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21 febbraio 2011

Delay One: Inritardabile


Il sole alle 7 di mattina travolgeva la citta' non preoocupandosi degli occhi stanchi che volevano dormire, non curandosi di chi si era appena messo a letto o di chi aveva passato la notte insonne.
Per Peter ogni mattina sembrava la stessa mattina, almeno per uno come lui abituato a fare le stesse cose, sempre. Uno come lui che lavorava in banca ormai da circa quindici anni, inquadrare gli orari era qualcosa di insito nel suo lavoro. Vantava di non essere arrivato in ritardo sul posto di lavoro, durante i suoi anni di servizio. Si rifugiava da qualsiasi cosa potesse modificare la sua instancabile puntualita'.
Dopo anni calcolava ogni eventualita' al secondo, arrivando con qualche minuto di anticipo, che utilizzava per degustare un buon espresso.
Anche quella mattina il sole si levava dando luce alla vita che non aveva cessato di continuare, e Peter si alzava dopo che la sua sveglia aveva rotto il silenzio. Anche la sua famiglia cominciava la giornata tra le urla dei suoi bambini e le ammonizioni della moglie verso loro. Lui imperterrito continuava a prepararsi per poter uscire. Come sempre in anticipo, si ficcava in macchina, percorrendo la stessa strada che ormai da anni lo portava al suo posto di lavoro. Uno strano presentimento lo attanagliava. Soprattutto oggi non poteva far tardi, l'arrivo del nuovo direttore. Oggi non doveva far tardi.
Perso in questi pensieri, non si era accorto che una macchina aveva bloccato il traffico nella via che portava alla banca. Un auto blu lentamente procedeva non preoocupandosi affatto della fila di auto e di clacson che si era formata dietro di lei. Qualche minuto di ritardo, era gia' calcolato e magari il caffe', per quella mattina, sarebbe saltato. Il traffico cominciava defluire, l'auto blu aveva scelto di accostare. Finalmente con un'accelerata avrebbe recuperato il tempo perso. Ma giunto in prossimita', si comincio' ad accorgere che la sua macchina, non sarebbe mai passata in quello spazio. Innervosito per lo scorrere del tempo, comincio' a sfogare tutto sul suo clacson. Il conducente incriminato era un anziano signore, che parlando a telefonino, comincio' a spostare la macchina di qualche metro. Peter accortosi di aver lo spazio necessario, supero' l'ostacolo e guardo' con faccia irritata il conducente che rispose all'occhiataccia con una ancora piu' truce. Peter, in ritardo di qualche minuto pensava a che scusa fosse stata plausibile per poter convincere il nuovo capo. Parcheggiata la macchina comincio' a correre per recuperare il tempo perso. Affannato e sconvolto in viso raggiunse l'entrata. Chi era presente non credeva ai suoi occhi, i colleghi erano increduli e divertiti allo stesso tempo. Per fortuna sapeva non era l'unico ad essere in ritardo, anche il direttore lo era. Entro' subito dopo di lui e riconobbe lo sguardo truce di prima...

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