezzo di carta che me la fa portare la macchina.

non credevo in tante cose che poi sono successe. perché? perché sono un pessimista del cazzo. e lo dico, almeno sono sincero con me e con gli altri. però l'euforia e la gioia di sapere che un "desiderio in cui non speravi" si è avverato, quella lì, è favolosa, come tuttavia, in contropartita, il "veder crollare un mito". c'est la vie.

1 dicembre 2010

agrodolce/18

vorrei rinascere cartone animato in maniera da non dovermi mai fare la barba.

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