Siamo nel ventunesimo secolo. Abbiamo sconfitto il vaiolo e la peste. Abbiamo vaccini contro l'epatite e il morbillo. Interventi delicatissimi vengono svolti da robot. Eppure ancora non esiste una cura per il malanno più fastidioso del mondo: il raffreddore.
Che mi chiedo come diavolo sia possibile che una scemata del genere possa essere solamente alleviata da palliativi. Non stiamo mica parlando di un virus super-resistente, ma di due bacilli che dovrebbero andarsene nel giro di uno starnuto. Dovrebbero.
Fosse almeno una cosa seria, ti rassegni. Invece è una cavolata che ti mette a terra e non ti autorizza a lamentarti: "suvvia, è solo un raffreddore!".
Il termometro non si muove dai 36,5° ma ti senti uno straccio peggio che se avessi 40 di febbre. Ogni singola giuntura ti fa male. La testa rimbomba come un palasport vuoto. Non riesci a tenere gli occhi aperti perché anche la luce più debole te li fa lacrimare. E il naso...somma disgrazia e degno coronamento di cotal disastro. Vai da un estremo all'altro, o fai fuori la scorta di clinecs finendovi sommerso come il tizio della pubblicità, o ti ritrovi con una narice secca come il Sahara e l'altra in depressurizzazione (che è un fenomeno che non ho mai capito). E in entrambi i casi parli come se avessi una patata lessa in bocca.
Alla mattina ti svegli in coma, perché hai passato la notte a tossire anche l'anima. Almeno non sei stato costretto a soffiarti il naso ogni tre per due: altro grande mistero del raffreddore, di notte il naso non cola.
Preso dalla disperazione le provi tutte: vai in overdose di vitamine, ti fai venire i crampi alle braccia da quante arance hai spremuto, comperando in un colpo solo l'intero furgone delle "Tarocco di Sicilia origginali", ti sciroppi gli intrugli più imbevibili (complimenti alle case farmaceutiche, che riescono a trovare i gusti più assurdi: pesca-menta, caramello bruciato extra dolce, latte-liquirizia), mandi giù pastiglie come fossero pop-corn e alla disperata ti fai di spray per il naso che se ti fermano per strada rischi di finire indagato epr abuso di sostanze stupefacenti.
Dopo tre giorni così, se vai a donare il sangue puoi star sicuro che guarirai ogni malattia che il ricevente avrà in corpo, ma il tuo raffreddore è ancora lì.
Che tu ti imbottisca di farmaci o che non faccia assolutamente niente è la stessa cosa: allora, per favore, autorizzateci a chiuderci in casa per tre giorni, sotto le coperte al buio, in compagnia di clinecs, minestrina e thé caldo. E non dite più "è solo un raffreddore".
22 marzo 2011
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Non sottovaluterei neanche una ben meno virale rinite allergica...sigh. Mi accompagna da quando ho perso il primo dentino...
RispondiEliminaScherzi, poi non farebbero più soldi con i palliativi e le mille caramelle :-D
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