"ehi la roma questa domenica non è andata proprio eh...li vedo un po' troppo demotivati. e poi, poi una squadra con quel modulo non so...è inconcludente..."
"...ho conosciuto una tizia"
"grazie per la considerazione eh. stavo parlando. dai non ce la faccio. non sto nella pelle. dimmi come si chiama. non lo vedi come trepido? sono impaziente come un blocco di marmo. e intanto la roma se ne va per la tangente..."
"comunque grazie eh, meglio la roma che carlo. vabbè, me la sto segnando. se ti stessi rivelando il decimo segreto di fatima (a quanti siamo...tre?) tu mi diresti "non posso, c'è la roma!"
"falla finita. sei un escremento di permalosità. e, dimmi, come si chiama la tizia?"
"sei un amico. oltre ad essere uno degli autori del galateo eh. comunque...chiara."
"ma chi...chiara moretti? la nostra compagna che seguiva il corso, un po' di tempo fa, ché lo sappiamo solo noi cosa abbiamo fatto per uscire da quel bucodiculo di università, dai, il corso di marini?"
"no, no, quella altro che chiara, quella è chiara solo di nome! quella è nera come la pece, dentro si intende eh, ché se la vedessi diresti che è un'irlandese"
"ah beh. ascolta, chiara moretti è un certo discorso, anche "abbastanza serio", non so se capisci, secondo me...comunque cos'è 'sta storia della scura dentro? sei un po' patetico lo sai? un po' non ti riconosco carlè..."
"no vabbè, è una vita che mi conosci robè, prima l'università e poi tutta 'sta storia qui del lavoro e poi il blog e tante altre cose, ma sai che c'è di nuovo? c'è che chiara è diversa..."
"lo dicevi pure di quella lì, quella del viaggio, che ci hai sprecato ore e neuroni per colpa sua."
"senti, "quella lì", come la chiami tu, è un frammento che non posso buttare né rinnegare. è...passata. punto. e non ci penso nemmeno più. vabbè sì, un po' il ricordo c'è ma, per dire, il cane non si può sbarazzare della coda, se la porta sempre dietro, no?"
"i pincher non hanno la coda."
"era per dire..."
"lo hai detto in maniera orrenda, ma lo hai detto, questo è vero..."
"vabbè robè. non interrompermi. ti dicevo..."
"si ma questa qui la conosco?"
"no."
"dimmi che fattezze ha, allora."
"oggesummio! fammi parlare. ti ricordo che per quanto era interessante per te mi hai paragonato ad un blocco di granito."
"marmo."
"granito, marmo. non vendo pavimenti, è la stessa cosa."
"non proprio..."
"mi fai parlare???"
e disse a roberto che lei era chiara di nome e di fatto, la pelle aveva "sete di melanina", ma non moriva "disidratata" (roberto non capì molto, stava pensando alla roma, comunque, per la cronaca, chiara era "chiara", ma non troppo). capelli scuri e un paio di occhiali le davano il giusto tono un po' intellettuale, ma non troppo che carlo cercava. era magra, ma non non troppo. potrei descriverla per ore e continuare ad ammorbare con un'improbabile lezione di anatomia su chiara, ma sinceramente non credo sia il caso, lasciamola a carlo, la sua descrizione anatomica, ché la conosce, ha gli occhi a cuoricini (vi ricordate hello spank? uguale a lui) quando la vede (sono uno stronzetto sarcastico, me ne rendo conto, ma in fondo sono un buon amico). mi limiterò a citare indirettamente solo una cosa che devo dire le fa onore: la sua caratteristica era quella di essere fottutamente normale. e questo la rendeva speciale.
alla fine carlo si era stufato di certi tipi come la tipa di cui parlava roberto che erano "un po' l'opposto" di quello che lui veramente voleva. ripeto, non che non ci fosse stato bene. ma, ora, aveva una nuova vita.
comunque, chiara aveva questo bel paio di occhi castani che quando sorrideva le si illuminavano, e questo piaceva a carlo, che si perdeva nei suoi discorsi che reputava interessanti sempre e comunque.
una volta, a me, per esempio, raccontò di aver portato avanti con lei un acceso dibattito sulle padelle antiaderenti. se avessi avuto il porto d'armi gli avrei sparato. o forse mi sarei sparato, e non va bene! non sono discorsi che vanno da qualche parte...quei discorsi lì, sulle padelle, muoiono...stavo raccontando? ah già. i discorsi di chiara, ma non solo quelli lo rapivano, il nostro carletto mi sa che si era proprio innamorato. di nuovo. ma stavolta, stavolta eh, era vero, eh, lo disse anche a roberto. no, vabbè, stavo scherzando. oppure no? (vabbè, ora vado. comunque io, che sono solo un amico di carlo, non impazzisco per chiara. la follia la lascio a lui, sperando che sia una follia "ragionata")
[to be continued? non so quello che capiterà a me tra dieci minuti...quindi...]
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