stamattina ho affrontato un viaggio. ho viaggiato e sono sceso (anzi, scriviamo "sono viaggiato" e "ho sceso" perché l'italiano non è più chic) da un mio amico pugliese per vedere un concerto di un bravo cantautore italiano (per farvi idea di quello che è stato trovate uno stralcio qui, anche se il video non rende giustizia, perché credo che un concerto non si possa raccontare, infatti il post non verterà sulla bellezza di questo concerto né su i suoi preparativi nè sulle stonature della tizia che canta in sottofondo al video, ma su altro).
a parte il fatto che a me la pioggia mette malinconia variegata ad un certo nervosismo, salvo il fatto che non guidavo io...ebbene ho notato un particolare inquietante. non bastava il tutor in autostrada a metterti ansia, non bastava l'autostrada stessa a farlo, non bastavano le code e gli incidenti, la pioggia, e tutto il resto, deviazioni comprese (ché ci siamo addentrati laddove ci portava la coda di auto)...c'erano loro: i pannelli a messaggio variabile. ma a sfiga costante (la velocità eccessiva causa morte, vai piano, se hai sonno potresti ucciderti e roba simile...avete idea?) ogni tot km è stata una grattata di coglioni.
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